Lungotevere pericoloso, corse folli di auto e moto sull’asfalto pieno di crepe

Lungotevere pericoloso, corse folli di auto e moto sull’asfalto pieno di crepe

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di Camilla Palladino

Da Trastevere a Della Vittoria parcheggio selvaggio, segnaletica cancellata e molti altarini su alberi e marciapiedi. L’allarme dei residenti: «Bisogna installare subito degli autovelox fissi per far rispettare i limiti di velocità»

Percorrere il lungotevere sul lato Ovest del fiume, nel tratto compreso tra il quartiere Della Vittoria e Trastevere, è il caos. Il parcheggio selvaggio e la segnaletica orizzontale in alcuni tratti inesistente, rendono la circolazione confusa e disordinata ma, soprattutto, pericolosa. Senza contare che anche su questa strada, come in altre vie killer di Roma (Colombo, Olimpica, Nomentana e Laurentina), il limite di velocità non viene considerato come un obbligo da rispettare. Non ci sono cartelli ma, essendo un centro abitato, non si dovrebbero superare i 50 chilometri orari. La segnaletica verticale è presente nei punti in cui l’andatura dovrebbe abbassarsi entro i 30 chilometri orari, come in via Triboniano. In ogni caso, la regola non viene osservata da nessuno.

Partendo dal lungotevere Maresciallo Diaz, all’altezza del Coni, si incontra subito uno di quegli altarini di cui Roma è drammaticamente piena. È dedicato a Matteo Peciarca, il giovane di 29 anni deceduto in scooter all’inizio di gennaio. Ai piedi dell’albero contro cui ha sbattuto ci sono vasi di fiori e una sua foto, sorridente. Proprio di fronte, l’asfalto è crepato e il rattoppo fatto peggiora la situazione: crea dislivelli pericolosi per le due ruote e copre in parte le strisce pedonali. Moto e scooter sono esposti ad alti rischi in carreggiate che sembrano terra di nessuno: la maggior parte delle vittime sono centauri. Come Elio Sinisgalli, 46 anni, rimasto fatalmente coinvolto in uno scontro con due auto a marzo 2016 sul lungotevere Della Vittoria, all’altezza del lungotevere Federico Fellini.

Nella parte di lungotevere che porta il nome del quartiere che affianca, Della Vittoria appunto, le larghe carreggiate sono divise solo da una sbiadita segnaletica orizzontale e i veicoli commettono continue infrazioni. C’è un punto, in particolare, in cui sono morte tre persone nel giro di tre anni: tra piazzale Maresciallo Giardino e via Timavo. A dicembre 2016 ha perso la vita l’ispettore capo della polizia Michele Cacioppo, 60 anni, che indagò sulle stragi di Ustica e piazza della Loggia. A giugno 2018 lo chef Alessandro Narducci, 29 anni, e la collega Giulia Puleio, 25 anni, non hanno resistito all’impatto contro una macchina. Il loro ricordo è stato affidato a un albero lungo la pista ciclabile, colmo di fiori, crocifissi e affiancato da due piccoli orti aromatici. «Occorrerebbe un autovelox fisso in prossimità di questo incrocio», chiedono da anni i cittadini, anche attraverso i gruppi Facebook di quartiere.

Inoltre la sosta irregolare è un problema che si estende per l’intero tratto: le auto sono ferme in doppia e, a volte, in tripla fila sul lungotevere delle Armi, all’altezza di via Menotti, nel punto in cui nell’ottobre del 2011 morì il giornalista Andrea Pesciarelli, 47 anni. Le vetture sono parcheggiate lungo lo spartitraffico in via dei Mellini, e creano disagi anche in prossimità del pronto soccorso del Santo Spirito in Sassia. Sul lungotevere Raffaello Sanzio, infine, una lunga fila di camion per lo scarico merci spesso occupa metà carreggiata. L’incrocio con viale di Trastevere racchiude tutte le criticità della strada: le strisce pedonali sono cancellate e l’asfalto è crepato e avvallato, persino ai lati delle rotaie. Un problema a cui i romani sono abituati visto che «ormai questa città è tutta una buca», protesta una residente attraversando la strada dissestata.

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28 ottobre 2022 (modifica il 28 ottobre 2022 | 07:45)

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, 2022-10-28 05:48:00, Da Trastevere a Della Vittoria parcheggio selvaggio, segnaletica cancellata e molti altarini su alberi e marciapiedi. L’allarme dei residenti: «Bisogna installare subito degli autovelox fissi per far rispettare i limiti di velocità», Camilla Palladino

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