di Emanuele BuzziI militanti chiamati a ratificare il nuovo codice etico. Stop alle sanzioni da 100mila euro Polemiche sui poteri del presidente, il ruolo comunicazione “depotenziato”, stop alle sanzioni per chi abbandona il Movimento 5 Stelle, s a una postilla che di fatto sbarra la strada a Virginia Raggi per nuove candidature: questo in sintesi il codice etico che i militanti Cinque Stelle sono impegnati a votare in queste ore. La ratifica di una delle pietre miliari che disciplinano le regole interne al Movimento sta creando dibattito, specie per quello che riguarda la figura del presidente. L’accusa che viene rivolta da alcuni stellati a Giuseppe Conte quella di aver accentrato nelle sue mani con il nuovo codice troppi poteri. C’ chi ironizzando parla di presidenzialismo M5S. Il leader stellato replica alle accuse spiegando che si tratta di mere modifiche tecniche. Sostituire un nome con un altro, in poche parole. L’organo apicale di indirizzo politico e rappresentanza legale, inizialmente, era il “Capo politico”. Successivamente, quest’organo stato modificato in “Comitato direttivo”. Con l’ultima modifica statutaria e, quindi, nello Statuto vigente quest’organo identificato con la figura del Presidente, dice Conte. Ma tra stellati e ex proseguono le critiche. C’ chi fa notare: L’indirizzo politico del Movimento ricade sul presidente e non pi sugli iscritti. Sulla base di questo indirizzo si pu sanzionare un eletto. Ma un big del nuovo corso puntualizza:Il codice etico non attribuisce o toglie poteri: lo statuto che lo prevede. Intanto, spariscono i riferimenti anche al ruolo dei comunicatori, specie in relazione alle campagne elettorali. Prima gli stellati erano tenuti a gestire ogni evento della campagna elettorale secondo le linee guida emesse per la campagna elettorale dai responsabili della comunicazione nazionale. Ora non pi cos. Altro terreno di scontro il ruolo degli europarlamentari. Si tolgono gli obblighi in assoluto per i parlamentari europei di decurtazione del proprio stipendio o di limitazione ai propri privilegi. Esistono regole di divieto ai finanziamenti ai partiti, non di beneficienza, si lamentano alcuni. L’esclusione degli europarlamentari dagli obblighi di contribuzione al Movimento 5 Stelle corrisponde a una modifica gi introdotta nello Statuto vigente (nella versione approvata nel febbraio 2021) ed imposta dalla necessit di tenere conto della decisione dell’Olaf (Ufficio europeo per la lotta anti frode) che, gi nel 2020, aveva rilevato l’incompatibilit con le norme che regolano il Parlamento europeo degli obblighi eventualmente assunti dagli europarlamentari riguardanti versamenti (anche parziali) delle indennit ad essi spettanti ai partiti nazionali di appartenenza, controbatte Conte. Nelle pieghe del comunicato si nota che il nuovo codice etico stato approvato a maggioranza dei componenti del comitato di garanzia. Facile desumere che a opporsi sia stata Virginia Raggi. L’ex sindaca di Roma contraria, infatti, a un cambio di rotta che sradichi il M5S dai valori delle origini. Il testo, peraltro, contiene una precisazione che di fatto preclude proprio a Raggi eventuali nuove candidature: Al fine del computo dei mandati elettivi svolti, non si prende in considerazione un solo mandato da consigliere comunale o circoscrizionale o municipale, in qualunque momento svolto. I fedelissimi di Conte precisano: Si tratta di una precisazione gi implicita nelle regole vigenti, tant’ che Raggi non si candidata alle Politiche. Ma c’ chi, non certo nell’alveo della sindaca, fa notare: A Raggi conta un mandato elettivo da sindaco perch ha avuto la sfortuna di essere stata eletta dal popolo, a Conte no perch stato scelto da Di Maio e Salvini. ridicolo conteggiare i mandati elettivi e non quelli “esecutivi”. Intanto, dal codice etico spariscono anche i riferimenti a Rousseau e alle sanzioni da 10mila euro per chi abbandona il Movimento. La previsione che introduceva una sanzione a carico degli eletti espulsi dal Movimento 5 Stelle o comunque fuoriusciti. La corrispondente previsione stata espunta dallo Statuto vigente per effetto degli specifici rilievi formulati dalla `Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti. Di conseguenza, si provveduto ad adeguare il Codice etico alle nuove previsioni statutarie, afferma Conte motivando la decisione.. E precisa: Colgo l’occasione per rimarcare che in molti avete evidenziato la necessit di introdurre strumenti utili a ridurre la possibilit che i portavoce eletti vengano meno agli impegni assunti in campagna elettorale abbandonando il Movimento per passare ad altri gruppi o partiti politici. Su questa questione dovremo tornare a riflettere per pervenire a soluzioni efficaci e pienamente compatibili con i principi costituzionali e, pi in generale, il quadro normativo vigente. 1 febbraio 2023 (modifica il 1 febbraio 2023 | 13:02) © RIPRODUZIONE RISERVATA