La manovra definitiva: Pos, restano i 60 euro. Fondo contro gli hacker

La manovra definitiva: Pos, restano i 60 euro. Fondo contro gli hacker

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i conti pubblici

di Andrea Ducci e Claudia Voltattorni 30 nov 2022

La manovra definitiva: Pos, restano i 60 euro. Fondo contro gli hacker

Adesso c’è anche la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Con la verifica della compatibilità finanziaria dei provvedimenti, la legge di Bilancio assume la sua veste definitiva e inizia l’iter parlamentare alla Camera. Alla fine del prossimo mese è atteso il passaggio al Senato per l’approvazione entro il 31 dicembre e scongiurare l’esercizio provvisorio. Nel testo bollinato e firmato dal presidente Sergio Mattarella resta, intanto, la norma che fissa a 60 euro il tetto oltre il quale gli esercenti sono obbligati ad accettare carte di credito e bancomat. Ma su questo continuano le interlocuzioni con l’Ue che pur non disciplinando le soglie dei contanti, valuta però l’impegno preso dall’Italia nel Pnrr contro l’evasione: con la nuova norma potrebbe chiederne conto.

Nel testo trasmesso a Montecitorio, aumenta rispetto alle bozze dei giorni scorsi il numero degli articoli, passati da 156 a 174. Le novità riguardano la strategia nazionale di cybersicurezza, con l’istituzione di due fondi. Il primo è destinato agli interventi per l’autonomia tecnologica e il potenziamento del livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi, con 70 milioni nel 2023 e ulteriori 90 milioni nel 2024. Il secondo fondo riguarda la gestione della cybersecurity e prevede 10 milioni per il 2023, e altri 120 milioni nel biennio successivo. Con l’arrivo della legge di Bilancio alla Camera va anche definendosi la dote che il governo intende concedere ai parlamentari della maggioranza per finanziare provvedimenti di piccola e media entità che corredano le finanziarie. La cifra ammonta a 400 milioni di euro.

Il pacchetto energia

Come ricordato dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, «è la prima volta che si affronta il bilancio dello Stato partendo da una posta vincolata che deve assorbirne quasi i tre quarti». Il riferimento di Freni è ai 21 miliardi di euro destinati alle misure contro il caro bollette di famiglie e imprese, ossia il principale stanziamento della manovra, che in totale vale circa 36 miliardi. Per i soggetti più fragili ci sono 2,5 miliardi attraverso il bonus sociale che prevede uno sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui. Ulteriori risorse per l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta e il taglio dell’Iva sul gas al 5% assorbono 3,8 miliardi, mentre l’azzeramento degli oneri di sistema dell’energia elettrica vale 963 milioni. Previsto l’aumento al 35% dei crediti d’imposta per le bollette delle piccole attività commerciali, mentre per le imprese energivore e gasivore il beneficio fiscale sale al 45%.

Pensioni e lavoro

C’è poi tutto il capitolo pensioni che pesa circa 700 milioni di euro. Viene prorogato anche per il 2023 l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico per alcune categorie di lavoratori. Ma solo per il 2023 c’è la possibilità di uscire prima dal lavoro già a 62 anni con 41 di contributi. La cosiddetta Quota 103 o «pensione anticipata flessibile» prevede l’addio anticipato con un assegno massimo di 2.600 euro lordi e non cumulabile con altri redditi da lavoro. Per chi vuole restare c’è il «bonus Maroni»: riceverà in busta paga i contributi dovuti dal datore di lavoro, pari ad un aumento lordo del 30% (secondo alcuni calcoli), ma non influirà sul computo della pensione finale. Limiti strettissimi invece per Opzione donna: solo per lavoratrici dai 60 anni, — fino a due anni in meno se anche madri — ma solo se caregiver, o con invalidità dal 74% o licenziate. Massimo 8 mesi e con molte restrizioni il Reddito di cittadinanza che dal 2024 sparirà nell’ottica di una totale revisione del sostegno. Sarà cumulabile con i lavori stagionali o saltuari fino a 3 mila euro lordi. Per le pensioni c’è un meccanismo di indicizzazione, con le minime portate a 600 euro. Ma per quelle oltre i 2.100 euro lordi (la maggior parte), l’aumento sarà limitato. Un risparmio di 2,1 miliardi le casse statali, ma per molti pensionati non ci sarà il recupero dell’inflazione.

Flat tax e tregua fiscale

Il capitolo fisco prevede l’estensione della flat tax al 15% per partite Iva e autonomi con ricavi fino a 85 mila euro (ora il tetto è a 65 mila). Tra le misure anche la riduzione della tassazione sui premi di produttività: fino a 3 mila euro scende al 5%. In manovra c’è anche il taglio del cuneo fiscale: due punti per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro e tre punti fino a 20 mila euro. La tregua fiscale prevede la cancellazione delle cartelle fino a mille euro dal 2000 al 2015. I contribuenti che hanno presentato dichiarazioni fedeli (l’ultima è quella del 2021), ma poi non sono riusciti a pagare possono sanare con una sanzione ridotta al 3% e rateizzazione in 5 anni.

Famiglia

Per le famiglie dai 3 figli in su ma fino a 3 anni di età e un reddito Isee sotto i 40 mila euro, l’assegno unico viene rinforzato del 50%. Le neo mamme avranno un mese in più di congedo retribuito all’80%. Cala al 5% l’Iva sui prodotti per l’infanzia e quella sugli assorbenti igienici (tampon tax). E per i redditi fino a 15 mila euro ci sarà una carta spesa per i prodotti di prima necessità.

Infrastrutture

La manovra riapre anche il cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina. Viene riattivata la Stretto di Messina Spa per far partire al più presto il progetto. Arrivano poi in corsa 2,2 miliardi di euro (fino al 2032) per la metropolitana di Roma, dalle tratte T1 e T2 alla linea C. Tre miliardi (fino al 2037) sono per la Statale Jonica e riparte il terzo lotto dell’Alta velocità Torino-Lione.

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, 2022-11-30 00:13:00, Tutti i provvedimenti entrati definitivamente nella legge di bilancio: ora inizia l’iter in Parlamento per l’approvazione entro il 31 dicembre, Andrea Ducci e Claudia Voltattorni

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