Lo stipendio di un insegnante e le soglie di povertà, il confronto (impietoso) tra Milano e Napoli: un docente delle superiori con 21 anni di servizio guadagna al Nord quanto un maestro neoassunto

Lo stipendio di un insegnante e le soglie di povertà, il confronto (impietoso) tra Milano e Napoli: un docente delle superiori con 21 anni di servizio guadagna al Nord quanto un maestro neoassunto

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Il tema dello stipendio degli insegnanti è sempre di grande attualità e dibattito. Focus su Italia Oggi per quanto riguarda il raffronto tra la situazione economica dei docenti e le soglia di povertà fissata dall’Istat. 

Uno stipendio medio di un professore è di circa 1.400 euro al mese e si colloca appena sopra la soglia di povertà assoluta fissata a 1.175 euro. Questo rende i docenti vulnerabili, non garantendogli lo status di “non povero” con certezza.

La disparità si evidenzia maggiormente a livello regionale. A Napoli, per esempio, lo stipendio di un docente equivale a quasi il doppio della soglia di povertà locale, fissata a 713 euro. Al contrario, per avere un rapporto simile in Lombardia, bisognerebbe considerare il reddito di un docente di scuola secondaria con oltre 21 anni di servizio, che con circa 1.900 euro netti al mese sfiora il 200% della soglia di povertà.

Il confronto tra gli stipendi e le soglie di povertà è particolarmente pertinente in un periodo in cui al Nord si fatica ad assumere docenti, anche solo come supplenti, nonostante la disponibilità di posti.

Per analizzare più da vicino, prendiamo il caso di un docente di scuola dell’infanzia o primaria a Milano senza figli. La soglia di povertà è di 1.175 euro, il suo stipendio di 1.400 euro rappresenta solo il 119% della soglia di povertà, lasciandolo in una zona grigia di vulnerabilità economica. Se esaminiamo la situazione per un docente con famiglia, le cifre cambiano: per un nucleo di due adulti e un bambino piccolo, la soglia di povertà a Milano sale a 1.700 euro, e per una coppia con due figli adolescenti, si parla di soglie tra 1.790 e 2.084 euro in Lombardia.

Stipendio docenti ed Ata: ad ottobre 100 euro in più, a novembre 100 euro in meno. Perchè?

Il cedolino del docente è il documento con il quale lo stato per il tramite del Ministero dell’Economia e delle Finanze paga la retribuzione a ciascun dipendente della Pubblica Amministrazione del comparto scuola. Una guida per una lettura agevole e sempre consultabile sulle varie voci di cui si compongono i fogli.

Esempio di cedolino

La scadenza può essere:

Fino al termine delle lezioni (vedere il calendario scolastico deliberato da ogni singola regione)
Fino al 30/06
Fino al 31/08

Cedolino NoiPA: cos’è e come si legge (GUIDA)

Lo stipendio docenti è consultabile accedendo direttamente all’area riservata del portale NoiPA, nella sezione “Documenti Personali”, inserendo le credenziali di accesso (codice fiscale e password) o utilizzando la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Il cedolino relativo di ogni rata resta consultabile nell’area riservata per quindici mesi successivi alla pubblicazione.

Il cedolino NoiPA per i dipendenti pubblici prevede uno schema standard: la prima pagina è riepilogativa mentre la seconda entra maggiormente nel dettaglio informativo dello stipendio docenti.

Prima pagina cedolino NoiPA: quali informazioni e dati contiene

Le sezioni che compongono la prima pagina del cedolino NoiPA sono:

– intestazione: con il logo del Ministero dell’Economia e Finanze e i dati che identificano il cedolino (rata indicativa del mese e ID cedolino con numerazione progressiva convenzionale);

– area informativa superiore con tutte le informazioni relative all’anagrafica del dipendente, all’Amministrazione di appartenenza, alla posizione giuridico economica riferibile all’inquadramento contrattuale del lavoratore, al dettaglio delle detrazioni e agli estremi di pagamento.

Più nello specifico le informazioni che si possono ricavare dalla parte superiore della prima pagina del cedolino NoiPA sono:

  • ANAGRAFICA DEL DIPENDENTE: ovvero cognome e nome, codice fiscale, data di nascita, domicilio fiscale e il codice di iscrizione (detto anche numero di partita) dell’intestatario del cedolino;
  • NTE DI APPARTENENZA: ufficio responsabile, codice fiscale dell’Ente e ufficio di servizio;
  • POSIZIONE GIURIDICO ECONOMICA: livello di inquadramento contrattuale, liquidazione spettante (TFS/TFR), tipologia del contratto di lavoro (ad es. se a tempo indeterminato), qualifica professionale e Cassa Previdenziale cui il lavoratore è iscritto. Il comparto Scuola è identificato dalla lettera “K”;
  • DETTAGLIO DELLE DETRAZIONI: sia quelle di base che per carichi di famiglia;
  • ESTREMI DI PAGAMENTO: indicazioni per il versamento dello stipendio docenti (ad es. accredito su c/c bancario, codice IBAN, indirizzo filiale e data di esigibilità della valuta).

