L’Fbi a casa di Trump cercava documenti top secret sulle armi nucleari. E l’ex presidente non si oppone a pubblicare l’atto di perquisizione

L’Fbi a casa di Trump cercava documenti top secret sulle armi nucleari. E l’ex presidente non si oppone a pubblicare l’atto di perquisizione

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A casa dell’ex presidente, l’Fbi cercava materiale contenente informazioni sulle armi nucleari. La destra: «Non crediamo che Biden fosse all’oscuro »

I documenti che il dipartimento della Giustizia e l’Fbi cercavano a Mar-a-Lago durante la perquisizione dell’8 agosto contenevano informazioni relative ad armi nucleari. La notizia, diffusa nella notte dal Washington Post, se confermata spiegherebbe la decisione senza precedenti di intervenire per prelevare quelle carte dalla casa di un ex presidente degli Stati Uniti «per paura che finissero nelle mani sbagliate».

Il New York Times ha scritto nella notte di ieri che i documenti erano classificati al più alto livello di segretezza, con la designazione di «special access programs» che è «solitamente riservata a operazioni condotte dagli Stati Uniti all’estero».

E’ il nuovo capitolo della vicenda del «raid di Mar-a-Lago» dell’8 agosto, che ha visto nei giorni scorsi un’escalation di accuse e di minacce di morte nei confronti dei funzionari della Giustizia e dell’Fbi. Ieri a Cincinnati, in Ohio, un uomo armato ha tentato di fare irruzione nell’ufficio locale dell’Fbi: dopo che è stato ucciso in una sparatoria con gli agenti, è emerso che Ricky Shiffer – sarebbe questo il suo nome – era presente durante l’assalto al Congresso del 6 gennaio.

Il procuratore generale e capo del dipartimento della Giustizia, Merrick Garland, ha dichiarato ieri di aver preso personalmente la decisione di autorizzare la perquisizione e di non averlo fatto «con leggerezza» e senza prima aver valutato metodi meno intrusivi. Garland, inoltre, ha chiesto al giudice della Florida che ha firmato il mandato di perquisizione di renderlo pubblico.

Trump, che poteva contestarne la divulgazione, ha scritto su Truth social, il suo social network : «Non solo non mi opporrò al rilascio di documenti relativi all’irruzione e alla perquisizione ingiustificata e non necessaria nella mia casa a Palm Beach, in Florida, a Mar-a-Lago. Ma farò un ulteriore passo avanti incoraggiando il loro rilascio immediato». Ma la scelta spetterà comunque al tribunale del Southern District of Florida.

A destra, tuttavia, nessuno è convinto. Il Wall Street Journal critica la decisione di desecretare il mandato («un’iniziativa che ha rotto una tradizione istituzionale che durava da 232 anni») e la stessa conferenza stampa di due minuti di Garland («che ha lasciato più dubbi che certezze»).

La tv di destra Fox News continua criticare il silenzio sull’operazione del capo dell’Fbi Cristopher Wray e a non credere che Joe Biden, attualmente in vacanza con il figlio Hunter, non sapesse nulla del raid (la portavoce della Casa Bianca ha detto che non era stato informato in anticipo sulla perquisizione). E se il ministro della Giustizia nel discorso di ieri ha difeso l’integrità e il patriottismo dei funzionari del suo dipartimento, come pure agenti dell’Fbi, i commentatori di destra replicano: «Hai avuto il portatile di Hunter per due anni, come puoi parlare di applicazione imparziale della legge?» E Trump su Truth Social: «Continuo a chiedere cosa ne è stato dei 33 milioni di pagine portate via da Obama a Chicago?».

12 agosto 2022 (modifica il 12 agosto 2022 | 11:40)

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, 2022-08-12 12:40:00, A casa dell’ex presidente, l’Fbi cercava materiale contenente informazioni sulle armi nucleari. La destra: «Non crediamo che Biden fosse all’oscuro », Viviana Mazza

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