L’ombra gettata sulla cartolina

L’ombra gettata sulla cartolina

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l’editoriale Mezzogiorno, 23 aprile 2022 – 08:53 di Pasquale Pellegrini Certo, bisogna attendere sempre la sentenza prima di dare patenti di colpevolezza a qualcuno. Non è solo una norma giuridica, ma una tutela della dignità della persona che nessuno ha il diritto di mettere in discussione, men che meno chi si occupa di informazione. A nessuno sfugge la prudenza e il rispetto, valori umani e sociali nei quali il giornalismo trova la sua norma deontologica e la sua forza morale. Detto questo con convinzione e senza tentennamenti, però, non si può sottacere che le misure coercitive nei confronti del sindaco di Polignano a mare e dell’assessore con delega ai lavori pubblici pongono una questione ben più profonda che attiene al senso etico della politica e dei suoi attori al massimo livello. Il sindaco di Polignano è anche presidente pugliese dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e la questione non può che destare ancor più preoccupazione. Benché il reato sia sempre personale, certi comportamenti hanno il potere e la capacità di appannare l’immagine delle istituzioni, ossia dei presidi nei quali ogni cittadino deve sentirsi garantito. Invece nel calderone sono finiti, oltre ai politici, dirigenti e funzionari, figure, cioè, il cui ruolo è assicurare il funzionamento delle istituzioni nella trasparenza e nella assoluta legalità. Ed è per questo che dirigenti e funzionari, se condannati, devono essere licenziati e interdetti dal lavoro pubblico. Non per vendetta, ma per l’incapacità di comprendere il loro ruolo sul piano etico, ancor prima che giuridico. L’ombra che questa inchiesta della magistratura getta sulla cittadina definita la cartolina di Puglia non è certo un bel biglietto da visita per la stagione turistica alle porte. L’immagine che a fatica è stata costruita nel tempo rischia di essere compromessa e magari spazzata via. L’economia turistica, accanto all’offerta di bellezza e di servizi, considera nel carnet anche valori immateriali come la gentilezza della popolazione, l’ospitalità, l’empatia delle persone, la sostenibilità ambientale e persino l’etica del tessuto sociale e politico. Valori difficili da quantificare sul piano economico, ma certo non ininfluenti nell’attrattività di un territorio. La questione, dunque, è ben più ampia. Tocca la vita di una comunità, la speranza e la fame di futuro dei giovani. Con quale spirito i cittadini andranno al voto amministrativo il prossimo 12 giugno? Si sentiranno tutelati dai candidati che i partiti proporranno o prevarrà l’astensionismo e la sfiducia? Non sono domande retoriche, ma il nocciolo della democrazia. 23 aprile 2022 | 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-23 06:53:00, l’editoriale Mezzogiorno, 23 aprile 2022 – 08:53 di Pasquale Pellegrini Certo, bisogna attendere sempre la sentenza prima di dare patenti di colpevolezza a qualcuno. Non è solo una norma giuridica, ma una tutela della dignità della persona che nessuno ha il diritto di mettere in discussione, men che meno chi si occupa di informazione. A nessuno sfugge la prudenza e il rispetto, valori umani e sociali nei quali il giornalismo trova la sua norma deontologica e la sua forza morale. Detto questo con convinzione e senza tentennamenti, però, non si può sottacere che le misure coercitive nei confronti del sindaco di Polignano a mare e dell’assessore con delega ai lavori pubblici pongono una questione ben più profonda che attiene al senso etico della politica e dei suoi attori al massimo livello. Il sindaco di Polignano è anche presidente pugliese dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e la questione non può che destare ancor più preoccupazione. Benché il reato sia sempre personale, certi comportamenti hanno il potere e la capacità di appannare l’immagine delle istituzioni, ossia dei presidi nei quali ogni cittadino deve sentirsi garantito. Invece nel calderone sono finiti, oltre ai politici, dirigenti e funzionari, figure, cioè, il cui ruolo è assicurare il funzionamento delle istituzioni nella trasparenza e nella assoluta legalità. Ed è per questo che dirigenti e funzionari, se condannati, devono essere licenziati e interdetti dal lavoro pubblico. Non per vendetta, ma per l’incapacità di comprendere il loro ruolo sul piano etico, ancor prima che giuridico. L’ombra che questa inchiesta della magistratura getta sulla cittadina definita la cartolina di Puglia non è certo un bel biglietto da visita per la stagione turistica alle porte. L’immagine che a fatica è stata costruita nel tempo rischia di essere compromessa e magari spazzata via. L’economia turistica, accanto all’offerta di bellezza e di servizi, considera nel carnet anche valori immateriali come la gentilezza della popolazione, l’ospitalità, l’empatia delle persone, la sostenibilità ambientale e persino l’etica del tessuto sociale e politico. Valori difficili da quantificare sul piano economico, ma certo non ininfluenti nell’attrattività di un territorio. La questione, dunque, è ben più ampia. Tocca la vita di una comunità, la speranza e la fame di futuro dei giovani. Con quale spirito i cittadini andranno al voto amministrativo il prossimo 12 giugno? Si sentiranno tutelati dai candidati che i partiti proporranno o prevarrà l’astensionismo e la sfiducia? Non sono domande retoriche, ma il nocciolo della democrazia. 23 aprile 2022 | 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA ,

Pietro Guerra

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