L’incredibile (e facilissima) fuga di «Fat Leonard», l’uomo che ha corrotto la Marina Usa

L’incredibile (e facilissima) fuga di «Fat Leonard», l’uomo che ha corrotto la Marina Usa

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«Leonard il grasso», imprenditore malaysiano, in affari per milioni di dollari con il Pentagono, aveva corrotto ammiragli e ufficiali con feste, viaggi, sigari e prostitute. Era stato arrestato grazie a una moglie sospettosa: ma è scappato dai domiciliari dopo essersi tagliato il braccialetto elettronico – e dopo aver «traslocato»

« Leonard il grasso» è scappato. Ma più che una fuga è sembrato un trasloco. Perché i vicini di casa hanno notato nei giorni precedenti un via vai di camion di una ditta di trasporti.

Accade a San Diego e al centro c’è una figura ingombrante, in tutti i sensi.

Il suo nome completo è Leonard Glenn Francis, fisico massiccio, intraprendente uomo d’affari malaysiano, capace di fare milioni corrompendo ammiragli e ufficiali dell’Us Navy nel Pacifico

. Se li è comprati per ottenere informazioni riservate, favori, dritte necessarie ad alimentare la sua occupazione di fornitore della Marina americana.

Doveva provvedere a cibo, acqua, scorte, carburante a sottomarini e navi che gettavano l’ancora nella regione. Già così era un affare, la società basata a Singapore aveva buoni guadagni, però non gli bastava ed ha messo in piedi un vero sistema.

Per ingraziarsi gli alti gradi non ha badato a spese, molto sfrontato, con la passione per gli eccessi e generoso con chi gli serviva. Borse di Gucci alle consorti, biglietti per i concerti di Lady Gaga, feste e festini, viaggi, sigari cubani e naturalmente prostitute con le quali ammorbidire i «clienti».

Lui ha ammesso di aver offerto 500 mila dollari a un ufficiale ma in realtà il giro della storia ammonta a 35 milioni di dollari, grazie a sovrapprezzi e altre «scorciatoie». Tanto pagava il Pentagono.

Leonard è stato beccato dopo che la moglie di un comandante, amico dell’imprenditore, sospettando che il marito la tradisse lo ha messo alle strette. Ne è nata una lite coniugale furiosa seguita da un’inchiesta interna della Navy che ha aperto la breccia. Carte, email, documenti hanno rappresentato le prove. Era il 2013.

A quel punto Leonard, che aveva buone fonti ed è stato informato della tempesta in arrivo, ha provato a manovrare. Ormai era troppo tardi. Lo hanno inchiodato con una trappola scattata a San Diego.

L’uomo che ha sedotto la Settima Flotta – titolo del Washington Post – ha fatto l’ennesima virata accettando di collaborare con la Giustizia ed ha fornito spunti investigativi che hanno avuto conseguenze sulla gerarchia marinara. Anche se non mancano i sospetti di trattamenti di favore.

Francis, dopo essersi riconosciuto colpevole, doveva affrontare la sentenza fissata per il 22 settembre. Per questo indossava il braccialetto elettronico con GPS e aspettava il giorno del giudizio nella sua abitazione californiana. Situazione facile, visto che non c’era alcuna sorveglianza esterna. E così, come spesso ha fatto nella sua vita, ha colto l’attimo. Si è liberato dell’apparato elettronico e se ne è andato.

Ipotizzano che abbia varcato il confine sud, per raggiungere un nascondiglio messicano. Ma non escludono altre mete.

Leonard il grasso è uomo di risorse e ha pianificato la sua evasione.

6 settembre 2022 (modifica il 6 settembre 2022 | 21:39)

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, 2022-09-06 19:47:00, «Leonard il grasso», imprenditore malaysiano, in affari per milioni di dollari con il Pentagono, aveva corrotto ammiragli e ufficiali con feste, viaggi, sigari e prostitute. Era stato arrestato grazie a una moglie sospettosa: ma è scappato dai domiciliari dopo essersi tagliato il braccialetto elettronico – e dopo aver «traslocato», Guido Olimpio

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