LE MISURE
di Claudia Voltattorni19 nov 2022
Via l’Iva su pane e latte, oltre agli sconti in bolletta e ritocchi verso l’alto dell’assegno unico con un occhio alle famiglie più numerose o l’accesso anticipato alla pensione. Mentre si va verso una stretta al reddito di cittadinanza. La prima manovra dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni contiene un pacchetto famiglia cui il governo tiene particolarmente, soprattutto in considerazione della crisi energetica che ha fatto schizzare i costi delle bollette e del caro prezzi con l’inflazione all’11,8% e il carrello della spesa cresciuto del 12,6% toccando il record del 1983. Nel suo primo discorso alle Camere, la premier aveva parlato della famiglia come «nucleo primario della nostra centralità», promettendo aiuti per «sostenerla e tutelarla» e interventi «a favore della natalità». L’eliminazione dell’Iva da alcuni beni alimentari primari è la misura più immediata a cui starebbe pensando il governo per un costo di circa mezzo miliardo.
Poi c’è l’assegno unico famigliare, che, come promesso davanti al Parlamento riunito, sarà aumentato per le famiglie più numerose. All’ipotesi c’è il raddoppio da 100 a 200 euro del contributo forfettario destinato alle famiglie dai 4 figli in su. Più fondi saranno destinati anche alle famiglie con gemelli: dal mese di gennaio 2023 riceveranno 100 euro in più al mese fino al compimento del terzo anno d’età. Al momento l’assegno unico resta modulato in base all’Isee e ancora va richiesto ogni anno. Il governo sta però lavorando sul quoziente familiare come nuovo criterio: farà fede quindi il reddito totale della famiglia da ripartire per il numero dei figli. Una modifica che però non arriverà subito, ma che dal 2023 sarà operativa per il nuovo Superbonus 90% destinato alle unifamiliari prima casa, come definito nel decreto Aiuti quater.
C’è poi il capitolo pensioni. Il governo vuole scongiurare il ritorno, da gennaio 2023, della legge Fornero con l’uscita dal lavoro a 67 anni. Sta ragionando quindi su una quota 103 o 104 che prevede 41 anni di contributi e almeno 62 o 63 anni d’età per accedere alla pensione. Il nodo restano le risorse. Già riconfermati Opzione donna e l’Ape sociale. Contro il caro bollette, per il primo trimestre 2023 (per ora) vengono rinnovate le misure adottate dal governo Draghi per sostenere le famiglie. Quindi sì ai bonus sociali per energia elettrica e gas, ma allargando la platea ai redditi Isee fino a 15mila euro. A questi si aggiungono gli sconti carburanti e in bolletta. Una vera e propria «tregua fiscale» è quella per le cartelle esattoriali fino a 1000 euro e fino al 2015: saranno cancellate. Allo studio uno «sconto» del 50% per quelle fino a 3 mila euro. Verranno rifinanziati anche nel 2023 i bonus tv e decoder: 100 euro massimo a famiglia per chi rottama il proprio apparecchio.
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, 2022-11-19 07:33:00, Le misure allo studio del governo destinate alla famiglia per la manovra economica. Sostegni per il caro bollette (ma solo i primi 3 mesi del 2023) e stop alla legge Fornero, Claudia Voltattorni