Un giudizio articolato, con la possibilità di ottenere cambiamenti su criticità che sono state rappresentate nell’incontro a Palazzo Chigi e sulle quali la CISL continuerà nei prossimi giorni un’azione serrata di confronto anche con le forze politiche e i gruppi parlamentari. È questa in sintesi la posizione della CISL dopo l’incontro con la premier Meloni a Palazzo Chigi, illustrata dal segretario generale Luigi Sbarra in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Apprezziamo – dice Sbarra – che i due terzi della manovra siano rivolti a dare continuità e a consolidare i sostegni a lavoratori, pensionati, famiglie e imprese colpiti dal caro energia e dall’inflazione”. Positivo l’accoglimento della richiesta di alzare fino a 15.000 euro l’ISEE per accedere al bonus sociale sulle bollette, mentre la CISL chiede di estendere il taglio del cuneo fiscale anche alle retribuzioni fino a 35.000 euro (ora fino a 20.000) e di alzare il tetto della decontribuzione per le stabilizzazioni e le assunzioni fino a 36 anni.
Sbarra chiede inoltre che il potenziamento dei congedi parentali riguardi anche i padri, mentre sulle pensioni non basta aver disinnescato lo scalone sull’età pensionabile, occorre avviare il confronto per una riforma complessiva della previdenza. La CISL chiede inoltre estendere la rivalutazione degli assegni anche alle pensioni fino a 7 volte il minimo, mentre al momento riguarderebbe solo i trattamenti fino a 4 volte: “Il taglio – sottolinea Sbarra – in questo caso colpisce non pensioni d’oro, ma assegni da 1600-1700 euro al mese”.
Non convince la CISL la stretta su “opzione donna”, per la quale si chiede di prorogare gli attuali requisiti; dannosa l’estensione dei voucher, mentre occorre fare di più sul versante del fisco per “stringere le maglie contro l’evasione”.
Infine il leader della CISL chiede “più risorse per sanità, scuola, servizi sociali, non autosufficienza e per il rinnovo dei contratti”.
All’intervistatore, che inevitabilmente porta il discorso sulle scelte diverse fatte da altre sigle sindacali che sono ricorse allo sciopero, Sbarra così risponde: “Il sindacato non è diviso, ma è plurale. Ci sono differenti giudizi sulla manovra, come l’anno scorso, ma questo non toglie che ci sia un comune sentire su grandi traguardi strategici. In questa fase noi pensiamo che lo sciopero generale sia un errore, rischia di scaricare sacrifici economici sulle spalle dei lavoratori in una fase di grandi difficoltà e di trasferire tensioni sui luoghi di lavoro”.
A sostegno delle proprie richieste, ricorda Sbarra nell’intervista, la CISL ha già avviato una fase di assemblee sui luoghi di lavoro e sul territorio, mentre il 15 dicembre terrà a Roma una assemblea nazionale di quadri e delegati per sostenere il confronto in atto col Governo e la politica.