Dal greco “en-pathos”, sentire dentro, l’empatia rappresenta la capacità di mettersi “nei panni degli altri”, di calarsi nel loro vissuto per comprenderne il pensiero, le opinioni, le sensazioni, le emozioni e, attraverso tale processo, riconoscersi in loro.
Si tratta di un’abilità sociale di fondamentale importanza in quanto rappresenta uno degli strumenti di base per una comunicazione efficace e gratificante.
Ebbene l’empatia è una materia obbligatoria dal 1993 in Danimarca e viene insegnata un’ora a settimana nella “Klassens tid” agli studenti dai 6 ai 16 anni.
Secondo l’idea dell’allora ministro, l’empatia aiuta a costruire relazioni, a venire incontro ai bisogni dei compagni e soprattutto a prevenire il bullismo.
Ma non solo. Secondo quanto si legge nell’agenzia Agi, è una parte fondamentale del curriculum danese e ha la stessa importanza di una lezione di inglese o matematica e dunque è affidata a personale qualificato.
Durante la Klassens tid, di un’ora a settimana, gli studenti parlano dei loro problemi, legati alla scuola o meno, e tutta la classe, insieme all’insegnante, cerca di trovare una soluzione sulla base di un ascolto e una comprensione reali.
Se non ci sono problemi da discutere, i bambini stanno semplicemente insieme per rilassarsi e fare “hygge”, una parola intraducibile letteralmente in italiano, ma che significa portare luce, calore e amicizia, creare un’atmosfera condivisa, accogliente e intima.
Per i danesi sembra un concetto fondamentale per recuperare il senso di benessere, per cui andare a scuola di empatia dà grande soddisfazione e gioia ai bambini danesi.
Sembra inoltre che tale disciplina li prepari a diventare adulti felici e consapevoli.
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