l’editoriale Mezzogiorno, 12 giugno 2022 – 10:28 Il voto di oggi e le Politiche del prossimo anno di Michele Cozzi Domenica di passione per la politica. Al voto quasi nove milioni di italiani e in Puglia cinquanta Comuni, tra cui Taranto e Barletta, per eleggere sindaci e consiglieri comunali. Ma si preannuncia una domenica calda anche e soprattutto per i cinque referendum sulla giustizia, ganglio vitale del rapporto tra cittadini e Stato su cui aleggia (forte) il rischio del quorum. Quindi, tutto si può dire, meno che il valore della consultazione elettorale sia di ordinaria amministrazione. E i motivi sono tanti: la pandemia prima, la guerra poi con la conseguente crisi economica, persino il confronto-scontro sul reddito minimo creano le condizioni per le quali persino il voto per eleggere il sindaco di una piccola o grande città assume un significato politico. Questi eventi, che hanno cambiato il modo di rapportarsi con gli altri, hanno radicalizzato la società italiana e il responso delle urne sarà il segnale dell’aria che tira. Per questo i partiti, anche in Puglia, hanno schierato i loro leader, i big nazionali. Perché l’esito del voto di oggi può rappresentare l’anteprima di ciò che potrebbe accadere tra un anno alle Politiche. Le strategie dei partiti passeranno al vaglio della spada di Damocle del cittadino-sovrano: dall’alleanza tra Pd e M5S, che in Puglia ha sostanzialmente retto, alla strategia autonoma di Emiliano, alla tenuta del centrodestra in cui lo scontro per la leadership tra Meloni e Salvini non potrebbe essere più evidente. Ma le istanze, le esigenze locali delle popolazioni peseranno negli orientamenti degli elettori. A Taranto il protocollo sottoscritto per creare la Hydrogen Valley è ambizioso e complesso. Un sogno, ma i voli pindarici non rappresentano le esigenze primarie di Taranto e del Sud. Di libri dei sogni è piena la storia del Mezzogiorno e soprattutto gli scaffali dei ministeri, e i neo-meridionalisti non riescono a dare una risposta alla domanda fondamentale: perché, nonostante decenni di interventi straordinari e ordinari, i parametri economici fondamentali del Sud non sono paragonabili a quelli del Nord? Perché le città meridionali, per qualità della vita sono quasi sempre in fondo alla classifica? È indubbio che annualmente al Sud sono sottratte ingenti risorse, ma questo non può continuare ad essere un alibi per trincerarsi in indefinite battaglie di retroguardia. Non è più tempo per un meridionalismo rivendicazionista. Reclamare il maltolto è giusto, ma sarebbe opportuno seguire il processo di utilizzo delle risorse, fino all’attuazione dei progetti. E avere il coraggio di ammettere che (a volte o spesso) le risorse finiscono nell’immenso mercato della clientela. Per questo, il voto amministrativo, benché abbia indubbi riflessi e ricadute nazionali, può rappresentare l’occasione per la selezione di un’adeguata classe dirigente. 12 giugno 2022 | 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-12 08:29:00, Il voto di oggi e le Politiche del prossimo anno,