Lino Banfi e la moglie Lucia: Mi mandava i soldi quando non ne avevo. Non potevamo vivere luno senza laltro

di Renato Franco

L’attore aveva ripercorso cos in un’intervista a 7 la lunga storia d’amore con la moglie Lucia Lagrasta, morta mercoled: Ci sposammo alle sei di mattina in una sagrestia. La cerimonia dur poco. Eravamo soli

Quasi 61 anni di matrimonio pi 10 di fidanzamento. Difficile trovare al mondo una coppia pi unita e longeva. Un filo lunghissimo che affonda le radici all’inizio degli anni Cinquanta e che si spezzato per sempre. A 85 anni morte Lucia Lagrasta, la moglie di Lino Banfi. L’annuncio l’ha dato la figlia Rosanna con un post su Instagram (Ciao mami, ora sei di nuovo cos. Buon viaggio) accompagnato da una foto in bianco e nero della madre sorridente con in mano un gelato. Malata da tempo (aveva l’Alzheimer) ha lasciato da solo l’attore (86 anni) che ha attraversato diverse epoche cinematografiche e televisive raccontando le passioni degli italiani: il sesso (con le commedie scollacciate degli anni 70/80), il calcio (con il cult L’allenatore nel pallone) e la famiglia (con i buoni sentimenti di Nonno Libero nel Medico in famiglia).

Quella tra Lucia Lagrasta e Lino Banfi stata una storia unica, che lui aveva ripercorso nei dettagli qualche tempo fa in una lunga intervista a 7: A 17 anni decisi di seguire una compagnia teatrale. Lucia rimase a Canosa. Ogni tanto ci scambiavamo una lettera. Lei mi mandava qualche soldo. Era parrucchiera e io avevo sempre bisogno di quattrini. A Milano facevo una vita miserabile. Dormivo nei treni fermi in stazione coprendomi con un cartone. Mi feci pure togliere le tonsille per poter trascorrere qualche giorno in ospedale con pasti caldi gratis.

Lui cercava fortuna mentre lei aspettava e mandava il denaro. Sapeva gi per che — come diceva lui — le voleva bene e cos decise di organizzare con suo padre una missione diplomatica per chiedere Lucia in moglie. Il pap di lei per non ne vuole sapere e li respinge con perdite. Questo matrimonio non s’ha da fare. La soluzione il classico escamotage che stato un format molto praticato al sud: la fuitina (scappammo su una macchina presa in affitto). Una fuga di due giorni che rende il matrimonio obbligatorio: Il 1 marzo 1962 ci sposammo. Alle sei di mattina in una sagrestia. La cerimonia dur poco. Eravamo soli. All’uscita promisi a Lucia che, se Dio ci avesse dato tempo e felicit, un giorno avrei festeggiato degnamente il nostro amore. E cos stato. Nel 2012 abbiamo celebrato le nozze d’oro, benedetti da Papa Ratzinger e circondati da amici celebri.

Appena sposato per Lino Banfi era ancora Pasquale Zagaria (il suo vero nome), un attore senza film. Sbocchi non se ne vedono, cos trova una raccomandazione per un colloquio per un posto fisso in banca. il bivio, il palcoscenico o lo sportello? Quel lavoro non l’ho mai cominciato. La notte prima del colloquio io e Lucia restammo svegli fino alle tre di notte. Sentendomi rassegnato, lei mi prese la mano e disse: “Non mi va di avere accanto un marito triste con un lavoro che non vuole fare. Continua il tuo percorso d’artista!”. Non stato facile sentirselo dire da una donna che aveva passato tutto quel che aveva passato. Il resto una storia di successo (il suo), ma anche di amore (il loro) perch la coppia resiste a tutto, anche alle tentazioni che set come quelli con Edwige Fenech e Barbara Bouchet potevano offrire. Sempre insieme per 70 anni. Due figli, Rosanna, attrice, e Walter, regista e produttore.

Gli ultimi anni sono faticosi, avanza l’et e avanza anche la malattia. Lo scorso luglio Lino Banfi aveva scritto una lettera a papa Francesco per chiedergli di esaudire l’ultimo desiderio della moglie: Gli ho raccontato il tuo desiderio, quello di andarcene insieme, nello stesso momento, tenendoci per mano come abbiamo fatto sempre nella nostra vita. Francesco mi ha detto che non ha il potere di farci andare, anche se io e te non potremmo vivere senza l’altro, lui pregher per noi. La paura pi grande di sua moglie era quella di non riconoscerlo pi, ma lui la rassicurava come si fa nei film: semplice: ci ripresenteremo un’altra volta.