M5s ridisegna i confini politici a Napoli e in Campania: «Sì a Manfredi e mai con De Luca»

M5s ridisegna i confini politici a Napoli e in Campania: «Sì a Manfredi e mai con De Luca»

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dopo il voto Mezzogiorno, 28 settembre 2022 – 09:46 La capogruppo al Senato, Mariolina Castellone: «Condividiamo un progetto con il sindaco, contrari al terzo mandato del presidente della Regione» di Angelo Agrippa Mariolina Castellone I 5 Stelle hanno ben ragione di sentirsi non soltanto redivivi, ma carichi di energia, tanto da tornare a marcare i confini ed a ridisegnare il perimetro dentro il quale muoversi tra Napoli e la Campania, dopo la scissione di Luigi Di Maio e il temuto rischio di precipitare nel buco nero elettorale. Invece, pur perdendo consensi, si confermano la prima forza elettorale in Campania, tanto da rischiare addirittura di perdere un seggio per averne riscossi di più rispetto al numero di candidati. La capogruppo al Senato Mariolina Castellone, appena rieletta con un significativo bottino di voti nell’uninominale di Giugliano, ristabilisce le dovute distanze: «All’opposizione di De Luca alla Regione e in maggioranza con Manfredi al Comune di Napoli, si continua in questo modo — ha dichiarato a Radio Club 91, nella trasmissione `Barba e capelli´ di Corrado Gabriele —. Quando il progetto nasce condiviso sui temi si va avanti senza problemi. In Regione continueremo a stare all’opposizione del presidente De Luca, mentre al Comune di Napoli proseguirà il nostro impegno sul progetto comune con il sindaco Manfredi. Il Movimento 5 Stelle è passato, in questi anni, dall’essere una forza politica di protesta all’essere una forza politica di governo, che si identifica in modo più netto in quel campo progressista che mette al centro il lavoro, la sanità pubblica, l’ambiente. Stiamo presentando un progetto progressista che attrae molte persone che non vedono altre forze politiche difendere con la medesima energia queste istanze». E sul terzo mandato, è ancora più decisa con il Corriere: «Non è valso per noi, perché dovrebbe valere per De Luca o per chiunque alla Regione Campania. Abbiamo adottato un principio e lo portiamo avanti». Stop al riavvicinamentoE se fino a poco tempo fa, grazie anche al riavvicinamento di Luigi Di Maio al presidente della Campania Vincenzo De Luca, la questione del terzo mandato alla Regione stava maturando senza spine, ma anzi come opzione politica per includere, in prospettiva, nella maggioranza anche la promettente e coraggiosa pattuglia dimaiana in consiglio regionale, ora i 5 stelle ringalluzziti sono pronti a remare decisamente contro. Anzi, i pentastellati addirittura hanno messo in giro che Di Maio — in queste ore bersaglio privilegiato delle irrisioni, anche un po’ maramaldesche, che vengono rilanciate sui social — sarebbe pronto ad occuparsi delle relazioni estere di una partecipata statale, mentre Valeria Ciarambino, capogruppo di Impegno civico in consiglio regionale, potrebbe dire addio all’impegno politico alla scadenza del suo mandato elettorale. Insomma, in casa 5 Stelle perdurano tracce di intenso risentimento nei confronti degli scissionisti. «Siamo il primo partito in regione»«Il Movimento 5 Stelle è il primo partito in Campania — dichiarano i consiglieri regionali Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello — . Un risultato straordinario che ci rende orgogliosi e conferma quanto di buono è stato fatto in questi anni. I cittadini hanno premiato il progetto politico del nostro presidente Giuseppe Conte e una squadra di candidati competenti e onesti. Il grande sconfitto di queste elezioni è Vincenzo De Luca, che è riuscito ad affondare il Pd e salvare per il rotto della cuffia solo suo figlio. La bocciatura dei suoi fedelissimi, pesantemente sconfitti in tutti i collegi, alcuni dei quali ritenuti blindati, è la rappresentazione del disastro compiuto dal governatore. Una vera ecatombe — continuano i consiglieri — frutto del suo malgoverno. Da oggi per noi del M5S inizia un lavoro territoriale importante verso le future elezioni regionali. Manderemo a casa un governatore alle battute finali — concludono — che non ha più la fiducia dei cittadini della nostra regione e restituiremo alla Campania una guida all’altezza della nostra gente». Il senatore salernitano Francesco Castiello è ancora più perentorio sul no al terzo mandato: «Il “sistema De Luca” ha riportato la Campania indietro di secoli — accusa —. È un sistema feudale contraddistinto da familismo, nepotismo e clientelismo. Tutto ciò rende inaccettabile la pretesa di prolungare il suo regno per altri 5 anni dopo i primi 10 anni di (mal)governo. Ma c’è anche un problema giuridico. Il terzo mandato può essere istituito non certo per legge regionale, essendo riservato alla competenza legislativa dello Stato, anzi nel caso fosse approvata una legge regionale, la Consulta interverrebbe per bocciarla». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 28 settembre 2022 | 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-28 08:14:00, La capogruppo al Senato, Mariolina Castellone: «Condividiamo un progetto con il sindaco, contrari al terzo mandato del presidente della Regione»,

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