Franco Di Cecilia, dirigente scolastico e consigliere provinciale di Avellino, ha un record unico in Italia: gestisce 38 plessi scolastici sparsi in undici comuni distanti fino a 38 chilometri l’uno dall’altro.
Di Cecilia affronta ogni giorno la sfida di mantenere la sicurezza nelle sue scuole. “Ogni sera che torno a casa e registro che almeno a livello di sicurezza non ci sono stati problemi nelle mie scuole, tiro un grosso sospiro di sollievo”, dice a Il Mattino. Nonostante la pesante responsabilità, la sua passione per il lavoro e la ferrea volontà lo guidano.
Di Cecilia, in passato sindaco di Sturno, sottolinea la complessità della sua missione, che si estende dalla supervisione della didattica all’adempimento delle responsabilità come datore di lavoro per insegnanti e dipendenti.
Un altro problema riguarda la classificazione dei comuni montani, stabilita da una legge del 1952, che, secondo Di Cecilia, genera equivoci. “È concepibile una cosa simile?”, si chiede, sottolineando la necessità di cambiare i criteri.
Di Cecilia ha proposto alcune soluzioni basate sulla sua esperienza. Tra queste, la necessità di avviare una vertenza da parte della Provincia di Avellino nei confronti della Regione e del Parlamento italiano. Propone di ridurre il parametro dei 900 alunni, che risulterebbe penalizzante in Irpinia, e di introdurre deroghe per i territori montani.
Nonostante le sfide, Di Cecilia rimane impegnato nel suo ruolo e spera che non prevalgano logiche politiche o di centralità geografica, ma piuttosto la volontà di migliorare l’istruzione per i giovani della regione.
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