di Aldo Grasso
Buona partenza degli show targati Mediaset, «L’Isola dei famosi» e «Amici», che si afferma soprattutto fra le donne e nella fascia 15-34 anni (quasi 40% di share)
Il fenomeno più importante della settimana, accanto alla perdurante attenzione delle audience televisive per i temi dell’informazione e dell’approfondimento legati alla guerra, è l’affermazione dei programmi di intrattenimento in questa seconda parte della stagione televisiva. Nella settimana sono partiti molto bene gli show targati Mediaset, come L’Isola dei famosi (3.236.000 spettatori medi lunedì sera, 23,3% di share) e soprattutto Amici (4.507.000 spettatori medi per il serale di sabato, 25,83% di share), segno anche del desiderio di un’offerta di leggerezza in tempi così complessi. Quello di Amici sembra essere il caso più interessante se guardato attraverso le lenti delle tante «metriche» che oggi caratterizzano la televisione.
C’è, in primo luogo, il riscontro degli ascolti «tradizionali», quelli che si misurano alle dieci del mattino del giorno dopo la messa in onda. I quattro milioni e mezzo di spettatori medi che hanno seguito le oltre tre ore di programma sono esattamente un quarto della platea complessiva: una platea tornata ormai alle ampiezze del periodo pre-pandemico (poco più di 24 milioni nella sola fascia del prime time), dopo la crescita degli ultimi due anni. E dunque il risultato di Amici pare ancora più solido di quello raccolto nel 2019 (23% di share), con una notevole affermazione fra le donne (30%) e nella fascia 15-34 anni (quasi 40% di share). Sabato 19 poi vediamo esplodere la metrica della «social Tv», ovvero delle interazioni sui social media: per Amici quasi due milioni (di cui l’80% su Instagram). Da segnalare anche il «recupero» («catch up») della puntata on-demand: 305.000 spettatori «aggiuntivi» in una settimana, che porterebbe il computo degli ascolti a quasi 5 milioni. Che il contenuto televisivo funzioni su queste tre metriche è segnale evidente di successo. (a.g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca e iPort Nielsen su dati Auditel, e Talkwalker su dati social
26 marzo 2022 (modifica il 26 marzo 2022 | 20:28)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-03-26 20:49:00,
di Aldo Grasso
Buona partenza degli show targati Mediaset, «L’Isola dei famosi» e «Amici», che si afferma soprattutto fra le donne e nella fascia 15-34 anni (quasi 40% di share)
Il fenomeno più importante della settimana, accanto alla perdurante attenzione delle audience televisive per i temi dell’informazione e dell’approfondimento legati alla guerra, è l’affermazione dei programmi di intrattenimento in questa seconda parte della stagione televisiva. Nella settimana sono partiti molto bene gli show targati Mediaset, come L’Isola dei famosi (3.236.000 spettatori medi lunedì sera, 23,3% di share) e soprattutto Amici (4.507.000 spettatori medi per il serale di sabato, 25,83% di share), segno anche del desiderio di un’offerta di leggerezza in tempi così complessi. Quello di Amici sembra essere il caso più interessante se guardato attraverso le lenti delle tante «metriche» che oggi caratterizzano la televisione.
C’è, in primo luogo, il riscontro degli ascolti «tradizionali», quelli che si misurano alle dieci del mattino del giorno dopo la messa in onda. I quattro milioni e mezzo di spettatori medi che hanno seguito le oltre tre ore di programma sono esattamente un quarto della platea complessiva: una platea tornata ormai alle ampiezze del periodo pre-pandemico (poco più di 24 milioni nella sola fascia del prime time), dopo la crescita degli ultimi due anni. E dunque il risultato di Amici pare ancora più solido di quello raccolto nel 2019 (23% di share), con una notevole affermazione fra le donne (30%) e nella fascia 15-34 anni (quasi 40% di share). Sabato 19 poi vediamo esplodere la metrica della «social Tv», ovvero delle interazioni sui social media: per Amici quasi due milioni (di cui l’80% su Instagram). Da segnalare anche il «recupero» («catch up») della puntata on-demand: 305.000 spettatori «aggiuntivi» in una settimana, che porterebbe il computo degli ascolti a quasi 5 milioni. Che il contenuto televisivo funzioni su queste tre metriche è segnale evidente di successo. (a.g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca e iPort Nielsen su dati Auditel, e Talkwalker su dati social
26 marzo 2022 (modifica il 26 marzo 2022 | 20:28)
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