Lupo uccide un pony di Ursula von der Leyen. E lei apre a un cambio delle norme sulla protezione dei carnivori

Lupo uccide un pony di Ursula von der Leyen. E lei apre a un cambio delle norme sulla protezione dei carnivori

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di Alessandro Sala

La presidente della Commissione Ue una grande amante degli animali. Ma nei giorni scorsi ha aperto ad una revisione della legge che tutela il grande carnivoro. Cos come ha fatto l’Europarlamento. Gli ambientalisti: Nessun dietrofront

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, una grande amante degli animali. Nella sua pagina Instagram le sole immagini che non hanno a che fare con appuntamenti istituzionali e incontri con i grandi del mondo sono quelle che la ritraggono in loro compagnia. Una passione, la sua, che si manifesta soprattutto nei confronti dei cavalli, che assieme ad altre specie da fattoria vivono stabilmente nella tenuta di campagna della sua famiglia, nella zona di Hannover. Comprensibile , dunque, il dolore che la numero uno di Palazzo Berlaymont ha provato alla notizia della morte di Dolly, il suo pony di 30 anni, dopo l’attacco di un lupo.

L’episodio avvenuto lo scorso settembre, ma solo in queste ore si avuta la conferma del responsabile dell’aggressione. Di cui non si conosce solo la specie, ma anche il nome: si tratta di GW 950m, membro di un branco del Burgdorfer Holz, a nord-est del capoluogo della Bassa Sassonia. Branco composto da esemplari che si sono fatti conoscere per le loro ripetute scorribande nelle fattorie, al punto che la Frankfurter Allgemeine Zeitung, nel riportare la conferma dell’identit del killer — arrivata dall’analisi di alcune tracce genetiche —, li definisce famigerati. Lo stesso Gw950m, un esemplare maschio, era stato protagonista in passato di alcune uccisioni di pecore, bovini e cavalli. Dolly non era solo nel box preso d’assalto dal carnivoro, ma l’altro cavallo non stato attaccato. L’intera famiglia rimasta terribilmente sconvolta aveva dichiarato von der Leyen, nelle parole riportate dalla Faz.

Probabilmente non c’ alcun legame con l’episodio vissuto in prima persona, ma proprio la scorsa settimana la presidente della Commissione europea ha preannunciato in una lettera ai membri del Parlamento europeo che l’attuale stato di protezione dei lupi sarebbe stato rivisto. Lo stesso Europarlamento nei giorni scorsi ha adottato una proposta di risoluzione che chiede di declassare lo status di protezione dei lupi ai sensi della Convenzione di Berna, suscitando il disappunto delle associazioni animaliste e ambientaliste di tutto il continente.

un dibattito che resta aperto quello della convivenza dell’uomo con il lupo e altri grandi carnivori, l’orso ad esempio, e animali selvatici in genere. Una convivenza che nel corso della storia c’ sempre stata. L’avanzata dell’urbanizzazione e la riduzione degli habitat naturali hanno per ridotto le distanze tra i centri abitati e le foreste e gli animali, un po’ per necessit e un po’ per opportunit, hanno trovato nelle fattorie un nuovo e facile terreno di caccia. Ma a renderlo facile, la tesi degli animalisti, sono i comportamenti sbagliati dell’uomo che non protegge adeguatamente i propri animali e non adotta sistemi di contenimento incruenti, come recinti elettrificati o cani adatti alla guardiania, come i pastori maremmani abruzzesi ma non solo, in grado di tenere alla larga i branchi. Sul fronte opposto ci sono sempre pi pressioni per intervenire con politiche di contenimento cruento, ovvero con operazioni di abbattimento selettivo — leggi uccisioni — nelle aree pi vicine ai centri abitati.

Anche in Germania il dibattito aperto e il quotidiano di Francoforte ricorda che uno dei principali sostenitori del controllo delle popolazioni di lupi nella Bassa Sassonia era l’ex ministro dell’Ambiente Olaf Lies, ora passato al ministero dell’Economia. Il suo posto stato preso da Christian Meyer, esponente dei Verdi, che sul tema la vede in modo completamente opposto.

In Italia ha invece fatto discutere nelle settimane scorse uno dei primi interventi del ministro dell’Ambiente, Francesco Lollobrigida, che in un’intervista al Corriere aveva detto di non escludere anche soluzioni estreme qualora fossero necessarie per tutelare greggi e mandrie. Ma l’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione animali, aveva subito replicato ricordando che il lupo una specie protetta dalla legge e dalle convenzioni internazionali e che questi interventi sono contrari al sentimento di gran parte della popolazione. Nel nostro Paese il lupo era arrivato alla soglia dell‘estinzione e per questo era stato sottoposto a protezione. L’ultimo monitoraggio di Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, diffuso a maggio, stimava per che su tutto il territorio siano oggi presenti 3.300 esemplari, di cui 950 nelle sole regioni alpine. Un numero che testimonia il buon funzionamento delle politiche di tutela e di salvaguardia adottate negli ultimi anni, che sono per contestate da agricoltori e allevatori che considerano la protezione dei grandi carnivori solo un vezzo da ambientalisti di citt che non tiene conto delle reali necessit di chi vive nei territori rurali.

7 dicembre 2022 (modifica il 7 dicembre 2022 | 14:27)

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, 2022-12-07 15:06:00, La presidente della Commissione Ue è una grande amante degli animali. Ma nei giorni scorsi ha aperto ad una revisione della legge che tutela il grande carnivoro. Così come ha fatto l’Europarlamento. Gli ambientalisti: «Nessun dietrofront», Alessandro Sala

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