di Valerio Morabito
Il collaboratore scolastico Gerardo Petruzzelli del liceo Arnaldo parla tramite l’avvocato Cocchetti: «Ha ricevuto un chiaro ordine e ha lanciato la spugna a terra». Smentita totalmente la preside, che ha parlato di un’invenzione di 5 docenti. In arrivo gli ispettori ministeriali.
«Gerardo non si è offerto di pulire l’automobile della dirigente scolastica, Tecla Fogliata. Ha ricevuto a lei un chiaro ordine». A parlare, nel tardo pomeriggio di lunedì 17 ottobre, è stato l’avvocato Filippo Cocchetti, legale del bidello del liceo classico Arnaldo. Dopo giorni di silenzio, Gerardo Petruzzelli, conosciuto nell’istituto cittadino come Jerry, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti tramite il proprio legale. «L’ha fatto — ha spiegato Cocchetti — dopo aver letto le dichiarazioni della preside» la quale ha negato di aver costretto il collaboratore, dicendo che «si tratta di una invenzione da parte di 4 o 5 docenti». Già, ma come sono andati i fatti? Innanzitutto ci sarebbe un precedente in questa vicenda. «Il 14 settembre — ha raccontato il legale — il bidello Gerardo era intento a svolgere il proprio lavoro con un collega. La preside si è avvicinata e, minacciando richiami ufficiali, gli ha chiesto di svolgere alcune mansioni a scuola».
«Un modo di fare — ha proseguito Cocchetti — che ha influito sulla sensibilità di Gerardo Petruzzelli che da quel momento si è sentito in soggezione». Poco meno di un mese dopo, ovvero il 13 ottobre, si è verificato il secondo episodio che poi ha spinto il giorno dopo insegnanti e alunni a organizzare un’assemblea improvvisata. «Intorno alle 9.30 — ha affermato l’avvocato Filippo Cocchetti — il signor Petruzzelli si trovava nella sala dove si fanno le fotocopie quando si è avvicinata la dirigente scolastica che gli ha ordinato di pulirle i vetri dell’auto in quanto sarebbe dovuta andare all’istituto di Castelcovati, dove è reggente. Al dipendente del liceo Arnaldo è stato chiesto, in modo perentorio, di pulire i vetri dell’automobile a causa della resina che cade dagli alberi». Al «puliscimela!» della preside Tecla Fogliata, ha proseguito l’avvocato Cocchetti, «non c’è stata alcuna offerta da parte del bidello: ha ricevuto un chiaro ordine». Questo atteggiamento ha provocato la reazione stizzita di Gerardo Petruzzelli, 66enne che svolge da 32 anni il lavoro di bidello.
«Così, arrabbiato, per un ordine al quale non poteva dire di “no” considerando la minaccia del richiamo ufficiale di settembre — ha messo in evidenza Cocchetti — ha lanciato in modo plateale la spugna a terra». Tutto ciò sarebbe stato visto sia da alcuni studenti, che avevano chiesto a Gerardo di fare alcune fotocopie, ma anche da colleghi e insegnanti con i quali il bidello si è confrontato qualche minuto dopo». L’avvocato di Gerardo ha tenuto a sottolineare che la richiesta di avere dei giorni “liberi” «è legata esclusivamente a quello che è accaduto il 13 ottobre e non ad altri problemi del bidello».
La vicenda, con tanto di testimoni, verrà discussa nelle sedi giudiziarie e al momento l’avvocato di Gerardo Petruzzelli, Filippo Cocchetti, sta valutando sia di avviare un’azione giuslavoristica, in termini di mobbing, contro la preside, sia di procedere per diffamazione per quanto affermato dalla dirigente. E oggi Gerardo torna a scuola, mentre sono in arrivo gli ispettori ministeriali per decisione dell’ufficio scolastico regionale.
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18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 11:35)
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, 2022-10-18 09:36:00, Il bidello dell’istituto ha fornito la sua versione dei fatti tramite l’avvocato Cocchetti: «A settembre un precedente», Valerio Morabito