Luxottica e Essilux, l’impero e la morte di Del Vecchio: con i Ray-Ban stories punta su social e metaverso

Luxottica e Essilux, l’impero e la morte di Del Vecchio: con i Ray-Ban stories punta su social e metaverso

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Luxottica e Essilux, l'impero e la morte di Del Vecchio: con i Ray-Ban stories punta su social e metaverso Marilyn Monroe con gli occhiali Ray-Ban

L’eredità di Leonardo del Vecchio è un gigante da 66 miliardi di capitalizzazione e 14,4 miliardi di fatturato (nel 2020) e 33 marchi in portafoglio, con 61 anni di storia alle spalle, ma pronto a competere sui sociale e a entrare nel metaverso grazie alla partnership negli «smart glasses» stretta con Mark Zuckerberg, il fondatore di Meta (ex Facebook). Oggi si chiama EssilorLuxottica, nome che riflette il matrimonio celebrato nel 2018 tra il gruppo francese delle lenti e il gruppo veneto delle montature e del retail ottico. Ma la storia è cominciata nel 1961, quando ad Agordò, piccolo paese ai piedi delle Dolomiti bellunesi, Del Vecchio fonda Luxottica, un nome che unisce le parole luce e ottica.

Lo sbarco al Mido nel 1971

All’inizio Luxottica produce componenti e accessori per aziende del settore ottico. Ma Del Vecchio ha un sogno: produrre l’occhiale finito con il marchio Luxottica, perciò amplia negli anni la gamma delle lavorazioni fino a gestire l’intero processo produttivo. Nel 1971 Luxottica presenta la sua prima collezione di occhiali alla Mostra internazionale dell’Ottica di Milano, il Mido. Il successo sancisce la sua trasformazione da terzista a produttore di occhiali.

Leonardo Del Vecchio intuisce l’importanza di commercializzare direttamente i propri prodotti e nel 1974, con l’acquisizione di Scarrone, distributore con una consolidata presenza sul mercato italiano, avvia un processo di integrazione verticale.

L’internazionalizzazione

Nel 1981 comincia l’internazionalizzazione del gruppo con l’apertura della consociata in Germania, mercato leader nella produzione di occhiali, e con l’acquisizione di Avant-Garde Optics, uno dei maggiori distributori dell’epoca negli Stati Uniti. L’acquisizione di altri distributori indipendenti, l’apertura di filiali e la creazione di joint-venture nei principali mercati esteri rafforzano la crescita.

L’alleanza con Giorgio Armani

Una data importante nella storia del gruppo è il 1988, quando Luxottica firma l’accordo di licenza con Giorgio Armani. E’ un periodo di particolare fermento creativo che cambia lo stesso concetto di occhiale da strumento di correzione della vista ad accessorio di moda. Leonardo Del Vecchio capisce subito le potenzialità di collaborare con i migliori stilisti e anticipa con grande capacità di visione quello che sarà un trend, siglando un accordo di licenza con Giorgio Armani. Questa prima alleanza, terminata nel 2003, avvia lo sviluppo di un prestigioso portafoglio di licenze, in cui nel 2013 torneranno anche i marchi del Gruppo Armani, che entra nel capitale della società come una quota di rilevo.

La quotazione a Wall Street

Nel 1990 Luxottica è la prima azienda italiana a sbarca in Borsa a New York. Gli Stati Uniti sono un mercato strategico per il gruppo e la quotazione a New York consente maggiore visibilità internazionale e la possibilità di accelerare ulteriormente la crescita di Luxottica.

Gli anni che seguono sono un crescendo di alleanze e acquisizioni: nello stesso 1990 Luxottica acquisisce Vogue Eyewear e rafforza la sua presenza nel settore moda e lifestyle. Nel 1992 viene siglato l’accordo di licenza di Brooks Brothers,il più antico retailer di abbigliamento degli Stati Uniti, fondato a New York nel 1818.

L’acquisizione di Persol, gli occhiali dei divi

Nel 1995 Luxottica compra Persol, marchio molto amato in Italia, celebrato da Marcello Mastroianni che lo indossa nel film Divorzio all’italiana. Ma del marchio diventano testimonial tanti altri attori famosi, inclusi Greta Garbo e Steve McQueen, che li scelgono sul set e nella vita privata.

Nello stesso anno Luxottica acquisisce LensCrafter, una delle principali catene di ottica del Nord America e diventa il primo produttore di occhiali a entrare direttamente nel retail ottico.

Lo sbarco in Cina

Nel 1997, Luxottica apre il primo stabilimento in Cina, a Dongguan nella provincia del Guangdong, in joint venture con un partner giapponese, poi interamente controllato dal 2001. Negli anni successivi Luxottica amplia la sua presenza nella provincia cinese, potenziando in modo significativo la capacità produttiva.

Ray-Ban , gli occhiali di top gun Maverick

Dopo aver siglato un accordo di licenza con Bulgari, nel 1999 il gruppo mette a segno il gran colpo comprando un mito americano: gli occhiali Ray-Ban, nati negli anni ‘30 per proteggere la vista degli aviatori americani abbagliati dal sole durante il volo. Il marchio Ray-Ban, che significa letteralmente «blocca raggio», viene registrato nel 1937 e comincia la vendita al pubblico. Sono gli occhiali di Top Gun Maverick. Ma piacevano anche a Marilyn Monroe. Con l’acquisizione della divisione eyewear di Bausch&Lomb. entrano nel portafoglio Luxottica, oltre a Ray−Ban, anche i marchi Revo, Arnette e Killer Loop.

