di Fabrizio CacciaCinquantacinque anni, di Pordenone, sposato con un figlio, laureato in Lettere moderne all’università di Trieste, Luca Ciriani fino a ieri era il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato L’hanno visto a pranzo oggi con Giorgia Meloni al ristorante di Montecitorio: poche ore dopo Luca Ciriani è stato nominato, da lei, nuovo ministro per i rapporti con il Parlamento. L’ultimo friulano a ricoprire questo incarico fu nel 1989 Giorgio Santuz, democristiano, ai Trasporti con De Mita premier. C’è un rapporto strettissimo tra il neo ministro e la premier. Una storia politica comune. Cinquantacinque anni, di Pordenone, sposato con un figlio, laureato in Lettere moderne all’università di Trieste, Ciriani fino a ieri era il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato ed aveva accompagnato al Quirinale la Meloni già alle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dirigente giovanile del Msi, consigliere comunale di Fiume Veneto nel 1995, assiste alla nascita di Alleanza nazionale (An)con cui viene eletto consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia nel 1998, riconfermato poi nel 2003. Nel 2008 aderisce al Popolo della Libertà (Pdl) ed entra a far parte come vicepresidente e assessore alla Protezione civile della giunta regionale di Renzo Tondo. Rieletto nel 2013, due anni dopo aderisce a Fratelli d’Italia. Si dimette da consigliere regionale dopo essere stato eletto senatore Fdi alle elezioni politiche del 2018 nel collegio di Udine. Dal 18 luglio 2018 è capogruppo Fdi al Senato. Candidato alle elezioni europee del 2019, non viene eletto e resta in Senato. Suo fratello minore, Alessandro, 52 anni, indipendente di destra, è l’attuale sindaco di Pordenone. Chi lo conosce dice che l’hanno messo al posto giusto. Prudente, riflessivo, abilissimo nel dribblare le polemiche, smussare gli spigoli. «Non abusiamo della pazienza degli italiani», ripete spesso. Nemico del «continuo battibecco» tra le forze politiche, ammonisce: «La gente è stanca dei tira e molla, vuole un governo serio e responsabile». Anche in ultimo, dopo la diffusione degli audio di Silvio Berlusconi su Zelensky e la guerra in Ucraina, è riuscito a rintuzzare le polemiche: «Berlusconi non è nuovo a dichiarazioni un po’ sorprendenti, ma noi abbiamo una linea e la confermiamo. In politica contano i gesti concreti che si fanno nelle aule del Parlamento e i programmi che si presentano ai cittadini. É chiaro che alcuni possono avere posizioni diverse o sfumate ma il principio per il quale noi ci siamo schierati al fianco dell’Ucraina, contro la Russia e a favore delle sanzioni non può cambiare. Nè oggi nè domani». Lui prevedeva per domenica il giuramento del nuovo governo, ma la Meloni è stata più veloce. 21 ottobre 2022 (modifica il 21 ottobre 2022 | 19:31) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-21 17:32:00, Cinquantacinque anni, di Pordenone, sposato con un figlio, laureato in Lettere moderne all’università di Trieste, Luca Ciriani fino a ieri era il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Fabrizio Caccia