Litigare sulla pelle dei malati di cancro

Litigare sulla pelle dei malati di cancro

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IL GRAFFIO Mezzogiorno, 15 maggio 2022 – 10:26 I pazienti sono abituati a resistere in una regione in cui a gennaio del ‘21 si vaccinavano prioritariamente i Lerario boys, i professori universitari, i costruttori, gli assessori di Alessio Viola Grottesca. Come altro definire la vicenda “atomica” che ha visto protagonista la Puglia migliore di un vero e proprio attentato alla salute pubblica? Tutti sanno cos’è la radioterapia, uno degli strumenti sempre in aggiornamento nella lotta contro il cancro. I radiofarmaci ne sono la componente fondamentale, e sono radioattivi, come la bomba atomica si potrebbe dire. Siamo venuti a scoprire in questi giorni che esisteva un accordo fra la Regione Puglia e un’azienda russa, la Rosatom, per produrre in house come amano dire in Regione, proprio questi farmaci. Che necessitano di strutture particolari contro le radiazioni, alcune abbandonate, si apprende, al Policlinico. Un bunker antiatomico, visto che va di moda il termine. Ma a certi astuti consiglieri regionali non la si fa. Il gruppo consiliare in Regione di Fratelli d’Italia, famoso per la sua spietata opposizione al governo regionale, ha scoperto il complotto nucleare russo in Puglia. Saranno partiti dal nome: Rosatom. Con perfida astuzia tipicamente slava, come direbbe qualcuno, hanno mascherato la sostanza, l’atomica, sotto il nome gentile della rosa. Roba da Kgb. Per fortuna quel gruppo non va mai in giro per ospedali (tranne quello Covid, ormai chiacchieratissimo, della Fiera del Levante): scoprirebbe che ci sono reparti e addirittura corsi di laurea in medicina nucleare in numerosi ospedali pugliesi. Non è il caso di indagare in quei possibili covi putiniani? Impeccabile e chiara come sempre la risposta della Regione. Per ora incassano l’annullamento dell’accordo, con buona pace dei malati di cancro che dovranno continuare a sbattersi per trovare centri per la radioterapia. Ah: l’azienda avrebbe venduto, come è naturale, i suoi prodotti atomici, ma alla Puglia sarebbero stati ceduti in maniera gratuita. Possibilità di mazzette zero, si direbbe. La risposta al perché di questo annullamento da parte della Regione è al solito chiara ed inequivocabile: boh. L’Aifa, il ministero, i russi, Marie Curie, Enrico Fermi, Vladimir Putin, le cavallette. Insomma non ne sanno niente, anche se ancora portano sulle scarpe la polvere delle strade russe percorse dal presidente della Regione quando accompagnò i resti di San Nicola dai suoi amici (di allora) Putin, Kirill, e tutta l’allegra brigata di guerra. Naturalmente gli occhiuti interroganti vogliono sapere chi erano, come si chiamano, dove vanno in vacanza i tecnici venuti a Bari per quell’accordo: probabilmente tutte spie russe, sulla falsariga della missione medico-militare del 2020 in cui fu data una mano a un’Italia senza mezzi contro l’esplosione del Covid. I malati di cancro che hanno bisogno della radioterapia possono aspettare. Sono abituati, in una regione in cui a gennaio del ‘21 si vaccinavano i Lerario boys, i professori universitari, i costruttori, gli assessori, e gli amici degli amici tranne i malati fragili come pure imponevano le disposizioni governative. Occorrerebbero altri 3 o 400 mila euro per altri spot sulla Puglia denuclearizzata. Putin già trema: a noi pugliesi non ci frega davvero nessuno. 15 maggio 2022 | 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-15 08:26:00, I pazienti sono abituati a resistere in una regione in cui a gennaio del ‘21 si vaccinavano prioritariamente i Lerario boys, i professori universitari, i costruttori, gli assessori,

Pietro Guerra

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