di Lara Sirignano
La signora Santina e la verità sul figlio emersa dopo 9 anni, dall’autopsia mai fatta al computer ripulito: «Dalla Spagna solo bugie, era andato contro a qualcuno di potente»
La considera solo una tappa, ma dopo nove anni di battaglie non nasconde che un passo avanti importante verso la verità sia stato fatto. «Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dire che mio figlio non si è suicidato, ma è stato ucciso», dice Santina Biondo, madre del cameraman palermitano trovato impiccato alla libreria della sua casa di Madrid il 30 maggio del 2013.
Dopo tanti anni le sue parole sono state ascoltate.
«C’è voluto tempo, ma ho avuto finalmente una prima risposta. C’è voluto un gip per ridare dignità a mio figlio. Un gip che ha dato torto a ben due Procure che, nonostante tutti i dubbi e le anomalie, hanno continuato a ripetere fino alla fine che Mario si era tolto la vita. Sono arrivati a dire che mio figlio era cocainomane, che era morto mentre praticava un gioco erotico, ecco è questo che ho trovato inaccettabile. Ditemi che non siete in grado di trovare gli assassini, ma dovete dire la verità: cioè che è stato ucciso».
Il gip, nell’archiviare il caso pur parlando espressamente di omicidio per la prima volta, scrive che dopo nove anni è difficile ormai individuare i responsabili.
«Certo, il tempo trascorso rende tutto più difficile. Se le indagini fossero state fatte seriamente dall’inizio, cioè se le autorità spagnole avessero fatto quel che dovevano, una risposta la avremmo avuta».
E invece furono trascurati degli aspetti?
«Direi che è un eufemismo. Partiamo da un’autopsia mai fatta, visto che i medici che poi hanno riesumato il corpo di Mario su disposizione della magistratura palermitana hanno trovato il cranio e diversi organi intatti: segno che nessuno aveva fatto accertamenti seri. E questo non lo dico io, lo dicono i consulenti dei pm italiani. Ed è normale che le foto della scena del crimine siamo riusciti ad averle dopo anni? O che si sia scoperto tardi che il computer di Mario era stato ripulito? E cioè che erano stati cancellati ben 966 giga di dati? La moglie di mio figlio (la giornalista spagnola Raquel Sanchez, ndr), sentita dai magistrati, ha prima negato che qualcuno avesse toccato il pc dopo la morte del marito, salvo poi dire che il cugino, ingegnere informatico, ci aveva lavorato…Un lavoro approfondito visto che chi è intervenuto ha scritto sopra i vecchi dati rendendoli irrecuperabili».
Ma insomma perché Mario sarebbe stato ucciso e chi aveva interesse alla sua morte?
«Credo che mio figlio avesse scoperto cose che qualcuno, molto potente, aveva interesse a non far venir fuori. E che per questo le indagini siano state fatte male e chiuse in fretta. C’è stato dolo, non colpa. C’è stato un depistaggio».
Ma chi ha assassinato suo figlio?
«Non lo so, ma so che Mario è stato trovato dalla colf morto a casa e che l’appartamento era chiuso dall’interno con due mandate, quindi l’assassino aveva le chiavi. So delle mille incongruenze presenti sulla scena del crimine della quale, peraltro, abbiamo solo nove foto. Due per tutte: sulla libreria c’erano due piume che sono rimaste al loro posto nonostante i consulenti dicano che gli spasmi dovuti allo strangolamento hanno provocato un sussulto simile a un terremoto. E nessuno è riuscito a spiegare gli ematomi sulla fronte di Mario».
Che farà ora?
«Non mi rassegno. Sono andata avanti da sola, con l’aiuto del mio avvocato, e continuerò a chiedere giustizia per Mario. Intanto rivolgendo un appello al Capo dello Stato e al ministro degli Esteri perché facciano pressioni sulle autorità spagnole affinché riaprano il caso. Mario era un cittadino italiano e l’Italia non può dimenticarsene».
2 agosto 2022 (modifica il 2 agosto 2022 | 22:49)
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, 2022-08-02 22:23:00, La signora Santina e la verità sul figlio emersa dopo 9 anni, dall’autopsia mai fatta al computer ripulito: «Dalla Spagna solo bugie, era andato contro a qualcuno di potente», Lara Sirignano