Lega, test per Salvini. Il nuovo summit per la lista dei nomi

Lega, test per Salvini. Il nuovo summit per la lista dei nomi

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di Cesare ZapperiOggi si riunisce il consiglio federale su una rosa di ministri da proporre a Giorgia Meloni dopo la scelta di Umberto Bossi di lanciare il Comitato del Nord Matteo Salvini scherza: «A sinistra non se ne fanno una ragione. A leggere i giornali, dovrei fare il ministro in otto ministeri diversi». Ma la battuta non basta a scongiurare le insidie che attendono la Lega nella complessa e delicata trattativa in corso nel centrodestra e con la premier in pectore Giorgia Meloni per la composizione del nuovo esecutivo. Non a caso, il Carroccio fa sapere di essere al lavoro con l’obiettivo di «costruire in tempi rapidi la squadra di governo più efficace possibile». E per questo oggi a Roma riunisce di nuovo il consiglio federale. Nelle intenzioni, dalla riunione dovrebbe uscire una rosa di nomi di esponenti leghisti ritenuti adatti a ricoprire ruoli ministeriali. Salvini dovrà scoprire almeno in parte le sue carte. È noto che a lui, e di conseguenza al partito, sta a cuore in modo particolare il ministero dell’Interno, vuoi per via della precedente esperienza che si ritiene essere stata fonte di grandi consensi (poi scemati all’uscita dal Viminale) e vuoi perché è un incarico centrale dentro il governo che permette di svolgere un significativo ruolo politico. Ma da quel che è emerso finora dagli ambienti vicini a Giorgia Meloni è una possibilità che di giorno in giorno si è fatta più remota. Ora si tratta di vedere se è spendibile il nome di Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno sia con Salvini che con Lamorgese. La Lega punta poi su altri tre ministeri: Agricoltura, Affari regionali e Infrastrutture (a cui corrispondono altrettanti candidati). Il primo è un dicastero che sta a cuore da sempre alla Lega che vi ha mandato in passato Luca Zaia e Gianmarco Centinaio. E proprio il parlamentare pavese potrebbe rivestire quel ruolo. Al ministro degli Affari regionali è demandata la partita dell’autonomia, oggi più che mai cruciale per la Lega che deve fare i conti al suo interno con la montante insofferenza delle sue componenti nordiste e con il rinnovato protagonismo di Umberto Bossi. È chiaro che questo ministero verrà considerato irrinunciabile. Secondo qualcuno all’interno del partito, la bandiera dovrebbe essere raccolta e sventolata direttamente da Salvini. In alternativa, si ipotizza di affidarsi ad un esponente veneto. Infine, per le Infrastrutture la Lega vuole giocare la carta Edoardo Rixi. Quanto alla situazione interna del partito, il consiglio federale si è già pronunciato la scorsa settimana confermando piena fiducia al segretario. Ma in questi giorni sono emerse diverse voci dissonanti che, al di là del seguito che possano avere, dimostrano come la compattezza ostentata non abbia sempre fondamento. Bossi, per esempio, non si è limitato a lanciare un sasso. Ieri ha fatto un passo in avanti indicando due tesserati (per confermare che si vuole combattere dall’interno) come suoi principali collaboratori nel dare vita e forma al «Comitato del Nord»: il deputato europeo Angelo Ciocca e l’ex deputato ed ex segretario della Lega lombarda Paolo Gri moldi. Il Senatùr non pone, per ora, il tema della guida del partito, anche se da chi lo affianca emergono accenti diversi. E nella galassia territoriale leghista, a partire dal Veneto, i dissensi ci sono e molto probabilmente sono condizionati all’evolversi della situazione. Ci sono diversi passaggi che potrebbero rinfocolare, o al contrario calmare, i bollenti spiriti. Anzitutto, la formazione del governo. Salvini sarà misurato anche sul ruolo che giocherà la Lega nell’esecutivo (numero di ministri e ruoli). E poi c’è il nodo Lombardia. La contrapposizione tra il presidente della Regione Attilio Fontana e la sua vice Letizia Moratti non accenna a trovare uno sbocco. Se la più volte dichiarata conferma del governatore uscente dovesse saltare c’è il rischio concreto di perdere la faccia. Infine, i congressi provinciali e regionali. Dalla base c’è una forte pressione per un ritorno al confronto interno dopo gli anni del Covid. La risposta è attesa in tempi rapidi. 4 ottobre 2022 (modifica il 4 ottobre 2022 | 07:45) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-04 07:29:00, Oggi si riunisce il consiglio federale su una rosa di ministri da proporre a Giorgia Meloni dopo la scelta di Umberto Bossi di lanciare il Comitato del Nord, Cesare Zapperi

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