– Dati riepilogativi della retribuzione: sezione in cui vengono dettagliati

  • COMPETENZE FISSE: stipendio base e altri assegni;
  • COMPETENZE ACCESSORIE: assegni accessori;
  • RITENUTE: suddivise in previdenziali e fiscali e altri tipi di ritenute;
  • CONGUAGLI PREVIDENZIALI E FISCALI
  • IMPORTI PROGRESSIVI: imponibile e IRPEF dell’anno corrente (AC), e dell’anno precedente (AP) e le aliquote IRPEF media e massima.

– Area informativa inferiore: sezione contenente gli importi progressivi e i codici bidimensionali per la certificazione del cedolino.

Nella seconda pagina del cedolino NoiPA si ritrovano le informazioni riepilogative con ulteriori dettagli.

Emissione ed esigibilità cedolino NoiPA: data pagamento stipendio docenti

L’emissione segna l’inizio della procedura relativa al pagamento delle competenze in cui NoiPa raccoglie ed elabora tutte le informazioni; l’esigibilità rappresenta la fine di questo percorso e corrisponde alla data di accredito dello stipendio docenti.

L’emissione può essere:

  • Ordinaria: se riguarda l’elaborazione dello stipendio docenti mensile;
  • Urgente: in caso di arretrati a credito o stipendi relativi a periodi passati;
  • Speciale: per competenze personale scuola e altri tipi particolari di arretrati.

L’esigibilità rappresenta invece la data in cui viene effettuato l’accredito del pagamento presso il proprio istituto di credito e rappresenta quindi il momento in cui l’importo spettante diviene disponibile.

Le date di esigibilità sono:

  • 23 di ogni mese: rata ordinaria;
  • 27 di ogni mese: rata ordinaria comparto Sanità;
  • entro 10 giorni lavorativi dal termine Emissione Urgente e Speciale.

Stipendio tabellare

La voce “stipendio tabellare” costituisce la voce principale del rateo stipendiale, il cui importo è legato alle tabelle stipendiali vigenti e allegate al CCNL del Comparto scuola/Istruzione.

Le tabelle stipendiali di ciascun profilo professionale, sono divise in fasce a seconda dell’anzianità di servizio maturata dal dipendente. Si riportano di seguito le tabelle aggiornate, senza tenere conto di CIA e indennità di vacanza contrattuale.

Indennità integrativa speciale.

L’indennità integrativa speciale (IIS) è un quantum finanziario corrisposto mensilmente (e anche nella tredicesima) a tutti i profili professionali, avente la finalità di adeguare lo stipendio tabellare all’aumento del costo della vita. Dal 2003 è appunto conglobata nella voce dello stipendio tabellare.

Indennità di vacanza contrattuale

È una voce retributiva che viene erogata dallo Stato nei periodi intercorrenti tra la scadenza di un CCNL di comparto e la sottoscrizione del successivo. È dunque solo un emolumento provvisorio, con finalità di rimpiazzare (anche se in modo insufficiente) gli aumenti contrattuali non ancora in vigore.

Elemento perequativo.

La voce “elemento perequativo”, inserita nel 2017 per dare sostegno economico ai redditi più bassi. Il quantum varia dai 3 ai 19 euro mensili.

Ulteriori voci accessorie.

Possono far parte del cedolino ulteriori voci accessorie al tabellare, tra cui:

  • RPDretribuzione professionale per il personale docente;
  • CIA, compenso individuale accessorio (per il personale ATA);
  • Indennità di direzione ATA (parte fissa, per il DSGA);
  • Valorizzazione professionale ATA (i c.d. articolo 7 del CCNL 2004-2005 e la sequenza contrattuale art. 62 comma 2-3).

Ex bonus Renzi.

A partire dal 1°gennaio 2022 continueranno a percepire il “bonus renzi” in busta paga esclusivamente i lavoratori con reddito non superiore a € 15.000.

Per i redditi di importo più elevato, e fino al limite di € 28.000, il bonus è invece assorbito dalle nuove detrazioni fiscali in busta paga, secondo certi limiti previsti dalla normativa.

Ritenute

Nella colonna a sinistra del cedolino sono riportate le ritenute previdenziali (INPDAP e fondo credito, le principali) e le ritenute fiscali dell’IRPEF, al netto di eventuali detrazioni.

Possono essere presenti anche eventuali ritenute sindacali, nel caso in cui il lavoratore sia iscritto ad un sindacato e/o associazione sindacale.

Da ultimo è possibile verificare la presenza di eventuali conguagli fiscali e/o previdenziali (come ad esempio alle addizionali regionali e comunali, a debiti fiscali da estinguere, etc).

Aliquote irpef.

Si consideri da ultimo l’aliquota IRPEF applicata in busta paga, alla luce della riforma in vigore a partire dall’1 gennaio 2022:

  • 23% per i redditi fino a € 15.000;
  • 25% per i redditi da € 15.001 a 28.000;
  • 35% per i redditi da € 28.001 a 50.000;
  • 43 per i redditi oltre € 50.000.

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