Letta al Pd campano: serve una guida autorevole o interveniamo noi

Letta al Pd campano: serve una guida autorevole o interveniamo noi

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l’aut aut Mezzogiorno, 28 aprile 2022 – 08:25 Il segretario dem: «Terzo mandato? Questione nazionale» di Simona Brandolini Due appuntamenti incrociati che vogliono dire solo una cosa: che è iniziata la campagna elettorale. Per il Pd in primis. Che a Napoli e in Campania ha due campioni del consenso. Il primo incontro, l’altroieri, a Santa Lucia tra il potente Dario Franceschini (tra l’altro papabile futuro segretario dem) e l’eretico Vincenzo De Luca. Ieri a Palazzo San Giacomo il pranzo, rigorosamente per due, tra il segretario dem Enrico Letta e il sindaco da record Gaetano Manfredi. Una chiacchierata su tutte le urgenze del Paese, ma soprattutto sul campo largo del centrosinistra che a Napoli ha avuto un regista-collante proprio in Manfredi. Che ha un’idea precisa: il Pd è il perno ma deve guardare a sinistra, il Movimento 5Stelle è una forza con voti al Sud, poi servono le forze moderate. Un’idea che ricorda la Casa delle Libertà di berlusconiana memoria: con la Lega al Nord, An al Sud e Forza Italia garante. Gli appuntamentiIl duo Franceschini-Letta ha il compito di rassicurare presidente e sindaco anche sulla lista Pd. Col dimezzamento dei parlamentari per ora già ci sono solo posti in piedi. E non siamo neanche all’inizio. Ma tant’è il segretario nazionale fa un blitz a Napoli e non per incontrare i suoi dirigenti locali. Dopo la tappa a Palazzo San Giacomo, sempre al fianco del sindaco, va al Terminus per una tavola rotonda con Maurizio Landini e Elly Schlein. C’è ovviamente anche il segretario provinciale dem Marco Sarracino visibilmente irritato con Manfredi per le dichiarazioni sulle municipalità. Da più d’un mese il Pd campano è acefalo. Il segretario regionale Leo Annunziata s’è dimesso, ma nulla è cambiato. Il tentativo deluchiano di chiudere subito la partita con Stefano Graziano pare ormai definitivamente naufragato. Ora per tenere lontano lo spettro del commissariamento, bisogna chiudere un accordo. Anche su un deluchiano. La lettera degli intellettualiLetta lo sa bene, ma ricorda che se la vicenda non si risolve in tempi rapidi il commissario arriverà per statuto: «L’assemblea regionale non si era mai riunita, questo è quello che ho trovato io. Ora dovrà trovare una soluzione ed eleggere una segretaria o un segretario. Se questo avverrà bene, se non avverrà prenderemo ovviamente le opportune decisioni a livello nazionale». Il commissario? Risponde: «Le regole sono quelle, per questo mi aspetto che l’assemblea regionale faccia le scelte giuste. E trovi un accordo che dia al partito una guida autorevole. Io guardo a quelle scelte, che siano le più rapide e le migliori possibili». Dopodiché c’è un’altra questione che merita l’attenzione di Letta. Ed è quella sollevata dagli intellettuali nella lettera-appello contro De Luca al segretario del Pd. Segretario che ha detto: «Me ne occuperò». La petizione contro il terzo mandato ha superato quota tredicimila firme. Non proprio due gatti. Dunque? Qual è la linea del Pd? «Sarà un tema di discussione nazionale, ovviamente non sarà un tema campano, la affronteremo a tempo debito ma l’affronteremo ovviamente». Letta taglia corto una prima volta. Poi incalzato nuovamente: «Ce ne stiamo occupando, ne stiamo discutendo a livello nazionale perché riguarda anche le altre regioni». «Non prendo decisioni da solo»E la lettera contro De Luca? C’è un problema in Campania, come dicono gli intellettuali, o no? «Stiamo aiutando il partito campano a rinnovarsi, a trovare le migliori soluzioni — ripete il segretario —. Io non sono abituato a un partito dove c’è un capo dall’alto che bastona e prende le decisioni da solo. C’è un partito nazionale, c’è un partito regionale, insieme si discute. Intanto c’è un’assemblea regionale campana che deve rinnovarsi e trovare le migliori soluzioni. Il partito che ho in testa io non è il partito dell’uomo solo al comando che decide, è un partito collettivo. Io non sono lo zar del Pd». Tra i dem si accettano scommesse: segretario o commissario? Intanto pare che anche dalle parti di Santa Lucia abbiano capito che sul nome di Graziano si va solo allo scontro e non verso la soluzione. Dalla fazione opposta (un’insalata composta da orlandiani, franceschiniani, Umberto Del Basso de Caro, Gennaro Oliviero, pezzi di Base riformista) se si sgombra il tavolo da quel nome, non c’è nessun altro veto. Anzi. Siccome l’uscente Annunziata è un deluchiano, il prossimo segretario dovrà essere gradito a De Luca. Ora si cerca il profilo giusto: potrebbe essere quello di Antonio Marciano, ex bassoliniano, ex consigliere regionale, attualmente vicino al presidente della Regione? «Purché non si voglia candidare alle politiche», dice una vecchia volpe. Perché della segreteria poco importa, tutti gli accordi e i disaccordi si devono leggere alla luce delle liste. E qui casca l’asino. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 28 aprile 2022 | 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-28 06:26:00, Il segretario dem: «Terzo mandato? Questione nazionale»,

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