Una Manovra senza il Sud

Una Manovra senza il Sud

Spread the love

economia Mezzogiorno, 25 novembre 2022 – 08:11 In 71 pagine (e 136 articoli) non si fa mai riferimento al Mezzogiorno di Paolo Grassi «Sono convinta che la svolta che abbiamo in mente sia anche l’occasione migliore per tornare a porre al centro dell’agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema, ma come un’occasione di sviluppo per tutto il Paese». Così, Giorgia Meloni, il 25 ottobre, alla Camera, nel corso delle dichiarazioni programmatiche del Governo (appena formato). Come dire: il Mezzogiorno va aiutato e rilanciato nell’ambito di politiche di sviluppo nazionali. Tesi peraltro cara a una fetta sempre più ampia di meridionalisti. Fatto sta che lunedì sera il Consiglio dei ministri ha varato la Manovra per il 2023. E nella bozza del Disegno di legge di bilancio per il prossimo anno (aggiornata alle 12.20 di mercoledì) in 71 pagine di testo per 136 articoli non compaiono mai le parole Sud, Mezzogiorno e Meridione. Per carità, questo non significa che l’esecutivo non abbia pensato alla «questione» — predisponendo il provvedimento — ma di certo non ha impostato strategie specifiche. A meno che non si voglia immaginare che le (prime) decisioni adottate sul Reddito di cittadinanza — i cui beneficiari sono nella stragrande maggioranza al Sud — rappresentino l’avvio di una strategia per il rilancio dell’occupazione; o che il marebonus sia un volano di sviluppo dedicato a chi vanta più coste. Per il momento, comunque, il Mezzogiorno resta… fuori dalla Legge di bilancio per il 2023; e nel Meridione c’è chi, come il governatore Vincenzo De Luca, paventa addirittura «tagli di risorse». Se «si risparmiano 700 milioni destinati al Reddito — spiega il presidente della Regione Campania — questi soldi devono rimanere nel Sud. Se li spalmiamo sul piano nazionale ancora una volta abbiamo una perdita di risorse per il Mezzogiorno». Si vedrà. Fatto sta che appena qualche mese fa, prima della pausa estiva, Bankitalia pubblicava un dossier sul «divario Nord-Sud» e sul necessario «intervento pubblico». Nel corso dell’ultimo decennio, scrivevano gli analisti dell’Istituto di via Nazionale, «le differenze di sviluppo economico a livello territoriale si sono ancor più allargate: il Meridione ha visto costantemente diminuire il suo peso economico, evidenziando una crescente difficoltà nell’impiegare la forza lavoro disponibile, una riduzione dell’accumulazione di capitale e una minore crescita della popolazione rispetto alle aree più avanzate del Paese dove si sono concentrati i flussi migratori». Un quadro allarmante, a cui si aggiunge un appello a intervenire presto e con decisione: «Sulle difficoltà economiche del Mezzogiorno pesano pure gli ampi ritardi nella dotazione di infrastrutture e nella qualità nei servizi pubblici erogati sia dagli enti locali, sia dallo Stato attraverso le proprie articolazioni periferiche». Tali divari «riflettono in parte una carenza di risorse che si è aggravata nel decennio precedente lo scoppio della pandemia, durante il quale la politica di bilancio nazionale è stata in prevalenza orientata al consolidamento dei conti pubblici». Quindi un riferimento «alla definizione ancora parziale dei livelli essenziali delle prestazioni nell’erogazione dei servizi pubblici e di adeguati meccanismi perequativi volti a garantirne il soddisfacimento». Al contempo, continua Bankitalia, «gli indicatori disponibili su efficienza, efficacia e correttezza dell’azione amministrativa nel Mezzogiorno appaiono significativamente peggiori della media italiana». Alla luce di questo, «le priorità di politica economica andrebbero orientate verso alcuni obiettivi principali. Il primo riguarda il miglioramento della qualità dell’azione pubblica». Servirebbe, insomma, «un assetto più efficace della governance degli interventi pubblici, un deciso potenziamento nella qualità degli input, umani e tecnologici, della Pubblica amministrazione, nonché un orientamento più forte al conseguimento dei risultati, anche ricorrendo a meccanismi incentivanti». Servirebbe. Appunto. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 25 novembre 2022 | 08:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-25 07:11:00, In 71 pagine (e 136 articoli) non si fa mai riferimento al Mezzogiorno,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.