Liz Truss terza donna premier in Gran Bretagna dopo Thatcher e May: chi è l’ultra conservatrice che vuole processare Putin

Liz Truss terza donna premier in Gran Bretagna dopo Thatcher e May: chi è l’ultra conservatrice che vuole processare Putin

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di Luigi Ippolito

Come previsto, sarà Liz Truss – il segretario del Foreign Office – il nuovo leader del partito conservatore britannico e quindi primo ministro del Paese. Lo ha annunciato al termine della votazione Sir Graham Brady, presidente del comitato esecutivo della formazione politica

E fanno tre: dopo Margaret Thatcher e Theresa May, la Gran Bretagna ha un’altra premier donna. Sarà infatti la ministra degli Esteri Liz Truss (47 anni) a insediarsi domani a Downing Street al posto del dimissionario Boris Johnson: l’annuncio è arrivato oggi, quando sono stati proclamati i risultati della sfida per la leadership del partito conservatore.

Truss ha battuto con un margine di 57 a 42 il rivale Rishi Sunak, l’ex Cancelliere dello Scacchiere (ossia il ministro del Tesoro): lei ha avuto buon gioco nel presentarsi come la vera erede di Boris – «il mio amico», ha detto – , che resta popolare fra quella platea di 172 mila iscritti al partito cui è toccato scegliere il nuovo leader (e dunque il nuovo capo del governo). Ma Liz non è semplicemente la candidata della continuità: lei è una Boris col turbo, molto più oltranzista e ideologica. «Governerò come una conservatrice», ha detto subito dopo la proclamazione. E come ha scritto il settimanale New Statesman, questo sarà il governo più di destra che ci si possa ricordare: la Truss è una neo-thatcheriana di ferro, ultraliberista, fautrice dello Stato minimo e del taglio delle tasse per aziende e ceti più abbienti. Sul piano internazionale, è ancora più massimalista di Johnson nel sostegno all’Ucraina e considera la Cina una minaccia da fronteggiare con fermezza. Quanto all’Europa, Liz è pronta a sfidarla stracciando gli accordi sull’Irlanda del Nord. Se Johnson non aveva vere convinzioni e andava dove tirava il vento, Truss ne ha fin troppe.

Chi la conosce bene dice che con lei non ci saranno manovre sottobanco: Liz dice e fa quello che pensa. Eppure la sua irresistibile traiettoria ha avuto più di un elemento di improbabilità. Figlia di due militanti di estrema sinistra, da bambina veniva portata dai genitori alle marce anti-nucleari dove le facevano scandire slogan contro la Thatcher. Per ragioni ideologiche, venne mandata in una scuola statale invece che in uno degli istituti privati frequentati dall’élite britannica: nonostante ciò, riuscì a essere ammessa a Oxford, dove ha studiato Politica, Filosofia ed Economia al Merton College, il più rigorosamente accademico di tutti. Ma anche all’università continuava a militare nel campo progressista, nelle file dei liberaldemocratici: e in quella veste tenne pure un discorso in cui propugnava l’abolizione della monarchia. È solo da adulta che Liz viene folgorata sulla via di Damasco e si converte al credo thatcheriano: e nel partito conservatore in cui fa ingresso si distingue presto come un’esponente di primo piano dell’ala liberista. La sua è una carriera notevole: otto anni fa diventa la più giovane donna ministra di sempre (oggi di anni ne ha 47) e da allora non si è più schiodata dall’esecutivo. Si è imposta all’attenzione del pubblico in qualità di ministra del Commercio Internazionale: in quella veste ha girato il mondo come una trottola infaticabile, per concludere in pochi mesi decine di trattati commerciali con altrettanti Paesi. Liz si è trasformata così nella portabandiera della Global Britain, quella Gran Bretagna globale che grazie alla Brexit ha recuperato una politica commerciale autonoma, fuori da quella Unione europea che lei bolla come «protezionista».

E dire che Liz al referendum del 2016 aveva votato per restare nella Ue: ma poi si è rapidamente riposizionata ed è diventata una delle più ardenti sostenitrici della Brexit. Da ministra degli Esteri, si è schierata su posizioni più che bellicose riguardo all’Ucraina: «Questa è la nostra guerra», ha dichiarato, esortando i britannici ad arruolarsi come volontari al fianco delle forze di Kiev. E ha ventilato un processo a Putin in stile Norimberga. Il suo è un successo ottenuto anche grazie a una presenza constante sui social media, in primo luogo su Instagram: i suoi selfie in tutte le situazioni sono diventati celebri, che fosse circondata da foche fra spruzzi di onde o in bicicletta con un ombrello-bandiera britannica. Attentissima al look, spesso fasciata in abiti dai colori vistosi, negli ultimi tempi ha preso a vestirsi come la Thatcher: e al pari della Lady di Ferro si era fatta pure fotografare alla guida di un carro armato, tanto per far capire cosa pensa dei pacifisti. Liz Truss da vicino non proietta tuttavia grande calore e i suoi discorsi sono a volte impacciati, un po’ robotici: ma a questo sopperisce con una grinta e una determinazione senza pari.

Le uniche concessioni «leggere» sono la passione per il karaoke e la musica techno. A differenza di Boris, però, lei è una che studia e si prepara: anche se chi la conosce meglio la definisce «una tipa strana» e per i detrattori è sostanzialmente una mezza matta. Sul piano personale, è uscita indenne anni fa dalle rivelazioni su una sua relazione extra-coniugale con un collega di partito molto più anziano di lei, per il quale aveva tradito il marito, un grigio contabile dal quale ha avuto due figlie. Ma adesso, da premier, avrà subito da affrontare ben altre grane: con l’inflazione alle stelle e l’economia alle soglie di una recessione, tenere dritta la barra del Regno Unito sarà un’impresa da far tremare chiunque.

5 settembre 2022 (modifica il 5 settembre 2022 | 14:36)

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, 2022-09-05 13:13:00, Come previsto, sarà Liz Truss – il segretario del Foreign Office – il nuovo leader del partito conservatore britannico e quindi primo ministro del Paese. Lo ha annunciato al termine della votazione Sir Graham Brady, presidente del comitato esecutivo della formazione politica, Luigi Ippolito

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