di Emanuele BuzziIl post alla vigilia. L’ex premier vuole «segni tangibili» per restare La parola chiave che viene ripetuta quasi fino all’ossessione in queste ore nell’inner circle contiano è «rispetto». Proprio a questo rispetto oggi Giuseppe Conte si appellerà davanti a Mario Draghi, puntando a un riconoscimento politico dell’azione del Movimento. «Ci aspettiamo che il premier ci ascolti e consideri le nostre istanze», dicono i contiani. Lo spettro di una crisi aleggia sempre. Il presidente stellato scioglierà gli ultimi dubbi con il consiglio nazionale, ma dal Movimento fanno sapere che l’incontro sarà «franco e diretto». Conte — spiegano — «ha intenzione di chiedere un segno tangibile di ascolto» del Movimento. Il leader M5S ha chiari i nodi evocati dal capo dello Stato nel colloquio al Quirinale, ma i falchi contiani hanno ribadito anche nelle ultime ore che «la responsabilità non può essere a senso unico». Gli avvertimenti a non sottostimare la situazione arrivano a chiare lettere dall’inner circle. «Anche questa volta Giuseppe Conte porterà la lealtà di una comunità che non ha mai tradito ma che è stata più volte tradita», sostiene Ettore Licheri. Il senatore contiano mette in guardia: «Attenzione però a non scambiare la lealtà per mollezza. La nostra lealtà guarda ai cittadini, alle imprese, alle famiglie, ai disoccupati. Guai a sottovalutare Conte, guai a sottovalutare i 5 stelle. Chi lo ha fatto nel passato se ne è pentito dolorosamente». Un segno di disgelo potrebbe arrivare sul reddito di cittadinanza. Di sicuro ieri Beppe Grillo ha posto un muro, una bandiera su una misura che è stata a febbraio 2021 oggetto del dialogo tra il garante e Draghi. Grillo ha difeso il reddito a spada tratta, sempre con ironia. Ha sferrato il suo attacco in un post a sua firma, dal titolo «Bye Bye Povery»: «Basta con il Reddito di Cittadinanza!». E ancora: «Basta con questo voler contrastare la povertà. La povertà è un sotterfugio utile per far progredire il Paese. Che i poveri tornino ad essere invisibili e a sbrigarsela da soli!». Le parole del garante come consuetudine hanno suscitato dibattito tra gli stellati. «Si tratta di un assist a Conte — sostengono nel M5S —: l’intervento di Grillo, forte dell’accordo con Draghi di un anno fa, puntella l’azione del presidente». «Si tratta solo di un richiamo identitario in un momento in cui il Movimento deve rilanciare la propria azione». C’è chi ipotizza che Conte metta sul tavolo la richiesta di stoppare le modifiche al reddito non condivise dai 5 Stelle: «Potrebbe essere il segnale che chiediamo». Il presidente M5S, prima di incontrare Draghi nel pomeriggio, alle 13 si confronterà con lo stato maggiore stellato. Non è da escludere nemmeno che prima della riunione del consiglio nazionale Conte faccia dei brevi briefing. I punti sul tavolo sono tre (superbonus, reddito e termovalorizzatore) e il risultato dell’incontro arriverà comunque a stretto giro, dal momento che il dl Aiuti — uno dei nodi per via del termovalorizzatore di Roma — è già alla Camera. 3 luglio 2022 (modifica il 3 luglio 2022 | 22:36) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-03 20:37:00, Il post alla vigilia. L’ex premier vuole «segni tangibili» per restare, Emanuele Buzzi