Maestra con sclerosi multipla giudicata “inidonea” all’insegnamento: “La beffa e l’ingiustizia, privata dalla mia dignità di insegnante”

Una maestra, affetta da sclerosi multipla, viene giudicata “inidonea” all’insegnamento dalla Commissione Medica di Verifica. La docente, però, non ci sta: prima su Facebook, poi con una mail alla redazione di Orizzonte Scuola racconta la propria storia.

“Sono Emanuela Cappai, la docente della primaria della provincia di Cagliari. Vi invito invece a fare il mio nome perché voglio sottoporre la questione alla vostra attenzione. Io ho scritto un post accorato su Facebook rivolto ai miei bambini e alle loro famiglie, due lunedì fa, da quando cioè e partita la mia “malattia d’ufficio”, perché non ho accettato il giudizio della CMV”.

E ancora: “Tale Commissione mi ha giudicata inidonea all’insegnamento, ma idonea ad altra mansione all’interno della scuola, la quale scuola, del resto, mi darebbe la possibilità di scegliere cosa fare anche e per gli alunni del plesso. Insomma, io potrei fare lavoro da docente, senza però essere più docente. La beffa e l’ingiustizia è questa: la CMV mi ha giudicata inidonea, perché ho problemi a deambulare, ma idonea, volendo, anche ad affiancare i colleghi, o fare progetti, o fare quello per cui io mi sentirei più portata. Tutto questo però, (e qui sta la fregatura), con un cambio di contratto, da 24 ore del docente quale sono, a 36 ore da non ben definito personale… d’ufficio? bibliotecario? Non so, perché non ho firmato nessun nuovo contratto e sono stata perciò messa in “malattia d’ufficio”.

“Perché è ingiusta questa legge, che dice di voler tutelare insegnanti, bambini e così via? È ingiusta prima di tutto perché io, docente assunta nelle categorie protette e con 104 per la mia patologia, usufruendo dell’orario ridotto e con una corretta organizzazione della scuola, ho potuto e posso fare il mio lavoro di insegnante. È ingiusta perché, per via della mia disabilità, vengo demansionata e privata della mia identità e dignità di docente, è ingiusta perché nella scuola, che dovrebbe essere il tempio dell’inclusione, di fatto si escludono docenti che alla scuola hanno dedicato e dedicano la propria vita lavorativa”.

“Perché un docente non può rimanere docente, anche se ha, temporaneamente o permanentemente una disabilità fisica o psicologica? Certo che può svolgere altre mansioni, attinenti alla docenza, fuori dalla classe, a seconda del problema che può avere negli anni, (problemi che ricordo, spesso sono legati più al burnout da stress che altro),ma svolgere altre mansioni non significa dover cambiare il nostro contratto di lavoro, demansionarci, aumentare le ore di lavoro e toglierci la nostra dignità di insegnanti. Questo è ciò che mi preme che si sappia e che venga portato all’attenzione del legislatore, per una reale politica inclusiva”.

La Commissione Medica di Verifica

Le Commissioni mediche di verifica (CMV) sono organismi collegiali organicamente e funzionalmente dipendenti dalla Direzione dei servizi del tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze ed hanno sede nei capoluoghi di regione, di norma presso gli uffici della locale Ragioneria territoriale dello stato che svolge tutte le attività di segreteria.
Sono composte da medici specialisti selezionati attraverso una procedura pubblica e svolgono i seguenti accertamenti sanitari e valutazioni:

  • in merito all’idoneità, all’inidoneità al servizio e ad altre forme di inabilità per i dipendenti pubblici ai fini della risoluzione del rapporto di lavoro o del cambio mansioni;
  • nei confronti dei dipendenti pubblici per il successivo riconoscimento dell’aggravamento di infermità già riconosciute dipendenti da causa di servizio o dell’interdipendenza di nuove infermità ai fini della concessione dei benefici previsti dalla normativa vigente;
  • accertamento delle condizioni di inidoneità del personale docente e ATA del comparto Scuola.

La visita medico-collegiale.

Il DPR n. 171 del 2011 “Regolamento di attuazione in materia di risoluzione del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche dello Stato in caso di permanente inidoneità psicofisica”, emanato ai sensi dell’articolo 55-octies del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, stabilisce che il dirigente scolastico debba valutare se le problematiche fisiche manifestate dal lavoratore necessitino di un accertamento medico adeguato, in quanto impattanti sulle mansioni di servizio. Ad esempio dovrà prendere in considerazione le certificazioni mediche eventualmente presentate dal lavoratore, le assenze per malattia, le problematiche segnalate sul posto di lavoro, etc.

A maggior ragione, ove si manifestino condizioni fisiche che facciano presumere l’inidoneità fisica permanente assoluta o relativa al servizio, si dovrà procedere con la richiesta di visita medico-collegiale. La richiesta va inoltrata per conoscenza al dipendente, senza che rilevi il suo consenso o diniego.

Si tenga presente inoltre che la visita collegiale può essere promossa anche su specifica richiesta del dipendente.

La visita è eseguita dalla CMV del capoluogo di regione.

La commissione medica di verifica: cos’è, a cosa serve, idoneità al servizio. La nostra GUIDA con modello di richiesta da scaricare

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