L’inflazione in Italia vola:  prezzi su del +6,7% a marzo,  è il tasso più alto dal 1991 E all’estero? Ecco i dati

L’inflazione in Italia vola: prezzi su del +6,7% a marzo,  è il tasso più alto dal 1991 E all’estero? Ecco i dati

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Consumi

di Fausta Chiesa31 mar 2022

Istat, inflazione vola a +6,7% a marzo, è il tasso più alto dal 1991: pesa il caro-energia

Vola l’inflazione anche in Italia, dopo i livelli record toccati in Germania e Spagna: a marzo, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dell’1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua: era al +5,7% a febbraio. L’inflazione accelera per il nono mese consecutivo, raggiungendo un livello che non si registrava da luglio 1991.

«Anche questo mese – si legge nel commento dell’Istat – sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a sostenere l’ulteriore ascesa, ma tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che accelera di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%. A contenere queste tensioni sono i prezzi dei servizi la cui dinamica su base annua rimane stabile (+1,8%), mentre i beni registrano ormai una crescita a due cifre (+10,2%)». L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.

I rincari dell’energia

In particolare, accelerano i prezzi del gasolio per i mezzi di trasporto (da +24% a +38,3%; +16,4% il congiunturale), quelli della benzina (da +21,9% a +31,0%; +12,0% sul mese), quelli del gasolio per riscaldamento (da +24,6% a +37,4%; +14,1% da febbraio), quelli degli Altri carburanti (da +38,7% a +45,3%; +6,6% su base mensile) e dell’Energia elettrica mercato libero (da +64,9% a +65,5%; +1,4% sul mese); i prezzi del Gas di città e gas naturale mercato libero registrano una variazione congiunturale pari a +4,6%. I prezzi della componente regolamentata dei Beni energetici confermano, come a febbraio, essere quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (+94,6%).

Su anche gli alimentari

Salgono anche i prezzi dei beni alimentari (da +4,6% di febbraio a +5,5%; +0,9% sul mese) a causa sia di quelli degli Alimentari lavorati (che passano da +3,1% a +4,0%; +1,0% il congiunturale) sia dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +6,9% a +8,0%; +0,6% sul mese). In particolare i prezzi di questi ultimi accelerano a causa dei prezzi della frutta fresca e refrigerata (da +6,8% a +8,1%; +2,8% la variazione congiunturale) e di quelli dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +16,8% a +17,8%; -2,7% su base mensile).

Codacons: stangata da 2.674 euro annui a famiglia

Il rialzo dell’inflazione al 6,7% a marzo rappresenta per il Codacons una «tragedia» e rischia di avere effetti pesanti sui consumi degli italiani. L’associazione dei consumatori stima una maggiore spesa fino a +2.674 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi. «Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’inflazione al 6,7%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.058 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.674 euro annui per un nucleo con due figli».

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, 2022-03-31 12:33:00, Anche questo mese sono i prezzi dell’energia a sostenere l’ulteriore ascesa: la crescita passa da +45,9% di febbraio a +52,9%. Salgono anche i prezzi dei beni alimentari (da +4,6% di febbraio a +5,5%. Codacons: stangata da 2.674 euro annui a famiglia , Fausta Chiesa

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