Leon cade, batte la testa: paura per il giocatore di volley di Perugia

di Pierfrancesco Catucci

Nel tie break della finale di Supercoppa, lo schiacciatore cubano-polacco scivola dopo un attacco e urta con violenza la testa a terra. Poi si rialza: sta bene

La Sir Safety Susa Perugia di Andrea Anastasi batte 3-2 (20-25, 25-22, 23-25, 25-22, 15-8) la Cucine Lube Civitanova e conquista il primo trofeo stagionale, la Supercoppa italiana. A un passo dal successo, la grande paura. Il tabellone elettronico dice 12-6 nel tie break. Leon attacca una pipe (la schiacciata centrale da seconda linea) e, non appena atterra, scivola su una macchia di umidità che si era creata sul campo. Cade all’indietro e batte con violenza la testa a terra.

Un impatto fortissimo. L’attaccante cubano naturalizzato polacco sembra perdere conoscenza per qualche istante, con i medici di Perugia che si fiondano in campo e tutti i giocatori (di entrambe le squadre) che si allontanano per lasciare spazio ai sanitari. Sono secondi vissuti in apnea nel PalaPirastu di Cagliari in cui cala il silenzio. Poi Leon comincia a muoversi e, anche se un po’ a fatica, si alza. L’adrenalina è in circolo e vorrebbe addirittura tornare a giocare. Il medico di Perugia lo invita alla calma e lo accompagna in panchina. Gli umbri tornano in campo e chiudono la pratica ma, prima di sollevare la coppa (con il compito affidato proprio a Leon, migliore in campo con 21 punti), lo schiacciatore parla a RaiSport: «Mi sono spaventato, ma sto bene».

Nelle ore successive, arriva anche la rassicurante nota della società: «La Sir Safety Susa Perugia comunica le condizioni di Wilfredo Leon uscito dal campo stasera qualche punto prima della fine del match per una contusione al capo ricadendo da un attacco. Il giocatore, immediatamente soccorso dallo staff medico societario in campo, è stato poi successivamente sottoposto per motivi precauzionali ad approfondimenti clinici, laboratoristici e strumentali risultati tutti nella norma al termine dei quali l’atleta ha serenamente raggiunto i propri compagni in hotel».