Letta scommette sui 13 ballottaggi:possiamo vincere, parlerò con tutti

Letta scommette sui 13 ballottaggi:possiamo vincere, parlerò con tutti

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di Monica GuerzoniIl messaggio a Calenda e Italia viva. E chiede al partito la «moratoria delle polemiche» sul M5S «Ben oltre le aspettative». Al Nazareno lo ripetono come un mantra, con la speranza che il risultato di domenica spinga il Pd a realizzare, il 26 giugno, il sogno di Enrico Letta per la seconda tornata elettorale. «Siamo il primo partito, ai ballottaggi abbiamo i migliori candidati per vincere e la concreta possibilità di eleggere tredici sindaci, di cui sei donne», è stato l’incoraggiamento del leader ai membri della segreteria, convocata alle prime luci di ieri. «Siamo allo sprint e cercheremo di convincere tutti gli elettori che non hanno votato per i nostri candidati». L’agenda dei prossimi giorni è ancora in costruzione, di certo c’è che Letta non si stancherà di girare l’Italia e di «parlare con tutti, a livello locale e nazionale», per racimolare il massimo di consensi. Lo sguardo dei dem è puntato su Matteo Renzi e Carlo Calenda — e sui rispettivi bacini elettorali — ed è a loro che Letta rivolge quel «parleremo con tutti». Ma per ora il messaggio riguarda solo le Amministrative. L’ex presidente del Consiglio è a dir poco stanco del dibattito sulle coalizioni presenti e future, non ne può più degli avvisi e degli allarmi sui compagni di strada delle prossime Politiche. Le difficoltà del M5S? Il dilemma tra le nozze con Conte e quelle con i riformisti di centro? Letta, che ritiene la conferma del presidente del Movimento «un elemento di chiarezza» (e anche un sollievo), ha bisogno di tempo per sciogliere l’enigma cruciale. Ma prima vengono i ballottaggi e anche Azione e Italia viva dovrebbero capire, parole di Letta, che «un risultato importante per il centrosinistra è molto utile anche per i passi successivi». Ora il segretario chiede al partito una «moratoria delle polemiche». Basta maldipancia e mugugni su Conte sì o Conte no, il Pd ha bisogno del massimo impegno di tutti per rafforzare il «risultato largamente inatteso» di domenica. Aver perso Palermo è stata una botta, qui Letta e i suoi non possono nascondersi dietro alla soddisfazione di essere il primo partito del capoluogo siciliano. E anche non essere riusciti a prendere Genova è una ferita che brucia. Eppure Letta con i suoi si mostra soddisfatto davvero: «Anche al Nord siamo il primo partito, sopra e sotto il Po, i dati di Piacenza, Verona, Como, Monza e Parma sono sorprendenti…». Soddisfatto e determinato a mostrare agli italiani che il Pd è «degno della loro fiducia», di quella che gli hanno dimostrato il 12 giugno. «Testa bassa e lavorare» è il ritornello nelle stanze del Nazareno, dove si registra sollievo perché, come spiega un esponente della segreteria, «il Pd è finalmente uscito dalle ztl». Cioè i centri storici delle grandi città dove negli ultimi anni i dem hanno spesso registrato i migliori risultati. L’analisi del Nazareno è che il processo di riavvicinamento alla classe media iniziato alle ultime Regionali ha fatto ancora un passo avanti importante. Prova ne siano le vittorie al primo turno in diversi comuni dell’hinterland di Napoli e Milano, dove i redditi sono bassi, il disagio sociale è alto e alcuni tra i problemi più seri sono lavoro, precariato, pendolarismo. Quanto alla tenuta del governo, Letta continuerà a fare da pilastro alla maggioranza di Mario Draghi, ma senza sconti agli alleati. «Salvini non può far pagare al Paese la batosta che ha preso sui referendum», è stato il ragionamento del segretario con la sua squadra. E il senso è che il Pd non intende caricarsi tutta la responsabilità di governo, mentre la Lega (e magari anche il M5S) usano l’esecutivo per farsi campagna elettorale in vista delle elezioni politiche. 16 giugno 2022 (modifica il 16 giugno 2022 | 11:29) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-16 09:32:00, Il messaggio a Calenda e Italia viva. E chiede al partito la «moratoria delle polemiche» sul M5S, Monica Guerzoni

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