di Valerio Cappelli
L’attrice cubana è la «sosia» di Norma Jeane in «Blonde», in gara alla Mostra, primo film Netflix vietato ai minori di 17 anni: «Ho studiato centinaia di foto e video»
È lontana dall’immaginario di una diva che, a sessant’anni dalla morte, avvenuta il 4 agosto 1962, resta tra noi, con la sua morbida, tragica voluttà, con la sua fragile sensualità, continuando a farci sognare. La nuova Marilyn ha 34 anni, è cubana e si è messa una parrucca bionda: si chiama Ana de Armas e il film, Blonde, in attesa di passare alla Mostra del cinema di Venezia può già vantare un record: negli Usa è il primo titolo Netflix col bollino rosso, vietato ai minori di 17 anni (in Italia sarà disponibile dal 28 settembre). Il regista Andrew Dominik, che ha adattato l’omonimo romanzo di Joyce Carol Oates, si è detto «sorpreso, viviamo in tempi bizzarri, gli americani sono strani quando si parla di comportamenti sessuali. Questo film naviga in acque ambigue ma ha una sua moralità». Non bastasse, l’istituto che detiene i diritti d’immagine su Monroe ha protestato per l’accento cubano, «che non si adatta» all’inconfondibile voce della diva.
Ana de Armas in comune con Marilyn ha gli inizi difficili: «Sono cresciuta a L’Avana col cibo razionato, la carenza di carburante e la luce che andava e veniva, ma non posso dire di non aver avuto un’infanzia felice». Dice che da ragazza non sapeva cosa succedeva fuori di Cuba, «non avevo accesso a Internet, in casa potevo guardare solo venti minuti di cartoni in tv il sabato e il film la domenica. Vedevo i film di Hollywood in casa del vicino, memorizzavo interi monologhi davanti allo specchio». A Cuba ha frequentato, da adolescente, la scuola di teatro: «Arrivò il mio primo film, mi dissero che dovevo studiare, se accetti ti bocceremo. E così dovetti ripetere l’anno». A 18 anni ha avuto la cittadinanza spagnola grazie ai nonni materni ed è volata a Madrid, dove ha cominciato la carriera d’attrice. «A Los Angeles, nel 2014, ho ricominciato da zero, non parlavo nemmeno l’inglese». Ha recitato con Ben Affleck nel thriller erotico Acque profonde, i due hanno avuto una relazione, prima che lui si rimettesse con Jennifer Lopez.
Nel film la somiglianza tra le Ana e Marilyn è impressionante, anche se sono completamente diverse perché nessun ritratto realistico può reggere. Il regista, infatti, dipinge una fantasia non lineare (non è un documento storico). Si narra il percorso di Norma Jeane, figlia maltrattata, bruna di capelli, di madre single, che diventa la star bionda più famosa. Cosa significa essere Norma e Marilyn al tempo stesso? «Il film non è convenzionale, vuole essere un’esperienza sensoriale e emozionale», ha detto Ana de Armas, ex Bond Girl in No Time to Die al fianco di Daniel Craig. «Le ambizioni del regista erano chiare: desiderava che il mondo provasse che cosa realmente significa essere non solo Marilyn ma anche Norma Jeane. È il modo più audace, impenitente e femminista di accostarsi alla sua storia». Ha visto e letto tutto ciò che era possibile, «ho studiato centinaia di fotografie, di video, di registrazioni audio, ogni scena è ispirata a immagini esistenti»; spiega di essere stata per i 47 giorni di riprese tre ore al giorno al trucco. Il regista ha scavato sul «trauma che esige una spaccatura tra identità pubblica e privata.
Ci sarà anche la celebre interpretazione di «Diamonds Are a Girl’s Best Friend» dal film Gli uomini preferiscono le bionde. Al centro troviamo il costo umano dell’industria di Hollywood, il potere e i rischi della sessualità femminile, l’impatto del trauma infantile. «Il film è sincero — dice il regista — è fatto con amore ma al tempo stesso è pieno di rabbia. La mia ambizione è di farvi innamorare di Marilyn».
10 agosto 2022 (modifica il 10 agosto 2022 | 20:34)
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