di Luigi Ferrarella
Milano, la bambina aveva 8 anni. L’insegnante scagionato dalle testimonianze di alunni e genitori: «Stimato e ben voluto». Il giudice ordina di valutare l’ipotesi di calunnia: «Ricostruzione inverosimile dei fatti»
Non basta archiviare il maestro per le gravi accuse di violenza sessuale mossegli a distanza di un decennio da una bimba di 8 anni nel 2010, è troppo poco: bisogna anche tirare le conseguenze e dunque indagare per calunnia la ragazza. È quanto ha deciso il giudice Guido Salvini, accogliendo la richiesta di archiviazione del maestro formulata dal pm Alessia Menegazzo, ma andando oltre e trasmettendo alla Procura gli atti affinché valuti appunto di procedere nei confronti dell’accusatrice.
Nessun riscontro alle accuse
È pacifico ormai che «l’ampia attività di indagine svolta» dal pm «non ha portato all’acquisizione di alcun elemento di riscontro all’accusa mossa dalla ragazza», la quale da settembre 2018 ha manifestato «disturbi di comportamento» (fissazione con le diete, problemi di apprendimento, propositi di suicidio) per motivi che «verosimilmente originano da eventi del tutto diversi» dalla presunta violenza, e cioè «dalla fine di un rapporto sentimentale che ella aveva avuto con una ragazza».
I testimoni scagionano il meestro
Per il giudice (come per il pm) «è del tutto inverosimile che la ragazza, che all’epoca aveva solo otto anni, abbia subìto una o forse due deflorazioni in pieno orario scolastico senza reagire e senza urlare dal dolore e senza confidarsi subito con qualcuno e sia riuscita a nascondere quanto avvenuto, tra cui il sanguinamento, alla madre». Inoltre la logistica dei bagni, i turni dei commessi, le indagini difensive sull’implausibilità (calendario alla mano) dei tre mercoledì del 2010 in cui sarebbero avvenute le violenze, chiude del tutto la vicenda, per non parlare di «tutte le testimonianze raccolte in sede di indagini difensive dagli alunni e dai genitori», che «indicano l’indagato come persona che aveva stabilito un ottimo rapporto con i ragazzi ed era molto stimato e benvoluto per il suo impegno».
L’indagine per calunnia
Ciò che invece differenzia la posizione del giudice da quella del pm è che per Salvini l’accusatrice deve essere anche indagata per calunnia, come perorato dal difensore del maestro, Agostino Crosti, perché, «nel momento in cui la ragazza ha reso le sue dichiarazioni, ella era quasi maggiorenne, era certamente pienamente consapevole che esse avrebbero provocato l’apertura di un grave procedimento penale nei confronti della persona accusata, e ha avuto molte occasioni per ritrattare le sue dichiarazioni sia dinanzi ai medici, sia dinanzi ai genitori sia dinanzi agli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno proceduto all’audizione protetta».
lferrarella@corriere.it
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19 aprile 2022 (modifica il 19 aprile 2022 | 14:49)
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, 2022-04-19 13:15:00, Milano, la bambina aveva 8 anni. L’insegnante scagionato dalle testimonianze di alunni e genitori: «Stimato e ben voluto». Il giudice ordina di valutare l’ipotesi di calunnia: «Ricostruzione inverosimile dei fatti», Luigi Ferrarella