La madre di tutte le Camelie? Nella Reggia di Caserta. Torna a sbocciare leden

La madre di tutte le Camelie? Nella Reggia di Caserta. Torna a sbocciare leden

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di Luca Bergamin

La prima pianta fu piantata in Italia nel Giardino Inglese dal botanico Johann Andrew Graefer. I 250 anni dalla scomparsa dell’architetto Luigi Vanvitelli e il restyling del Teatro di Corte

La prima pianta di Camelia japonica a essere piantata in Italia trov un suolo assai prestigioso e fertile nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta, dove il botanico Johann Andrew Graefer immise il primo esemplare che ha dato inizio alla lunga storia di questa specie nel parco che sar teatro, nel corso di questo anno 2023, di molte manifestazioni. Si celebrano, infatti, i 250 anni dalla scomparsa dell’architetto Luigi Vanvitelli. Insieme al recupero delle Serre Borboniche che torneranno a produrre in virt del progetto Semi – molta atteso anche il restyling del Teatro di Corte ispirato al San Carlo di Napoli, che fu di fatto l’unica parte della monumentale opera casertana di cui Vanvitelli assistete alla fine dei lavori -, anche il parco sar oggetto di numerosi interventi.

Intanto, per, la Camelia gi la protagonista della primavera imminente. Giovanni Graefer, figlio del capo giardiniere tedesco, a inizio Ottocento avrebbe scritto poi quel Synopsis Plantarum Regii Viridarii Casertani, pubblicato a Napoli, nel quale sono narrate le caratteristiche dei fiori del Giardino inglese di cui aveva ereditato, insieme ai fratelli Carlo e Giorgio, l’incarico di curatela dal padre che nel frattempo aveva seguito la corte borbonica in Sicilia. Il colore rosso e bianco e delle camelie casertane rappresentano uno dei vanti vegetali di questo piccolo eden, di cui si favoleggiava la bellezza a cavallo tra il XIX e il XX secolo, tanto vero che esso fu insignito anche del diploma d’onore conferito durante l’Esposizione Universale di Vienna del 1873. A volere fortissimamente il Giardino Inglese fu la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, su consiglio del ministro plenipotenziario britannico William Hamilton.

Venne cos innalzato un muro di cinta e si iniziarono i lavori di coltivazione, seguendo il progetto che Carlo Vanvitelli, il quale a sua volta era subentrato al padre Luigi dopo la sua scomparsa, aveva presentato. Seguendo i suggerimenti della Royal Society di Londra, massima istituzione scientifica britannica, venne scelto Johann Andrew Graefer. che disegn un giardino in stile romantico dove gli spazi selvatici si alternavano a rivoli di acqua ordinati, uno scenario arricchito da rovine e statue d’origine archeologica che sarebbero state rinvenute negli scavi di Ercolano e Pompei, insieme alle statue provenienti dalle propriet dei Principi Acquaviva. Furono soprattutto le piante, per, da subito a costituire la vera attrattiva del Giardino della Reggia, in particolare quelle esotiche: tra esse, c’era la camelia, originaria dell’Asia tropicale, pi specificatamente da Giappone e della Corea, alla quale Linneo diede quel nome perch era stato il missionario gesuita Georg Joseph Kamel a portarla per la prima volta nel Vecchio Continente dal Paese del Sol Levante. Dalle foglie lucide e resistenti, i fiori di colore bianco, rosso e rosa, le camelie si sono adattate benissimo al clima italiano e in particolare a Caserta si sentono da oltre due secoli a casa.

28 febbraio 2023 (modifica il 28 febbraio 2023 | 15:18)

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