Mamma si ribella contro le misure anti-Covid e non porta a scuola la figlia per venti giorni nel 2020: a processo

Mamma si ribella contro le misure anti-Covid e non porta a scuola la figlia per venti giorni nel 2020: a processo

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Una mamma è accusata di non aver rispettato l’obbligo scolastico relativo alla propria figlia. I fatti risalgono ad uno dei periodi più duri della pandemia da Covid-19, all’autunno del 2020, precisamente ad ottobre. Lo riporta Ansa.

La donna, 43 anni, non ha mandato la figlia a scuola per venti giorni. Il motivo? Era contraria alle disposizioni allora in vigore per il contenimento del Covid previste per il difficile rientro a scuola dopo il lockdown.

A quanto pare l’alunna non poteva accedere all’istruzione parentale perché l’ex compagno, il padre della bimba in affido congiunto, con il quale già c’erano forti contrasti per le vaccinazioni, era fortemente contrario e l’ha segnalata ai carabinieri.

La madre dovrà adesso comparire davanti al giudice di pace di Rimini per rispondere di accuse relative alle norme in materia di obbligo scolastico.

Diverse diatribe in ambito familiare su Covid e vaccini

Sono moltissimi i casi di genitori divisi su Covid e vaccini. Diverse sono state le sentenze a riguardo. Abbiamo trattato, ad esempio, il caso di una figlia 14enne decisa a non volersi vaccinare. In questo caso i giudici hanno preso una decisione che rischia di dividere, autorizzando il padre a far vaccinare la ragazzina, bypassando la volontà di quest’ultima condizionata dalla madre, contraria alla vaccinazione “con posizioni aprioristiche che trascurano del tutto gli approdi della scienza internazionale”. Secondo la sezione Famiglia del Tribunale la ragazza “si ritiene non abbia avuto un’adeguata informazione e non può esprimere un consenso/dissenso veramente informato”.

Le ultime regole Covid di gennaio 2023

La legge n. 199 del 30 dicembre 2022, di conversione del cd. Decreto anti-rave, è intervenuta anche sul Decreto-legge n. 24 del 24 marzo 2022, recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19”.

La circolare del Ministero della Salute del 31 dicembre ha recepito le nuove regole, che sono entrate in vigore il 1° gennaio.

Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento, con le modalità di seguito riportate:

  • Per i casi che sono sempre stati asintomatici e per coloro che non presentano comunque sintomi da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare;
  • Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo;
  • Per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo;
  • Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo;
  • I cittadini che abbiano fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo, potranno terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare.

E’ obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 fino al 10mo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.

A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.

Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2.

Rientro a scuola senza tampone negativo

Per gli ambienti di lavoro e per le scuole in particolare non è specificato come debba avvenire il rientro. La circolare dice che, al termine dell’isolamento, è obbligatorio utilizzare mascherine FFP2 per dieci giorni ed è “raccomandato di evitare… ambienti affollati”.

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