Malpezzi (Pd): «Chi dice di avere a cuore gli interessi del Paese non mette a rischio Draghi»

Malpezzi (Pd): «Chi dice di avere a cuore gli interessi del Paese non mette a rischio Draghi»

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di Maria Teresa MeliMalpezzi (Pd): il Movimento è in una fase complessa. Tempi diversi rispetto al governo Monti. Essere a fianco dell’esecutivo non nuocerà al Pd Simona Malpezzi, martedì prossimo al Senato il governo è a rischio? «Non posso pensare che in un momento difficile come questo qualcuno voglia mettere a rischio il governo. Nei giorni scorsi i tre leader di Paesi fondatori della Ue, con un ruolo centrale svolto da Draghi, sono andati a Kiev anche per promuovere il protagonismo europeo nella ricerca del cessate il fuoco e del rilancio dei negoziati per una soluzione diplomatica del conflitto. Ascolteremo Draghi in Parlamento e sono certa che approveremo una risoluzione di maggioranza perché in questo momento dobbiamo dare l’idea di un Paese unito e credibile che sostiene la pace, ma per arrivarci serve che la Russia non prosegua nella sua aggressione e decida di sedersi al tavolo. Più compattezza dimostriamo, più possibile sarà il raggiungimento di questo obiettivo». Dunque lei pensa che troverete una soluzione di mediazione ? «Stiamo lavorando — come sempre insieme — per una risoluzione di maggioranza che sia condivisa e che continui a rafforzare il ruolo italiano in Europa nella ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi». Non teme che invece i 5 Stelle potrebbero decidere di far saltare il banco presentando una mozione per conto loro? «Il Movimento sta affrontando una fase complessa e noi siamo molto rispettosi del loro dibattito interno. Ma sono convinta che continueranno a lavorare con noi per la costruzione di un percorso condiviso per il raggiungimento, attraverso lo sviluppo dell’azione diplomatica, del cessate il fuoco e del rilancio dei negoziati. Una forza che dice di avere a cuore solo gli interessi del Paese non metterà a rischio la tenuta del governo e la credibilità internazionale del Paese». Non crede che comunque le fibrillazioni interne ai 5 Stelle alla lunga potrebbero logorare il governo? E che il Conte di lotta sia un partner poco gestibile? Lo stesso Enrico Letta ha ammesso che l’alleanza è anche una fatica. «Le alleanze sono sempre faticose ma in questo momento la forza politica che sta creando maggiori fibrillazioni al governo, con i suoi continui distinguo e le sue posizioni contraddittorie, è la Lega». Allora secondo lei Matteo Salvini a un certo punto potrebbe scartare? «La Lega deve decidere da che parte stare: al governo o all’opposizione. Sembra molto confusa al riguardo: sulla riforma del Csm, per esempio, ha provato a mettere in difficoltà il governo anche negli interventi pronunciati in Aula, con gli strumenti utilizzati, come il voto segreto, e votando spesso contro l’esecutivo per poi fare finta di niente e dare il via libera al provvedimento. Provano a recuperare consensi senza rendersi conto che così fanno male al Paese: cittadini e imprese fanno fatica a comprendere atteggiamenti ambigui. Non si scaricano sul Paese gli insuccessi elettorali». Ritiene che l’elettorato dem stia con la dirigenza del partito sulla questione ucraina? «Il Pd, con i propri dirigenti, militanti ed elettori, vuole la pace e pensa che questo obiettivo si raggiunga solo fermando l’azione imperialista di Putin e non mostrando accondiscendenza verso la sua aggressione violenta. Dobbiamo rafforzare — attraverso l’unità di questo governo — l’azione di Draghi che a sua volta rafforza la posizione italiana in Europa e se la posizione italiana è forte è più facile il percorso verso la de-escalation». Non avete paura che il vostro allineamento sulle posizioni di Draghi possa nuocervi, un po’ come fu con il governo Monti ? «Il governo Draghi sta sostenendo con forza famiglie e imprese attraverso aiuti concreti per difendere il potere di acquisto dei salari, proteggere le famiglie dal caro bollette e sostenere le aziende in difficoltà. Tutte cose che il Pd ha chiesto con forza e sulle quali stiamo ottenendo risultati. Premier, governo e Parlamento sono impegnati in prima linea per spendere bene le ingenti risorse del Pnrr e cambiare il volto del Paese con le riforme. L’esecutivo Monti nasceva in un contesto economico e politico profondamente diverso. In che modo può nuocere al Pd essere allineato a posizioni che coincidono con quelle che gran parte dei cittadini chiedono e si aspettano?». 18 giugno 2022 (modifica il 18 giugno 2022 | 22:11) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-18 20:12:00, Malpezzi (Pd): il Movimento è in una fase complessa. Tempi diversi rispetto al governo Monti. Essere a fianco dell’esecutivo non nuocerà al Pd, Maria Teresa Meli

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