Malpezzi (PD): Orientamento scolastico non è solo job placement

Malpezzi (PD): Orientamento scolastico non è solo job placement

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Il Partito Democratico attacca sulle linee guida presentate dal governo sul tema dell’orientamento. In una nota la capogruppo al Senato, Simona Malpezzi critica le misure presentate dall’esecutivo. 

“Nei giorni scorsi sono stati diffusi dei dati sconcertanti che raccontano una nuova forma di dispersione scolastica legata non soltanto ai divari territoriali o al contesto socio-economico, ma all’ansia, al non sentirsi all’altezza, all’incapacità di avere obiettivi e trovare motivazioni. Negli stessi giorni il Ministro Valditara – dopo le parole in libertà pronunciate fin dal suo insediamento che esaltano una scuola del secolo scorso – ha pensato bene di inviare alle famiglie una lettera sull’orientamento scolastico declinato solo come job placement, invece che come lo strumento per provare ad aiutare gli studenti a scoprire i loro talenti, le loro potenzialità, quelle utili a realizzare i loro sogni. La scuola dovrebbe essere orientativa fin dal primo giorno: deve aiutare i più piccoli a scoprire e a scoprirsi favorendo l’elaborazione del pensiero perché, come dice il professor Parisi, il pensiero astratto è l’approdo a cui far arrivare i ragazzi e la scuola può indirizzare alle professioni ma prima deve aiutare gli studenti a decodificare il pensiero, a capire i fenomeni, ad avere gli strumenti per leggere la realtà, comprenderla anche nella capacità di interpretarne i simboli”.

E ancora: “In un momento in cui ci sono tanti ragazzi che rischiano di perdersi nella zona grigia degli abbandoni serve trovare la forza di osservare con maggiore attenzione i loro percorsi di studi, le competenze che hanno acquisito, lavorando con le famiglie che devono essere parte integrante dei percorsi orientativi, per guidarli in una scelta consapevole rispetto alle potenzialità del futuro ma anche positiva e in linea con i loro desideri. La scuola da sempre ha come sua missione quella di favorire la realizzazione di una crescita autonoma; l’opposto di chi vorrebbe forzare i percorsi o attribuire destini precostituiti in base a una visione classista delle scuole, qualunque esse siano. Tutti i percorsi hanno la stessa dignità e bisognerebbe operare in questa direzione”.

Infine: “Non guardo al passato con occhio nostalgico, ma mi auguro che il Ministro che sarà impegnato sui nuovi moduli per l’orientamento, così come previsto dal PNRR, abbia il coraggio di agire questa sfida sulla dignità dei percorsi, sulla compenetrazione tra saperi, sul successo formativo. Che parte proprio dall’aiutare i nostri ragazzi ad essere felici”.

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