di Aldo Grasso
L’armamentario retorico usato nei talk: continue interruzioni, sovrapporsi di voci, insulti, baruffe, tafferugli.
Luca e Paolo, con una canzoncina delle loro, scuola «Cavalli marci», hanno spiegato in maniera perfetta come funzionano oggi i talk show nel nome del contraddittorio. Meglio di una dissertazione teorica. Luca e Paolo sono i volti comici di «diMartedì», La7. L: «Floris? Siamo d’accordo. È bello il contraddittorio!». P: «Per esempio no… se io dico che le mele fanno puzzare i piedi…». L: «No, spetta… le mele non fanno puzzare i piedi…». P: «Come no…cosa fai mi vuoi censurare?». L: «No, dico semplicemente che non è vero… stai dicendo una cosa che semplicemente non…». P: «Ah, perché adesso io non posso dire che le mele fanno puzzare i piedi…». L: «No… figuriamoci lo puoi dire, ma proprio non è…». P: «Non solo fanno puzzare i piedi… ma è pure chiaro che dietro il mercato delle mele… c’è la massoneria…». L: «No, guarda no… non c’è la massoneria…». P: «Ah no, non c’è la massoneria, lo dici tu perché segui il mainstream…».
E così via, in meno di tre minuti hanno riassunto tre ore di un dibattito televisivo ai tempi dell’invasione russa dell’Ucraina. Il contraddittorio è una discussione pubblica fra più persone che sostengono e difendono opinioni contrarie: di solito, bisogna aggiungere l’aggettivo «civile» perché non si trascenda. Ma, anche senza passare alle vie di fatto, di civile c’è ben poco, ripensando a tutto l’armamentario retorico usato nei talk: continue interruzioni, sovrapporsi di voci, insulti, baruffe, tafferugli. D’altronde, senza rissa il talk s’ammoscia. Il talk è teatro perché si fonda su una compagnia di giro (con qualche new entry), sulla creazione fantasmatica del nemico da «uccidere», sulle affermazioni in libertà, senza controllo.Chiude Paolo: «E no, no, ti sbagli… sto proprio dicendo delle scemenze a ca… di cane ma sono sulla televisione italiana, mi pagano un tot a minchiata e se ne dico tante finisco pure in prima pagina… e in tutti i teatri venghino signori, venghino». Sipario.
2 maggio 2022 (modifica il 2 maggio 2022 | 23:08)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-05-02 21:08:00,
di Aldo Grasso
L’armamentario retorico usato nei talk: continue interruzioni, sovrapporsi di voci, insulti, baruffe, tafferugli.
Luca e Paolo, con una canzoncina delle loro, scuola «Cavalli marci», hanno spiegato in maniera perfetta come funzionano oggi i talk show nel nome del contraddittorio. Meglio di una dissertazione teorica. Luca e Paolo sono i volti comici di «diMartedì», La7. L: «Floris? Siamo d’accordo. È bello il contraddittorio!». P: «Per esempio no… se io dico che le mele fanno puzzare i piedi…». L: «No, spetta… le mele non fanno puzzare i piedi…». P: «Come no…cosa fai mi vuoi censurare?». L: «No, dico semplicemente che non è vero… stai dicendo una cosa che semplicemente non…». P: «Ah, perché adesso io non posso dire che le mele fanno puzzare i piedi…». L: «No… figuriamoci lo puoi dire, ma proprio non è…». P: «Non solo fanno puzzare i piedi… ma è pure chiaro che dietro il mercato delle mele… c’è la massoneria…». L: «No, guarda no… non c’è la massoneria…». P: «Ah no, non c’è la massoneria, lo dici tu perché segui il mainstream…».
E così via, in meno di tre minuti hanno riassunto tre ore di un dibattito televisivo ai tempi dell’invasione russa dell’Ucraina. Il contraddittorio è una discussione pubblica fra più persone che sostengono e difendono opinioni contrarie: di solito, bisogna aggiungere l’aggettivo «civile» perché non si trascenda. Ma, anche senza passare alle vie di fatto, di civile c’è ben poco, ripensando a tutto l’armamentario retorico usato nei talk: continue interruzioni, sovrapporsi di voci, insulti, baruffe, tafferugli. D’altronde, senza rissa il talk s’ammoscia. Il talk è teatro perché si fonda su una compagnia di giro (con qualche new entry), sulla creazione fantasmatica del nemico da «uccidere», sulle affermazioni in libertà, senza controllo.Chiude Paolo: «E no, no, ti sbagli… sto proprio dicendo delle scemenze a ca… di cane ma sono sulla televisione italiana, mi pagano un tot a minchiata e se ne dico tante finisco pure in prima pagina… e in tutti i teatri venghino signori, venghino». Sipario.
2 maggio 2022 (modifica il 2 maggio 2022 | 23:08)
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