La costruzione degli emendamenti alla manovra 2023, la prima del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, si sta rivelando più difficile del previsto. Non c’è ancora la mediazione tra maggioranza e opposizione.
Dopo 6 giorni di dibattito, condito da pause, attese di emendamenti che arrivano a singhiozzo, discussioni animate, la Commissione Bilancio della Camera procede ad oltranza da oltre 10 ore con una seduta notturna iniziata lunedì nel tardo pomeriggio che deve portare oggi al voto e al successivo mandato al relatore.
Non si è ancora votato sugli emendamenti proposti dal governo: la notte appena passata è stata trascorsa alla ricerca dell’intesa tra le forze politiche per selezionare pochi testi sui quali concentrare le risorse, ridotte, e chiudere il pacchetto degli emendamenti parlamentari. Più di 420 emendamenti accantonati, 10 ritirati, tutte respinte le 100 proposte di modifica delle opposizioni ammesse al voto. Ancora da esaminare più di 800 emendamenti, oltre a quelli presentati ieri dal governo e quelli, sottoscritti dai relatori, che ancora non sono stati depositati.
Le diverse forze politiche, nonostante la normale dialettica tra gli schieramenti, si professano più o meno ottimiste sui tempi dell’intesa. Il fondo destinato alle proposte di revisione di iniziativa parlamentare si è assottigliato, attorno ai 200 milioni di euro.
Cronoprogramma aggiornato
Alle ore 13.00 è fissato l’ufficio di presidenza della Commissione V. I lavori riprenderanno alle 14.00. Il maxiemendamento del Governo è atteso entro le ore 23.00. L’arrivo in Assemblea del provvedimento potrebbe slittare se i lavori della Commissione V non terminassero in tempo. L’eventuale convocazione dell’Assemblea è prevista per mercoledì 21 dicembre 2022, alle ore 13.00, con votazioni non prima delle ore 16.00. Il termine per la presentazione degli emendamenti in Assemblea è previsto per mercoledì 21 dicembre 2022, alle ore 16.00, mentre per gli ordini del giorno il termine è fissato alle ore 17.00 dello stesso giorno. Se tutto filasse liscio il passaggio in Senato potrebbe avvenire tra il 27 ed il 29 dicembre.
Spettro esercizio provvisorio
Un calendario pensato per evitare l’esercizio provvisorio, che scatterebbe dal 1° gennaio in caso di mancato ok del Parlamento sul testo. Ieri la premier Giorgia Meloni ha voluto allontanare questa prospettiva assicurando che: “Non ci sarà esercizio provvisorio”.
La legge di bilancio vale 35 miliardi, di cui 21 sono destinati alle misure di mitigazione dell’aumento dei costi energetici legato alla congiuntura economica internazionale, che risente del conflitto in corso in Ucraina da 10 mesi.
La contesa in Commissione, però, riguarda il resto delle misure, da quelle sul contante a quelle sul fisco e le pensioni. Dal taglio del cuneo fiscale alle pensioni, dalla rinegoziazione dei mutui ipotecari (con la possibilità di passare tal tasso variabile al fisso), all’estensione del congedo parentale, passando alle assunzioni nella Pubblica amministrazione fino ai fondi per il dissesto idrogeologico, allo stop sulle norme sull’innalzamento a 60 euro del limite per gli esercenti per non far pagare con il Pos. Queste alcune delle modifiche presentate dal governo e ora all’esame della commissione Bilancio della Camera. E poi una ulteriore stretta sul reddito di cittadinanza, ridotto per il 2023 da 8 a 7 mesi in attesa della riformulazione del provvedimento nel 2024.
Nuova Carta dei Giovani
Nella notte, intanto, ha preso forma il contenuto del nuovo bonus cultura, che potrebbe chiamarsi ‘CartaG’, in sostituzione di 18 App. La nuova formulazione prevista in un emendamento di maggioranza, riferiscono fonti parlamentari, si prevede un doppio binario per ricevere il fondo dedicato ai contenuti culturali destinato ai neo diciottenni: un Isee familiare fino a 35mila euro o il massimo voto, 100, all’esame di maturità.
