M5S, Conte blinda 18 seggi per i suoi ma niente nome nel simbolo

M5S, Conte blinda 18 seggi per i suoi ma niente nome nel simbolo

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di Cesare Zapperi Il 16 le Parlamentarie, ci sarà un listino del presidente. Pochi i posti per gli altri, alta tensione nei 5 Stelle La data adesso è confermata: per le Parlamentarie gli attivisti del Movimento 5 Stelle voteranno martedì dalle 10 alle 22 attraverso la piattaforma SkyVote. Ma c’è una sorpresa che sta già scatenando nelle chat interne vivaci polemiche. Il sito ufficiale, infatti, informa che «sono chiamati a votare, tramite consultazione in rete, anche la proposta del presidente di un elenco di nominativi, selezionati anche tra coloro che hanno già proposto la propria autocandidatura, da inserire, con criterio di priorità, nelle liste di candidati in uno o più collegi plurinominali». Tradotto in un linguaggio comprensibile, significa che Giuseppe Conte, esercitando quella discrezionalità che si era riservato di usare, si è ritagliato lo spazio per un massimo di 18 candidati (12 per la Camera, su un totale di massimo 191 candidati, e di 6 per il Senato su 93 candidati) «selezionati anche tra coloro che hanno già proposto la propria autocandidatura, da inserire, con criterio di priorità, nelle liste di candidati in uno o più collegi plurinominali». Gli attivisti, che potranno esprimere da una a tre preferenze, troveranno nella loro area tre schede: quelle relative rispettivamente alle autocandidature pervenute per Montecitorio e Palazzo Madama e in aggiunta il «listino» proposto da Conte. Ma proprio questa aggiunta dell’ultima ora rischia di falsare il voto perché potrebbe capitare che un candidato votato dalla rete venga scavalcato da un «concorrente» indicato dal presidente. Con il rischio che, a seconda dei risultati, «gli uomini del presidente» possano lasciare le briciole a tutti gli altri. E infatti, non appena sul sito del M5S sono state pubblicate le regole del voto, adempimento più volte sollecitato nei giorni scorsi dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, sono fioccati commenti pesanti nelle chat interne. «La democrazia diretta…da Conte» scrive un attivista. «Cioè praticamente da uno vale uno e i miei amici valgono tutti» replica un altro. «È l’inizio della guerra» promette un terzo. Ma sono solo le avvisaglie di una sollevazione nei confronti di Conte. Il presidente ha fatto un gesto distensivo, rinunciando a mettere il suo nome nel simbolo come non avrebbe gradito Beppe Grillo, ma viene accusato di volersi scegliere i di parlamentari. Il forte calo dei consensi al M5S (secondo quanto attestano i sondaggi) abbinato alla riduzione del numero di deputati e senatori rischia di ridurre ad un decimo la rappresentanza parlamentare a 5 Stelle rispetto a cinque anni fa (allora gli eletti furono 339). È chiaro che il presidente sta cercando di salvaguardare anzitutto le figure a lui più vicine (dal ministro Stefano Patuanelli ai vicepresidenti Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Mario Turco e Alessandra Todde) a cui aggiungere qualche esterno preso dalla società civile. Ma dopo la mossa di ieri non sono esclusi nuovi ricorsi legali. Per Lorenzo Borrè, l’avvocato che cura molte delle controversie a 5 Stelle, «siamo in presenza di un conflitto di attribuzioni tra organi interni, reso ancor più allarmante dal fatto che il regolamento contiano è una vera e propria deroga allo statuto e introduce una categoria di ottimati scelti dal presidente che nella sostanza vanifica le autocandidature nei collegi plurinominali in cui verranno collocati questi candidati speciali». 13 agosto 2022 (modifica il 14 agosto 2022 | 00:00) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-13 21:09:00, Il 16 le Parlamentarie, ci sarà un listino del presidente. Pochi i posti per gli altri, alta tensione nei 5 Stelle, Cesare Zapperi

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