di Marco ImarisioIl politico e giornalista pochi giorni fa alla tv Usa ha definito il Cremlino «un manipolo di criminali»Mosca gli ha dato l’etichetta di «agente straniero» «Alla vista degli agenti di Polizia, ha cominciato a camminare, accelerando il passo». Pomeriggio dell’undici aprile, ore 18.30 circa. «Il cittadino Vladimir Kara-Murza dopo aver notato la pattuglia, si è comportato in maniera inadeguata, cambiando la traiettoria dei suoi movimenti, e cercando poi di dileguarsi entrando in uno stabile della città di Mosca». Poco importa che lo stabile fosse casa sua. E che poche ore prima, la Cnn avesse trasmesso una sua intervista nella quale definiva il Cremlino «un manipolo di criminali». Queste sono senz’altro coincidenze. Il verbale su TelegramL’unica cosa che conta nel verbale del fermo postato dal suo avvocato Vadim Prokhorov su Telegram è che «camminando con una decisa accelerazione del passo» il quarantenne dissidente «ha compiuto un atto di disubbidienza è una infrazione amministrativa prevista dall’articolo 19.3, parte prima del Codice Amministrativo», che punisce la mancata ottemperanza a una richiesta delle forze dell’ordine con una pena che va da una multa di mille rubli fino all’arresto amministrativo con la massima durata di quindici giorni di reclusione. Ai quali manco a dirlo, è stato condannato dal tribunale che lo ha processato per direttissima, come si direbbe dalle nostre parti. Fuori dalla Russia è poco conosciuto per la valida ragione che è ancora vivo, e in relativa libertà. Anche se deve stare attento persino a come cammina. Ma Vladimir Kara-Murza, politico, giornalista, storico, pubblicista e regista, incarna la storia del dissenso del suo Paese. Figlio d’arte, suo padre Vladimir, morto nel 2019, è stato negli anni Novanta, ai tempi della eltsiniana libertà di parola, uno dei volti della tv indipendente NTV finanziata all’epoca dal magnate mediatico Vladimir Gusinskij, il primo oligarca ad andare in rotta di collisione con Vladimir Putin, fino a perdere tutto. Lui, dopo la laurea a Cambridge in Storia dell’arte, ha attraversato il ventennio putiniano sempre dalla parte del torto, quella più pericolosa, come testimonia la sorte toccata ai suoi compagni di viaggio. Il partitoKara-Murza entra in politica giovanissimo con l’Unione delle forze di destra, la SPS, formazione liberale fondata da Boris Nemtsov e Anatolij Chubais. Quando quest’ultimo «tradì» sfilando il partito ai suoi antichi alleati per schierarlo su posizioni filo-putiniane, scelse di andare con Nemstov, con il quale organizzò le grandi manifestazioni del 2011 e del 2012 contro i brogli elettorali. Fu suo portavoce fino alla morte del deputato liberale, avvenuta nel febbraio del 2015, quattro colpi di pistola sul ponte che conduce al Cremlino. Intanto, per non farsi mancare nulla, era diventato anche vicedirettore del canale televisivo fondato da Mikhail Khodorkovsky, un altro che ha fatto una brutta fine, incarcerato in Siberia per otto anni e spogliato di ogni proprietà, a cominciare da quelle televisive, che subirono una scalata ostile da parte di Roman Abramovich e Gazprom. I rapporti con NemstovOggi dirige ancora il Fondo Boris Nemtsov per la libertà, chiuso di recente. Ha subito due tentativi di avvelenamento, con dinamiche molto simili a quello di Aleksej Navalny, al quale si era avvicinato ai tempi della sua ascesa. Poche settimane fa, un’inchiesta giornalistica di Bellingcat, uscita nello stesso giorno del presunto avvelenamento subito da Abramovich, ha scoperto che sia lui che Navalny erano stati pedinati per settimane dallo stesso gruppo di agenti segreti dell’Fsb. Subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina, Kara-Murza è stato uno dei fondatori del Comitato antimilitare della Russia. Nonostante tutto, si è sempre rifiutato di lasciare in modo definitivo la Russia, come hanno fatto molti altri dissidenti. Negli ultimi tempi gli è stata assegnata ad personam l’etichetta di «agente straniero», che viene di solito riservata ai media indipendenti. Nell’intervista alla Cnn si è detto assolutamente certo del fatto che «il regime di Putin finirà con la guerra in Ucraina». Una persona che parla così, deve fare molta attenzione. Non solo a come cammina. 15 aprile 2022 (modifica il 15 aprile 2022 | 07:30) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-15 05:30:00, Il politico e giornalista pochi giorni fa alla tv Usa ha definito il Cremlino «un manipolo di criminali»Mosca gli ha dato l’etichetta di «agente straniero», Marco Imarisio