la polemica Mezzogiorno, 21 maggio 2022 – 07:59 Il sindaco dopo l’affondo del governatore. E sul San Carlo: dal Comune più impegno di Paolo Cuozzo Ci ha riflettuto un bel po’. Ha valutato se replicare alle parole di De Luca punto su punto oppure no. Ed ha anche considerato se risollevare il tema del peso politico del sindaco di Napoli, che è anche sindaco della città metropolitana e commissario di governo di Bagnoli: tre incarichi istituzionali per un solo stipendio. E ha considerato pure se ricordare che, lui, Manfredi, rappresenta «il 60 per cento dei cittadini della regione Campania», come spiegò al governatore qualche giorno fa. L’adeguamentoPoi però ha prevalso il suo carattere felpato, non litigioso, equidistante da polemiche e posizioni politiche personali. Rinviando ad altra occasione eventuali esternazioni. E alle parole di De Luca, che ha detto che al Comune avrebbero dovuto «lapidarsi» per essersi aumentati lo stipendio, ha risposto così: «Non ho deciso niente. Quando mi sono candidato sapevo benissimo che gli stipendi dei sindaci sono di gran lunga inferiori a quelli dei presidenti delle Regioni o dei parlamentari, poi è intervenuta una legge nazionale e io mi adeguo alle leggi». «Anche l’amministrazione comunale si è aumentata gli stipendi? Che sia lapidata», aveva ironizzato De Luca. Manfredi assicura invece che, «comunque, il rapporto con il presidente della Regione, è sempre stato buono. Il mio unico interesse — ha chiarito il sindaco — è quello di amministrare bene la città e l’area metropolitana e difendere la centralità della nostra città, che rappresenta un patrimonio enorme per l’Italia e anche per la nostra regione». Il San CarloSulle polemiche relative ai finanziamenti alla fondazione Teatro San Carlo, con De Luca che ha continuato a parlare di riequilibrio nell’assegnazione delle risorse da parte della Regione, considerato che il Comune di Napoli «ha avuto — per usare le parole del governatore riferite al Patto per Napoli — importanti aiuti dallo Stato», il sindaco spiega che da parte del Comune ci sarà «un maggiore impegno, compatibilmente con le nostre esigenze di bilancio, perché per noi il San Carlo, ma anche tutte le grandi istituzioni culturali della città, rappresentano un valore straordinario. Se dobbiamo fare un sacrificio per il San Carlo lo faremo, come per le altre istituzioni culturali». Maggior impegno d’ora in avanti. Ma che non significa, spiegava l’assessore Baretta giorni fa, che il Comune di Napoli si faccia carico delle due annualità arretrate che Palazzo San Giacomo non ha dato al Massimo napoletano. «Quelle in bilancio non le ho trovate e non possiamo prevederle», ha spiegato Baretta. che come Manfredi ha però assicurato «la ricostituzione del fondo per il teatro che sarà almeno di 600 mila euro annui». Il bilancio la giunta lo approverà il 31 maggio. Poi si attenderà la diffida del prefetto per fissare la seduta in aula. E solo allora si capirà realmente quanti fondi il Municipio stanzierà per il Teatro, «anche quello presieduto dal sindaco, anche quello a titolo gratuito», ricorda chi, in Municipio, avrebbe voluto una replica a De Luca forse più ferma. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 21 maggio 2022 | 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-21 08:51:00, Il sindaco dopo l’affondo del governatore. E sul San Carlo: dal Comune più impegno,