“Il Liceo del Made in Italy” non è solo una questione nominalistica, come afferma il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida. Si tratta di un modello formativo strategico, capace di rispondere alle necessità di un mercato del lavoro in continua evoluzione.
Nella sua recente apparizione al Meeting del Made in Italy a Roma, organizzato da AEPI, il ministro ha sottolineato come l’Italia, a differenza delle nazioni del Centro Europa, tenda a discriminare gli istituti che offrono una preparazione immediata e spesso più redditizia al lavoro. Si pensi, ad esempio, agli istituti agrari, alberghieri e nautici.
“Abbiamo bisogno di una Nazione che sappia investire sui canali formativi utili allo sviluppo”, sostiene Lollobrigida. Spesso i genitori tendono a indirizzare i propri figli verso il liceo classico per abitudine, piuttosto che verso le materie o le passioni che potrebbero ispirare gli studenti a percorrere altre strade. Qui risiede la necessità di investire sulla formazione e sulla coscienza, con la capacità di convincere anche le famiglie dell’importanza di tali percorsi.
Investire sulla formazione non significa solo garantire opportunità immediate di lavoro, ma anche sviluppare visioni strategiche di lungo termine. Per Lollobrigida, l’obiettivo è chiaro: “Uscire dal corto circuito della bagarre politica e discutere insieme per individuare obiettivi di visione strategici”. Investire sulla formazione, quindi, significa anche investire sulla ricerca, elemento essenziale per la crescita e l’innovazione del Paese.
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