Gli studenti: Non vogliamo studiare meno, ma va riconosciuta la dignità della fragilità

Gli studenti: Non vogliamo studiare meno, ma va riconosciuta la dignità della fragilità

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I rappresentanti degli studenti di diverse scuole superiori italiane: La scuola sia un luogo e un tempo di cura dei rapporti umani in chiave formativa. Il nostro disagio no una condizione isolata: non accetteremo pi atteggiamenti oppressivi e dispotici

La scuola dev’essere amicizia, o non scuola affatto.

Con quest’affermazione, Mario Untersteiner, docente del Liceo Berchet fino alla Liberazione, e poi preside in quanto unico professore dell’istituto a non aver aderito al Partito Nazionale Fascista, poneva le basi per la scuola che noi oggi pretendiamo: non uno sterile trasferimento di nozioni, bens un luogo e un tempo di cura dei rapporti umani in chiave formativa in cui la crescita degli individui si sviluppi a partire dal dialogo, dal rispetto e dalla collaborazione.

Il Liceo Berchet, pertanto, ci ha educato alla complessit e al pensiero critico, strumenti indispensabili per diventare cittadini liberi e consapevoli, tanto da consentirci la possibilit di contestare l’ambiente stesso in cui stiamo svolgendo il nostro percorso formativo. Infatti, la possibilit di analizzare e condividere con buona parte dei nostri docenti e con il nostro dirigente i disagi e i malesseri scolastici, al di l dell’evidenza pubblica che ne conseguita, ci sta consentendo di costruire insieme il cambiamento dall’interno.

Per fare in modo che queste aperture non si riducano a una disponibilit episodica, necessario tuttavia che la relazione empatica tra studenti e professori, con cui non desideriamo scontrarci ma confrontarci, diventi la norma.

Non vogliamo passare per quelli che cercano riduzioni dei programmi didattici, come si fatto strumentalmente intendere sui media, n per quelli che non vogliono impegnarsi.

Ci su cui cerchiamo di porre l’attenzione solo il necessario riconoscimento di una dignit della fragilit.

La fragilit pu caratterizzare un percorso di studio o un tratto di esso, come un ordinario passaggio di vita. Una condizione che crediamo sia connaturata all’essere umano e non alla nostra generazione, ancora una volta chiamata a dimostrare la propria identit e le proprie risorse mentre costretta a subire numerose crisi, a partire da quelle globali.

In altre parole, non chiediamo di studiare meno, vogliamo studiare meglio, in un ambiente sereno e fertile in cui lo studente non si senta alienato ma riconosciuto nelle proprie specificit.

Abbiamo ragione di credere che il nostro disagio non sia una condizione isolata.

Sono diffuse le realt nelle quali gli studenti soffrono gli stessi problemi, senza avere la stessa attenzione e le stesse possibilit di essere ascoltati. Sentiamo perci la responsabilit di coinvolgere le altre realt scolastiche, alcune delle quali hanno gi intrapreso il cammino in questa direzione, nel processo trasformativo delle modalit stesse del fare scuola.

Questa lettera vuole essere un messaggio di solidariet verso tutti quei ragazzi di altre scuole che si sentono in difficolt e, al contempo, una chiamata all’azione: far emergere un problema non di per s un male, n un’azione che dimostra debolezza, ma, al contrario, un atto di forte coraggio.

Ribadiamo, infine, che noi studenti non accetteremo pi atteggiamenti oppressivi e dispotici. Una scuola autoritaria prepara ad una societ autoritaria, e noi non siamo disposti a tollerare n l’una, n, tantomeno, l’altra.

I rappresentanti degli studenti del Liceo Classico Giovanni Berchet

Il documento sostenuto dalle seguenti scuole che, ritrovandosi nelle parole scritte, hanno deciso di mostrare solidariet:

IIS Ezio Vanoni, Vimercate
Liceo Linguistico Setti Carraro, Milano
Liceo Artistico Brera Hajech, Milano
Liceo Scientifico Galilei, Voghera
Liceo Classico, Linguistico Quinto Ennio Ferraris, Taranto
Liceo Scientifico Battaglini, Taranto
Liceo Classico Parini, Milano
Istituto ITIP BUCCI, Faenza
Liceo Scientifico Vittorini, Milano
Liceo Classico, Scientifico, Linguistico, Scienze Applicate, Scienze Umane Torricelli, Faenza
Liceo scientifico Donatelli, Milano
Liceo classico Manzoni,
Milano Fondazione Liceo linguistico, Courmayeur
Liceo classico Beccaria, Milano
Liceo Scientifico Torricelli, Somma Vesuviana
Liceo Scienze Umane Tenca, Milano
Liceo Europeo Virgilio, Roma
Istituto superiore Majorana, Palermo
Istituto superiore Fermi, Empoli
Liceo classico Augusto, Roma
Istituto De Sanctis, Manduria
Liceo Scientifico e Istituto Tecnico Ettore Conti, Milano
Liceo scientifico Volta, Milano
Liceo Scientifico e Istituto Agrario Calvino, Milano

18 aprile 2023 (modifica il 18 aprile 2023 | 20:09)

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/secondaria/23_aprile_18/lettera-aperta-studenti-scuola-disagio-3bdda6e0-de0a-11ed-9f06-0b90e24301fd.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Redazione online,

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