Sempre nel 1999 entra nella scuderia di Agordo il marchio Chanel, grazie a un accordo di licenza con la maison di moda francese.

Piazza Affari e Sunglass Hut

Leonardo Del Vecchio celebra il 2000 con la quotazione di Luxottica in Piazza Affari, 10 anni dopo lo sbarco a Wall Street.

Il nuovo millennio comincia con un’altra acquisizione importante. Nel 2001, Luxottica si rafforza nel retail entrando nel segmento sole comprando Sunglass Hut, una delle principali catene specializzate nella vendita di occhiali da sole in Nord America, Australia e Regno Unito.

Prada e Versace

Il gruppo continua a espandersi nella distribuzione, quando nel 2003 compra Opsm, una delle principali catene in australia e Nuova Zelanda. Ma prosegue anche l’allargamento dei marchi in portafogli: il 2003 è anche l’anno degli accordi di licenza con il gruppo Prada e con Versace.

Contemporaneamente prosegue l’ampliamento della presenza retail in Nord America, con l’acquisizione di Cole National Luxottica si espande ulteriormente nel retail in Nord America e diventa proprietaria di Pearle Vision, Sears Optical e Target Optical. Poi in Cina attraverso l’acquisizione,nel 2005, delle catene di ottica Xueliang Optical a Pechino, Ming Long Optical nel Guangdong e l’anno successivo Modern Sight Optics a Shanghai.

Intanto entrano nel gruppo in licenza il marchio Donna Karana (Dkny), Dolce & Gabbana e Burberry.

Nel 2007 Luxottica toran a stupire il mondo dell’ottica con l’acquisizione della californiana Oakley, sinonimo di tecnologia innovativa, design inconfondibile e alte prestazioni.Con l’acquisizione di Oakley, entrano nel portafoglio Oliver Peoples e la licenza Paul Smith Spectacles.

Nello stesso anno viene siglata la licena con Ralph Lauren. L’anno dopo tocca a Tiffany. Poi nel 2009 a Tory Burch.

L’espansione nel mondo latino

Il 2011 segna l’espansione retail in America Latina. Luxottica acquisisce Multiópticas Internacional, società che controlla GMO, una delle principali catene di negozi di ottica in Cile, Perù, Ecuador e Colombia con i marchi Opticas GMO, Econópticas e Sun Planet. In Brasile nel 2012 il gruppo compra Tecnol, il principale operatore dell’eyewear nel paese sudamericano.

Il gruppo punta anche sulla penisola iberica con l’aquisizone nel 2012 dei negozi specializzati Sun Planet in Spagna e Portogallo, convertiti successivamente in Sunglass Hut. E’ anche l’anno della licenza con Coach.

Il 2013 porta l’acquisizioneAlain Mikli International, società francese che opera nel settore dell’occhialeria di lusso e di tendenza. Mentre firma la licenza con Stack Eyes. Nel 2015 entra nella scuderia il marchio americano Michael Kors.

Salmoiraghi & Viganò

Nel 2016 nuovo colpo nel retail: Luxottica acquisisce il controllo della catena di ottica Salmoiraghi & Viganò in cui deteneva una quota di minoranza dal 2012. E completa anche l’acquisizone (nel 2017) della catena brasiliana Oticas Carol.

Le nozze con il gruppo francese Essilor

Nel 2017 Luxottica dà l’addio al Nyse, dove è rimasta quotata fino al 16 giugno 2017. Il delisting è propedeutico a una grande cambiamento: il matrimonio con il gruppo francese Essilor. Delfin, La cassaforte di Leonardo Del Vecchio e azionista di maggioranza di Luxottica e Essilor International (Compagnie Générale d’Optique) , il primo ottobre completano della combinazione tra Essilor e Luxottica. La nuova holding, EssilorLuxottica, è un leader globale nella progettazione, produzione e distribuzione di lenti oftalmiche, occhiali da vista e da sole.

Il matrimonio con francesi comporta l’addio a Piazza Affari e lo sbarco sul listino di Euronext di Parigi, dove la notizia della morte dell’imprenditore ha penalizzato il titolo (-1,61% a 143,95 euro alla chiusura). Ma i primi mesi di convivenza sono travagliati, perché Del Vecchio, che controlla la maggioranza del gruppo, vuole affidare la guida all’amico e manager di fiducia, Francesco Milleri. E anche questa volta, ci riesce. Spetterà a lui continuare l’opera.

La conquista di GrandVision

L’ultima grande acquisizione è ancora nel retail: Essilux acquista GrandVision e Vision Group, una delle principali reti distributive con l’insegna VisionOttica,che include il brand e tutti i negozi. Un’operazione lunga e complicata, perché avviene durante la pandemia, che con i lockdown e le restrizioni cambia il valore alla società. Si arriva allo scambio di carte bollate, ma alla fine si trova l’accordo. E EssilorLuxottica continua a crescere.

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, 2022-06-27 20:20:00, Dalle origini nel ‘61 come terzista ai Ray-Ban e Oakley, da Wall Street, a LensCrafter e le catene retail, dalle licenze con i più grandi stilisti fino al matrimonio con Essilor. Ecco l’eredità di Leonardo Del Vecchio, Giuliana Ferraino

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