Liti in tv, la bandiera ipocrita della «libertà d’espresssione»

Liti in tv, la bandiera ipocrita della «libertà d’espresssione»

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A #cartabianca ennesimo penoso show di Alessandro Orsini, invitato da Bianca Berlinguer. A «Ballando con le stelle» liti continue, la conduttrice è Milly Carlucci

Comincio a credere che le manifestazioni d’ipocrisia, per quanto nascoste, siano un lubrificante sociale essenziale, non ne possiamo fare a meno, non solo in tv. Devo ai frammenti di «Blob» alcune riflessioni.

A #cartabianca ennesimo penoso show di Alessandro Orsini: al di là delle sue idee, ha tratti compulsivi, impossibile discutere con lui. Le liti, si sa, nei talk portano ascolti ma è più facile nascondersi dietro l’ipocrisia e sventolare le bandiere del «confronto», della «libertà d’espressione». Sempre meglio che assumersi la responsabilità di invitarlo. Leggo che la conduttrice Bianca Berlinguer ha chiesto scusa all’on. Lupi. Chi ha invitato Orsini?

A «Ballando con le stelle» ormai le liti fra giurati e ballerini sono una componente della trasmissione; adesso anche fra giurati e giurati. Le liti, si sa, portano ascolti ma è più facile dare la colpa al ballo, alle prestazioni, alle barzellette di Iva Zanicchi. Mai che Milly Carlucci si assuma la responsabilità di qualcosa.

Duro sfogo di Paola Ferrari che ha affidato all’Adnkronos la sua amarezza per non essere stata coinvolta nel progetto sui Mondiali di Calcio in corso in Qatar: «Ora ho molta amarezza, sono stata completamente tolta dai Mondiali dalla Rai, mi hanno tolto tutto dalla sera alla mattina senza alcuna giustificazione da parte dell’azienda, che non mi ha minimamente difeso». Altro che liti fra prime donne! Quest’azienda deve ancora dirci com’è possibile che una dipendente (articolo 2) possa vendere, sia pure in compartecipazione, all’azienda da cui dipende un prodotto televisivo. Non uno che si assuma la responsabilità di dire qualcosa, magari è normale così.

Si potrebbe andare avanti all’infinito, quasi ogni spezzone di «Blob» lascia intravedere lo stigma della dissimulazione disonesta, la parente più stretta dell’indignazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 dicembre 2022 (modifica il 1 dicembre 2022 | 20:50)

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, 2022-12-01 19:51:00,

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A #cartabianca ennesimo penoso show di Alessandro Orsini, invitato da Bianca Berlinguer. A «Ballando con le stelle» liti continue, la conduttrice è Milly Carlucci

Comincio a credere che le manifestazioni d’ipocrisia, per quanto nascoste, siano un lubrificante sociale essenziale, non ne possiamo fare a meno, non solo in tv. Devo ai frammenti di «Blob» alcune riflessioni.

A #cartabianca ennesimo penoso show di Alessandro Orsini: al di là delle sue idee, ha tratti compulsivi, impossibile discutere con lui. Le liti, si sa, nei talk portano ascolti ma è più facile nascondersi dietro l’ipocrisia e sventolare le bandiere del «confronto», della «libertà d’espressione». Sempre meglio che assumersi la responsabilità di invitarlo. Leggo che la conduttrice Bianca Berlinguer ha chiesto scusa all’on. Lupi. Chi ha invitato Orsini?

A «Ballando con le stelle» ormai le liti fra giurati e ballerini sono una componente della trasmissione; adesso anche fra giurati e giurati. Le liti, si sa, portano ascolti ma è più facile dare la colpa al ballo, alle prestazioni, alle barzellette di Iva Zanicchi. Mai che Milly Carlucci si assuma la responsabilità di qualcosa.

Duro sfogo di Paola Ferrari che ha affidato all’Adnkronos la sua amarezza per non essere stata coinvolta nel progetto sui Mondiali di Calcio in corso in Qatar: «Ora ho molta amarezza, sono stata completamente tolta dai Mondiali dalla Rai, mi hanno tolto tutto dalla sera alla mattina senza alcuna giustificazione da parte dell’azienda, che non mi ha minimamente difeso». Altro che liti fra prime donne! Quest’azienda deve ancora dirci com’è possibile che una dipendente (articolo 2) possa vendere, sia pure in compartecipazione, all’azienda da cui dipende un prodotto televisivo. Non uno che si assuma la responsabilità di dire qualcosa, magari è normale così.

Si potrebbe andare avanti all’infinito, quasi ogni spezzone di «Blob» lascia intravedere lo stigma della dissimulazione disonesta, la parente più stretta dell’indignazione.

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1 dicembre 2022 (modifica il 1 dicembre 2022 | 20:50)

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Pietro Guerra

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