In occasione della sua visita a Vinitaly a Verona, la Premier Giorgia Meloni ha rilanciato l’idea già anticipata in campagna elettorale di un percorso di studi che punti a creare professionalità che operino per promuovere e difendere le eccellenze italiane nel mercato globale.
In campagna elettorale il programma presentato da Fratelli d’Italia in vista delle Elezioni Politiche 2022 era presente, infatti, un capitolo dedicato in maniera specifica al “Made in Italy“.
In particolare, nel testo si leggeva “L’amore del mondo per l’Italia si chiama Made in Italy. Un marchio, uno stile di vita, un’opportunità economica e diplomatica per la nostra Nazione, troppo spesso trascurati. Riconoscere l’importanza strategica delle nostre eccellenze significa anche promuovere il ruolo di ambasciatori dell’Italia nel mondo dei nostri connazionali che vivono all’estero”.
Più in generale il programma ripreso dall’attuale Governo parla di promozione complessiva del Made In Italy, di tutte le eccellenze italiane in campo culturale, quindi quello ergo-gastronomico, del design, del lusso, dell’imprenditoria con il preciso intento di valorizzare i prodotti a marchio italiano e contrastare in ogni forma e modo le falsificazioni.
Giorgia Meloni nel suo intervento a Vinitaly, una delle storiche manifestazioni sul vino che esalta l’eccellenza del nostro Paese in questo campo, ha voluto evidenziare che sono gli Istituti come l’agrario a fornire un grande sbocco nel mondo professionale e che consentono di dare continuità e forte spinta a quei settori della nostra economia che altrimenti rischiano con il tempo di perdersi.
Presentato il disegno di Legge
Per questo motivo il 25 gennaio Fratelli D’Italia ha presentato il disegno di legge “Delega” al Governo per l’istituzione del Liceo Made In Italy a firma della Senatrice Carmela Bucalo.
Ancora non si conoscono i dettagli di questo possibile futuro percorso di studi, ma secondo le prime indicazioni oltre alle materie classiche come italiano e matematica, ci sarà tanto diritto, economia e lingue con l’obiettivo di creare nuove professionalità in grado di operare nel campo delle eccellenze italiane capaci di esportare all’estero e posizionare correttamente i nostri brand in ambito internazionale.
Parliamo del campo agroalimentare, ma anche turismo, moda e tecnologie innovative tutti ambiti dove i nostri prodotti sono un’eccellenza mondiale.
Come riportato da Ansa, l’obiettivo, ha spiegato la Bucalo, è di “creare figure specialistiche che permettano di avere un patrimonio culturale sia in campo giuridico che tecnico per avere professionisti altamente specializzati. Quello attuale è un mercato sempre più in evoluzione, risentiamo dell’agguerrita concorrenza della Cina e dobbiamo salvaguardare le piccole imprese e tutelare i prodotti del Made in Italy“.
La scuola deve essere più flessibile per adeguarsi al mondo del lavoro
Quali possono essere gli sbocchi post diploma?
Al termine di questo liceo, lo studente potrà iscriversi all’università su indirizzi come Economia, Marketing, Legge che sarebbero almeno sulla carta le facoltà più indicate per approfondire il corso di studi intrapreso, oppure, altra valida alternativa, proseguire la specializzazione con gli Its, gli Istituti tecnici superiori.
Il mercato del lavoro ha esigenze che cambiano velocemente e l’obiettivo della scuola deve essere proprio quello di adeguarsi alle sue richieste ed essere più flessibile. Oggi abbiamo percorsi di studio molto lunghi e il mondo del lavoro richiede invece una formazione che si adatti velocemente ai cambiamenti che richiede il mercato.
Favorevole alla riforma anche l’ex Ministro Gelmini che ad Adnkronos ha detto che la proposta del governo è suggestiva ma va inquadrata “come Its Academy e per farlo prima occorre emanare quei decreti indispensabili per dare piena attuazione alla riforma degli Its”.
In questa direzione va il Pnrr, che mette a disposizione 1,5 miliardi di euro, cifra mai avuta prima, ed è importante che venga chiuso nei tempi l’iter di approvazione della riforma degli ITS, altro tassello importante per adeguare la scuola alle richieste nuove del mercato del lavoro che, tradotto, vuol dire creare occupazione.
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