Il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva, rivolgendosi ai suoi interlocutori in apertura del vertice per l’Amazzonia, ha dichiarato: “La foresta pluviale non è né un vuoto da riempire né un tesoro da saccheggiare. È un giardino di possibilità da coltivare”.
Lula ha quindi promesso di strappare la foresta pluviale più grande del mondo a secoli di violenza, saccheggio economico e devastazione ambientale per trascinarla in un “nuovo sogno amazzonico”.
Ha pure sottolineato con calore che finora la deforestazione e le comunità indigene sono state oggetto di crescenti attacchi. “Per fortuna… siamo riusciti a voltare questa triste pagina della nostra storia”.
Il presidente brasiliano si è impegnato a promuovere un nuovo modello ambizioso per la regione della foresta pluviale – il 60% del quale si trova in Brasile – in cui la protezione ambientale è accompagnata da inclusione sociale, crescita economica e innovazione tecnologica.
Ha infine dichiarato: “L’Amazzonia può essere quello che vogliamo che sia”, impegnandosi a raggiungere l’obiettivo ‘zero deforestazione’ entro il 2030. “Un’Amazzonia con città più verdi, aria più pulita, fiumi senza mercurio e foreste lasciate in piedi. Un’Amazzonia con cibo in tavola, posti di lavoro dignitosi e servizi pubblici alla portata di tutti. Un’Amazzonia con bambini più sani, migranti ben accolti e indigeni rispettati … Questo è il nostro sogno amazzonico”.
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