Marco Baldini rivela: «Non sono mai stato ludopatico, era solo una copertura»

Marco Baldini rivela: «Non sono mai stato ludopatico, era solo una copertura»

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di Simona Marchetti

Ospite del podcast «One More Time» di Luca Casadei, il conduttore radiofonico ha raccontato la sua discesa agli inferi, spiegando che quella del gioco d’azzardo è sempre stata una montatura, perché era nel giro della malavita

Il primo errore lo ha fatto quando è arrivato a Milano dalla sua Firenze per lavorare a radio Deejay: vedeva soldi ovunque e si era convinto che «più soldi hai, più bravo sei», quindi Marco Baldini cercava di guadagnare sempre di più «e quello è stato il mio primo, grande errore». All’epoca prendeva cinque milioni al mese, ma — come ha raccontato lui stesso a Luca Casadei nell’ultima puntata del podcast «One More Time» — la svolta arriva dopo il suo terzo anno milanese.

«Comincio a guadagnare cifre esorbitanti grazie ad alcune persone che mi propongo degli affari immobiliari sicuri e legali. La prima volta investo 100 milioni e me ne entrano 140 in poco tempo e va avanti così per circa due anni. Un giorno mi dicono che hanno bisogno di investire una cifra più importante per realizzare un complesso immobiliare di case di lusso, io mi consulto con il mio avvocato/commercialista e faccio all-in…. Punto tutto, quasi due miliardi di lire e poco dopo vengo a sapere che queste persone sono state arrestate, perché riciclavano denaro della malavita. Avevo perso tutto e a quel punto mi sono inventato la storia del gioco d’azzardo per giustificare agli inquirenti quelle ingenti entrate e uscite di denaro dal mio conto».

Insomma — a suo dire — non è mai stato ludopatico e quella del gioco è stata tutta una montatura. «La metà delle persone dirà “noooo” e l’altra metà dirà “sta raccontando delle cagate” – ha spiegato lo speaker radiofonico – . Non sono mai stato un vizioso, non sono mai stato un giocatore compulsivo, o comunque non sono nato così, ho dovuto dimostrare di esserlo per difendermi da cose molto più gravi, è successo tutto nel 1995, avevo 35-36 anni e ho convinto tutti che mi ero ridotto così a causa del gioco, ma è stata una copertura per non incorrere in guai peggiori, non sono cose che si possono ancora raccontare, tutto quello che mi è successo è colpa mia, è partito tutto da un errore…».

In un’occasione ha però rischiato davvero di morire. «In quel periodo stavo dando il 20 per cento al mese e avevo un miliardo di debiti e quel mese dovevo trovare 200 milioni che non avevo… Un giorno un tabaccaio vicino a casa mia mi dice che ha 2 miliardi di marche da bollo rubate e che se riesco a piazzarle, mi becco il 30%. Ero dentro la malavita, così contatto la persona più importante, ma anche la più pericolosa di Milano e gli propongo l’affare, ma poi viene fuori che le marche da bollo sono false, così mi portano in un campo e mi dicono di scavare una buca, mi ci avrebbero buttato dentro, perché gli avevo mancato di rispetto, pensavano che li avessi fregati. All’improvviso, mentre ero lì che scavavo, ho avuto come una rivelazione, sono uscito dal corpo e mi sono visto dall’alto, ho sentito una calma improvvisa e naturale… Alla fine sono riuscito a convincerli che ero in buona fede e che ero stato truffato anche io…».

18 novembre 2022 (modifica il 18 novembre 2022 | 16:16)

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, 2022-11-18 15:25:00, Ospite del podcast «One More Time» di Luca Casadei, il conduttore radiofonico ha raccontato la sua discesa agli inferi, spiegando che quella del gioco d’azzardo è sempre stata una montatura, perché era nel giro della malavita, Simona Marchetti

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