M5S, chi sono i deputati ribelli che non vogliono Zelensky alla Camera: «Se parla Letta in guerra domani»

M5S, chi sono i deputati ribelli che non vogliono Zelensky alla Camera: «Se parla Letta in guerra domani»

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di Claudio BozzaIl post del «no pass» Lorenzoni con fake news sui «falsi» bombardamenti sull’ospedale pediatrico di Mariupol. E Segneri: «Inviare armi all’Ucraina non impedisce la morte di donne e bambini»

«Se ci fosse la possibilità di un collegamento con Zelensky» a Montecitorio, «ben venga». Il leader del M5S Giuseppe Conte appoggia in pieno l’idea di ospitare in Aula, seppur virtualmente, il presidente ucraino. Una scelta in linea con larghissima parte della maggioranza, che il presidente della Camera Roberto Fico sta portando avanti a livello operativo grazie ai contatti con l’ambasciata del Paese invaso dalla Russia. A livello europeo anche la Germania sta lavorando per un collegamento con il Bundestag.

A fronte di questa linea politica, il Movimento deve però fare ancora una volta i conti con una fronda, seppur contenuta, di ribelli che non vogliono assolutamente «ospitare» il leader dell’Ucraina in Parlamento. Il mal di pancia è emerso in una delle numerose chat Telegram in cui i deputati pentastellati si confrontano e si sfogano abitualmente. In particolare, gli anti Zelensky sarebbero tre: Gabriele Lorenzoni, Valentina Corneli, Enrica Segneri. E i toni si sono alzati a tal punto che alcuni colleghi hanno abbandonato la chat in segno di dissenso. Mentre i vertici del Movimento starebbero pensando a provvedimenti disciplinari, espulsione compresa.

L’onorevole «no green pass» Lorenzoni, su Facebook, sostiene una linea complottista, affermando nell’ordine:
«La ragazza fotografata tra le rovine di un ospedale per la maternità a Mariupol sembrerebbe essere una modella e una popolare blogger nella stessa città»
, che «attualmente lavorerebbe a stretto contatto con le agenzie di stampa occidentali». E poi mette addirittura in dubbio i bombardamenti su Mariupol: «È bene sentire anche tutte le campane: a che servirebbe bombardare un ospedale pieno di bambini se non a screditare l’immagine internazionale di un intero Paese e giustificare il pretesto per una no-fly zone sull’Ucraina?».
La deputata Segneri, invece, nella chat finita nell’occhio del ciclone ha affermato: «Zelensky alla Camera? Se parla Letta andiamo in guerra domani». Interpellata dal Corriere allarga il suo ragionamento: «Assolutamente io condanno la guerra. Credo però che sia importante tenere un profilo basso e non esporre a livelli eccessivi il parlamento italiano. Gli ultimi interventi fatti dal Pd li ho reputati troppo volti all’interventismo: dobbiamo puntare tutto sulla diplomazia per fermare il conflitto». Segneri è pure contraria all’invio delle armi dall’Italia all’Ucraina. E se le si obietta che la Russia sta bombardando e uccidendo anche i civili, la deputata ribatte così: «Purtroppo la questione è che l’nvio della armi non aiuta a evitare che i bambini vengano uccisi. Lo dicono anche diversi esponenti del mondo della Difesa». Mentre la deputata Corneli, secondo quanto filtra da uno dei partecipanti avrebbe detto: «Al Parlamento europeo poteva avere un senso. Al Parlamento inglese è stato non solo insensato ma devastante. Mentre da un lato c’erano aperture al compromesso, quelli fomentavano lo scontro…».

11 marzo 2022 (modifica il 11 marzo 2022 | 14:09)
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, 2022-03-11 13:07:00, Il post del «no pass» Lorenzoni con fake news sui «falsi» bombardamenti sull’ospedale pediatrico di Mariupol. E Segneri: «Inviare armi all’Ucraina non impedisce la morte di donne e bambini», Photo Credit: , Claudio Bozza

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Pietro Guerra

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