di Carlotta De Leo
L’ex ministro della Giustizia non potrà ricandidarsi per la regola del secondo mandato: mai avuto «poltrone» comode, solo ruoli per mantenere le promesse fatte ai cittadini
Non ha «mai chiesto a Beppe o Giuseppe alcuna deroga», ma se gli avessero offerto di ricandidarsi ammette che avrebbe «preso in considerazione la possibilità di proseguire». Resta nel M5S (e torna nello studio legale dove lavorava prima dell’entrata in politica) , Alfonso Bonafede, l’uomo che ha «traghettato» Giuseppe Conte nel Movimento e che ora, per la regola del doppio mandato, resterà fuori dalle prossime politiche. Dopo gli ultimi (e pesanti) addii al Movimento di Federico D’Incà e Davide Crippa, Bonafede smentisce così ogni ipotesi di cambio di casacca per avvicinarsi al cosiddetto «campo largo».
«Una questione interna al Movimento»
E la smentita arrivadallo stesso ex Guardasigilli ( nel governo Conte I e Conte II) e deputato nella XVII e XVIII legislatura con un messaggio su Facebook. «Una premessa importante questo post non è un post di commiato! Non c’è nessun addio da dare né promesse particolari da fare!» scrive Bonafede. E chiarisce: «Uscendo dalla bolla in cui spesso la politica precipita, scopriremo che il cosiddetto nodo del secondo mandato, a prescindere da come la si pensi, è una questione interna al Movimento e molto poco appassionante per gli italiani che hanno problemi seri, forse come mai era accaduto nella storia della Repubblica. Penso sinceramente che si possa fare buona politica sia dentro che fuori dai palazzi. Non c’è nessuna novità».
Torna a fare l’avvocato
«Per quanto mi riguarda, già da qualche mese sono tornato allo studio legale che avevo fondato ben prima di entrare in politica» afferma ancora Bonafede. «Ogni forza politica decide, attraverso i propri vertici, quali regole darsi… e quelle regole vanno rispettate. Specifico soltanto due punti, visto che, come è ovvio che sia, il mio nome (insieme a quello di alcuni meravigliosi amici con cui ho condiviso l’esperienza parlamentare) è richiamato in questi giorni su quasi tutti i giornali». «Non mi sono mai espresso pubblicamente sui doppi mandati per una questione di stile che rivendico (e, al momento, proseguirò su questa linea). Non ho mai chiesto a Beppe o Giuseppe alcuna deroga. E senza alcuna ipocrisia – aggiunge – dico che se mi fosse stato chiesto di ricandidarmi, avrei certamente preso in considerazione la possibilità di proseguire, pur conoscendo le difficoltà in cui si trova il Movimento».
«Sotto scorta, lavoro h24 per mantenere le promesse»
«Perché non ho mai visto i ruoli che ho avuto l’onore di rivestire come “poltrone” comode ma semplicemente come luoghi in cui mantenere le promesse fatte ai cittadini. Sotto scorta, lavorando h24, affrontando tutto e tutti, guardando negli occhi il «gattopardo» in ogni giorno di lavoro! L’obiettivo è sempre stato lo stesso: mantenere le promesse».
31 luglio 2022 (modifica il 31 luglio 2022 | 15:20)
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, 2022-07-31 13:36:00, L’ex ministro della Giustizia non potrà ricandidarsi per la regola del secondo mandato: mai avuto «poltrone» comode, solo ruoli per mantenere le promesse fatte ai cittadini, Carlotta De Leo