Linee di indirizzo per alunni adottati: scarica modulo per raccogliere ulteriori informazioni. Scuola primaria

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Con nota 1589 del giorno 11 aprile 2023 il Ministro dell’istruzione e del merito ha trasmesso le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati” che aggiorna le “Linee di indirizzo per garantire il diritto allo studio agli alunni adottati” approvato in data 18 dicembre 2014, con la nota prot.n.7442 dalla Direzione Generale del Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico. Come precisa il direttore generale Maria Assunta Palermo Le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati – 2023” (prot.AOOGABMI n.5 del 28.03.2023), che si trasmettono, sono il frutto della revisione e dell’aggiornamento curati dal Comitato paritetico istituito con D.D. n. 2624 del 28 dicembre 2021, previsto dal Protocollo d’intesa tra il Ministero e la CAI (Commissione per le adozioni internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), sottoscritto in data 22 novembre 2021. Il testo integrato delle Linee di indirizzo – 2023 è stato condiviso anche con l’AGIA (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), che ha fornito la propria preziosa collaborazione”.

Perché l’aggiornamento delle precedenti linee guida

Come specifica il Ministro dell’istruzione e del merito “in questo ultimo decennio, la presenza di alunni e alunne adottati nelle scuole italiane è divenuta un fenomeno quantitativamente sempre più rilevante, aumentando, di conseguenza, il bisogno di fornire alle istituzioni scolastiche puntuali ed aggiornati elementi di indirizzo, finalizzati a migliorare le fasi di accoglienza ed
inserimento in classe. Inoltre, alcuni mutamenti del quadro normativo -non solamente in ambito scolastico- come, ad esempio, le disposizioni in materia di tutela della privacy e quelle riguardanti la prevenzione vaccinale, hanno determinato la necessità di intervenire sul testo originale con ulteriori integrazioni, per rendere il documento esitato nel 2014 maggiormente aderente ai contesti attuali”.

I dati numerici

Secondo i dati forniti dal MIM, “tra il 2019 e il 2020, all’ingresso in Italia, l’età media dei bambini adottati è di 6,6 anni nel 2019 e 6,8 anni nel 2020. Nel 2020 aumenta anche l’incidenza dei bambini con oltre i 10 anni (sono il 16% contro i 14,2% del 2019) e il numero dei bambini tra i 5 e i 9 anni (sono il 55,8% mentre erano il 52,5% l’anno precedente). Appare subito evidente che l’età media d’ingresso è particolarmente critica rispetto al sistema di istruzione italiano che, quasi quotidianamente, nelle diverse scuole deve far fronte alle richieste di iscrizione e inserimento di bambini e ragazzi con bisogni specifici. A questi dati si aggiungono quelli dell’adozione nazionale che parimenti registrano una crescita di collocamenti in famiglia di bambini più grandi, talvolta nati e vissuti per un periodo all’estero e spesso con bisogni speciali”.

Difficoltà di apprendimento

Molteplici studi dimostrano che tra i bambini che sono stati adottati è apprezzabile una percentuale di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Tale dato, in maniera sorprendente, è superiore a quella mediamente presente tra i coetanei non adottati. Poi ci sono fattori collegati al vissuto traumatico dell’abbandono. Sono numerosi i bambini adottati che denotano problematiche nella sfera psico-emotiva e cognitiva tali da interferire sensibilmente con le capacità di apprendimento. “Tali difficoltà – evidenziano le linee guida – possono manifestarsi con deficit nella concentrazione, nell’attenzione, nella memorizzazione, nella produzione verbale e scritta, in alcune funzioni logiche”.

Difficoltà psico-emotive

“La mancanza di figure di riferimento stabili e capaci di offrire adeguate relazioni di attaccamento può causare un senso d’insicurezza rispetto al proprio valore e di vulnerabilità nel rapporto con gli altri, portando il bambino a costruire una rappresentazione di sé come soggetto indesiderabile, nonché dell’ambiente come ostile e pericoloso” si legge sulle “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati” del MIM. Ragion per la quale i “bambini hanno bisogno solitamente di tempi medio-lunghi per acquisire modalità di relazione adeguate, imparando a riconoscere ed esprimere correttamente le proprie emozioni ma anche a riconoscere quelle degli altri”.

Italiano come L2: le “basic interpersonal communicative skills” e le “cognitive/academic linguistic abilities”

Altro tema centrale, nelle nuove linee guida, risulta essere quello collegato alla lingua italiana come L2 per le bambine e i bambini nati all’estero. L’esperienza mostra come “i bambini adottati internazionalmente apprendano velocemente il vocabolario di base dell’italiano e le espressioni quotidiane utilizzate nelle conversazioni comuni (le cosiddette “basic interpersonal communicative skills”). Il linguaggio più astratto, necessario per l’apprendimento scolastico avanzato (le cosiddette “cognitive/academic linguistic abilities”, costituite da conoscenze grammaticali e sintattiche complesse e da un vocabolario ampio), viene invece appreso molto più lentamente. I bambini adottati internazionalmente sovente denotano difficoltà non nell’imparare a “leggere”, quanto piuttosto nel comprendere il testo letto. Queste difficoltà nell’uso del linguaggio si intersecano sovente con le eventuali difficoltà di apprendimento già precedentemente evidenziate.

L’alunno immigrato

L’alunno straniero con vissuto di migrazione ha una storia, un vissuto e difficoltà differenti rispetto a quello adottato. Quest’ultimo, infatti, ha genitori italiani e vive in un ambiente culturale italiano. Si legge sulle Linee guida che “A differenza dei minori provenienti da contesti migratori con la famiglia, che mantengono un rapporto vitale con la cultura e la lingua d’origine, i bambini adottati perdono velocemente la prima lingua e possono manifestare un’accentuata ambivalenza verso la cultura di provenienza, con alternanza di momenti di nostalgia/orgoglio a momenti di rimozione/rifiuto.

Suggerimenti per ulteriori informazioni. Scuola primaria

In allegato i “Suggerimenti per ulteriori informazioni. Scuola primaria” allegati le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati”.

Diritto allo studio degli alunni adottati, aggiornate le linee di indirizzo [PDF]

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