Il sistema di erogazione con card o app digitale rimarrebbe inalterato. Si starebbe lavorando, a quanto filtra, per capire se sussistano le coperture necessarie per un eventuale raddoppio del bonus da 500 euro per coloro che rientrano sia nella categoria del reddito sia in quella del merito scolastico. I settori culturali di applicazione, oltre a quello del libro, verranno definiti a gennaio con gli operatori economici interessati dalla misura. Allo studio anche possibili sanzioni per gli esercenti che si dovessero prestare ad eventuali truffe organizzate con i fondi destinati al contributo.
Altre novità riguardano le scuole paritarie che avranno 30 milioni in più.
Maggioranza e opposizione a confronto
“Questa è la manovra delle bollette. Con realismo abbiamo investito 21 miliardi per famiglie e imprese, due terzi di tutto quello che abbiamo a disposizione. Sul resto possiamo discutere e anche modificare l’approccio iniziale, purché non dimentichiamo che il tema fondamentale è il caro energia”, quindi “la manovra sarà approvata nei tempi previsti” e “metteremo” la fiducia, “ma sarà la prima”, dice Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento al Corriere della Sera.
“Siamo riconvocati alle 13. Nessun emendamento è stato approvato. È la prima volta nella storia della Repubblica che si arriva al 20 dicembre senza emendamenti approvati, con 420 emendamenti accantonati. Mai una situazione del genere”. Così Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva ospite a “The Breakfast Club” su Radio Capital. “Dal governo grande arroganza e approssimazione, nessuna approvazione perché – evidenzia Marattin – la maggioranza non è d’accordo al suo interno”.
Gli ultimi interventi aggiuntivi per la scuola
Secondo quanto raccolto da Orizzonte Scuola, sono due gli emendamenti che presenterà il governo, allo stato attuale (non si possono escludere ulteriori inserimenti prima del varo definitivo del documento). Uno riguarda la scuola di Alta Formazione e il bonus premiale.
L’emendamento all’articolo 98 – Scuola di Alta Formazione al fine di favorire il conseguimento degli obiettivi PNRR di competenza del Ministero dell’istruzione e del merito, nonché per rispondere alle richieste della Commissione europea in sede di valutazione del raggiungimento dei target e delle milestone previste nel Piano, fissa la tempistica di adozione dei decreti attuativi della riforma PNRR 2.2 della Scuola di Alta formazione. Inoltre introduce disposizioni volte a rafforzare i percorsi di orientamento, al fine di renderli un elemento strutturale.
L’emendamento all’articolo 138, –Edilizia scolastica, semplificazione amministrativa e accelerazione attuativa per gli enti locali: introduce disposizioni volte a supportare gli enti locali negli interventi di edilizia scolastica nell’attuazione del PNRR. In particolare, viene previsto, per gli enti locali beneficiari, l’utilizzo delle economie di gara derivanti dai ribassi d’asta per gli interventi di edilizia scolastica già autorizzati e confluiti tra i “progetti in essere” del PNRR.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito accelera sulle riforme del PNRR e con un emendamento alla Legge di Bilancio presenta un restyling sull’orientamento e l’introduzione del docente tutor:
Le misure già previste in precedenza dalla manovra
Al fine di favorire nel sistema integrato di educazione e di istruzione, il Ministero promuove specifiche iniziative di integrazione di attività, metodologie e contenuti, volti a sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione.
Il Ministero istituisce fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico. In particolare, con tale fondo si intendono sostenere azioni di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Nel novero delle attività rientrano, altresì, le iniziative tese alla definizione della personalizzazione dei percorsi per gli studenti, nonché le attività realizzate in attuazione del PNRR
Nel disegno di legge della Manovra 2023 è inserita una misura riguardante il congedo parentale. Le lavoratrici (sia nel settore pubblico che nel privato) avranno un mese di congedo parentale retribuito all’80% del loro stipendio, esattamente come i cinque mesi del congedo di maternità.
, 2022-12-20 07:11:00, La costruzione degli emendamenti alla manovra 2023, la prima del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, si sta rivelando più difficile del previsto. Non c’è ancora la mediazione tra maggioranza e opposizione., Orizzonte Scuola Notizie